LEGAL DAY
L'Università di Padova
diventa la capitale del Mercato Legale 4.0
27 giugno 2019, Palazzo del Bo
#ScuolaDiGiurisprudenza4_0
Il 27 giugno l'Università di Padova è stata la capitale del Mercato Legale 4.0: un sodalizio senza precedenti fra tradizione e innovazione, cultura e lavoro, storia e attualità.
Accademici, giuristi d'impresa, avvocati, studenti, specialisti di legal procurement, esperti di marketing e comunicazione legale, legal head hunter e innovatori discuteranno i tratti salienti del mercato legale moderno, confrontandosi sulle sue pietre miliari, i suoi trend di sviluppo e i suoi nuovi confini.
In un filo rosso che lega idealmente due studentesse padovane, Elena Lucrezia Piscopia Cornaro (prima donna della storia a laurearsi, a Padova, nel 1678) e Silvia Bernardi (vincitrice, nel 2019, del primo talent dedicato al mercato legale), 4cLegal e l'Università di Padova, con la sua prestigiosa Scuola di Giurisprudenza, hanno proposto una riflessione sul nuovo ruolo della formazione accademica nel mondo del diritto e sul futuro che vede protagoniste le nuove generazioni di giuristi.
Il programma si è articolato in quattro tavole rotonde e svariati desk tematici nella prestigiosa cornice di Palazzo del Bo, Via VIII Febbraio 2, a Padova.
UNIPD
Universa universis patavina libertas
Tutta intera, per tutti, la libertà dell'Università di Padova. Il motto "Universa universis patavina libertas" origina da un concetto, quello appunto di "patavina libertas", antico e legato alla fioritura duecentesca del libero Comune di Padova, in quel periodo uno dei più importanti d'Italia. Una libertà da intendersi non come "libertà di", ma piuttosto "libertà da": l'Università di Padova non nasce, infatti, ex privilegio, cioè grazie a un editto papale o dell'Imperatore, ma dall'aggregazione di docenti e studenti migrati dall'ateneo felsineo alla ricerca di una maggiore autonomia di studio e ricerca. Una volontà di apertura e inclusività, quella dell'Università di Padova, senza pregiudizi, esercitata ad ogni livello fin dalla costituzione dello Studium - cui erano ammessi, ad esempio, anche studenti di religione non cattolica come gli ebrei, normalmente confinati nei ghetti - e confermata nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. "Un motto bellissimo", afferma il Magnifico Rettore Rosario Rizzuto, "perché dice apertura della conoscenza a tutti garantendo la libertà. La libertà è una libertà di studio ma anche di vita, di essere quello che sei, con le tue opinioni civili, le tue credenze religiose. Sembra un concetto semplice adesso, ma ci sono stati momenti in cui ciò non era scontato e l'Università di Padova l'ha sempre difeso per otto secoli".
Dalla Universitas iuristarum alla Scuola di Giurisprudenza
Costituitasi formalmente nel 1222, l'Università dei giuristi - Universitas iuristarum - rappresenta il nucleo fondativo dell'Università di Padova. Sorta nella cornice di una più generale articolazione del "sapere giuridico" all'interno del libero Comune di Padova, l'Università di Padova si connotò immediatamente come università "libera", centro nevralgico di studio e ricerca di fama internazionale, capace di veder fiorire nel corso del XVI secolo, ben 22 nationes - le consociazioni che riunivano gli studenti a seconda della loro provenienza - proprio presso le scuole giuridiche. La Facoltà di Giurisprudenza, istituita nel 1872, ha mantenuto sempre ai vertici il nome degli studi giuridici a Padova, protagonista di una storia -come ricordava all'apertura del 789° anno accademico il Magnifico Rettore Giuseppe Zaccaria- "di impegno culturale, oltre che tecnico-giuridico", improntato alla ricerca di "un sapere capace di leggere in profondità la dinamica delle relazioni interpersonali", alimentato da "una tradizione di alta sapienza giuridica, un intreccio di tecnica legale e di cultura umanistica che tuttora connota gli studi giuridici a Padova". L'esperienza accademica della Facoltà di Giurisprudenza si chiude il 31 dicembre 2011 per proseguire con la Scuola di Giurisprudenza, di cui fanno parte il Dipartimento di Diritto Pubblico, Internazionale e Comunitario e il Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto. Un rinnovamento volto a una necessaria riorganizzazione e che, tuttavia, già dalla particolare denominazione, unisce presente e futuro a una lunga tradizione d'eccellenza.