Specializzata nel contenzioso civile e arbitrale, prevalentemente in materia commerciale e contrattuale, ha sviluppato una specializzazione nell’ambito del contenzioso da responsabilità medica assistendo soprattutto strutture sanitarie in diverse azioni promosse da ex pazienti.
Il contributo si propone di analizzare la decisione n. 258985 della Corte di Cassazione del 2019, con cui la Suprema Corte ha ripreso e ribadito l’orientamento giurisprudenziale già consolidato in tema delle conseguenze della mancata o inadeguata informazione al paziente, che integra una lesione del suo diritto all’autodeterminazione, e dei danni risarcibili come conseguenza della violazione.