Avvocato del Foro di Roma, è abilitata al patrocinio dinanzi alle Giurisdizioni Superiori. Svolge attività di consulenza e assistenza legale in materia penale nonché nel settore della responsabilità amministrativa da reato, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 231/2001.
Ha maturato una significativa esperienza nel campo della diffamazione a mezzo stampa. Collabora da anni con diverse riviste scientifiche, redigendo articoli e note a sentenza su temi di diritto sostanziale e processuale penale.
Il 22 giugno 2021, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della pena prevista dall’art. 13 della legge n. 47 del 1948 (nota come legge sulla stampa), che puniva la diffamazione a mezzo stampa aggravata dal fatto determinato, con la pena congiunta della reclusione (da uno a sei anni) e con la multa (fissata nel minimo a 258 euro), affermando, al contempo, la compatibilità con la Costituzione dell’articolo 595, co.3, c.p., che prevede, per le ordinarie ipotesi di diffamazione compiute a mezzo della stampa o di un’altra forma di pubblicità, la reclusione da sei mesi a tre anni oppure, in alternativa, il pagamento di una multa. Quest’ultima norma consente, infatti, al giudice di sanzionare con la pena detentiva soltanto i casi di eccezionale gravità.