Avvocato iscritta all’Albo degli Avvocati dell’Ordine di Milano.
Ha svolto la pratica forense presso primari studi di diritto di famiglia, rivolgendo la propria attenzione in particolare all’ambito della tutela dei minori e delle dinamiche relative alla crisi coniugale e al patrimonio della famiglia.
Nello Studio Legale VACS ha maturato anche una valida esperienza nel Settore del Diritto Immobiliare.
Aggiornato al 02/04/2020
La gestione dei figli in questo momento di emergenza da coronavirus può diventare un problema per i genitori separati, risulta, necessario fornire chiarimenti sull’ammissibilità dei trasferimenti dei figli minori per l’esercizio del diritto di visita.
Dopo i DPCM di inizio Marzo, appariva pacifico che tale diritto potesse proseguire ad esercitarsi, mentre, dopo il DPCM 22.3.20, che ha adottato misure più restrittive, eliminando la previsione dell’ammissibilità dello spostamento per il “rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” (art. 1 co. 1 lett. b), sembrava che lo spostamento del minore da un Comune ad un altro potesse subire delle limitazioni.
Sono quindi sorti nuovi interrogativi tra i genitori separati, in ordine alla possibilità o meno di far visita ai figli che risiedano in altri Comuni, che andremo ad analizzare.