28 Febbraio 2025

Valorizzare il potenziale delle persone con disabilità nelle aziende | Intervista a Francesco Canale

VITTORIA POGGI

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Abstract

Quali sono le principali sfide e opportunità che le persone con disabilità incontrano nelle aziende e come possono essere supportate in modo efficace? Vittoria Poggi, Editor di 4C e Responsabile del Magazine 4cFuture, ne ha parlato con Francesco Canale, fondatore del progetto Working Souls, che ha condiviso la sua visione su come la creatività e l’inclusione possano trasformarsi in strumenti di crescita professionale per le persone con disabilità (e non solo).

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1. Quali sono, dalla sua esperienza, le principali barriere culturali e pratiche che le aziende incontrano nel rapporto con clienti e dipendenti con disabilità, e come si possono superare?

Le persone con disabilità affrontano barriere significative, sia pratiche che culturali, che spesso passano inosservate. Un esempio emblematico è l’accesso ai concerti: ogni agenzia richiede documenti e moduli diversi, complicando inutilmente il processo. Strumenti già esistenti, come la Disability Card Europea, potrebbero semplificare la procedura raccogliendo tutte le informazioni necessarie in un unico formato, ma non sono ancora utilizzati su larga scala. Inoltre, gli spazi riservati alle persone con disabilità sono spesso limitati: in arene da 15.000 posti, solo lo 0,4% dei posti disponibili è destinato a loro. Questo dato è ulteriormente ridotto dalle politiche di alcune agenzie, che talvolta restringono ulteriormente l’accesso. Inoltre, la necessità di partecipare esclusivamente con un accompagnatore limita le opportunità di vivere esperienze sociali più ampie.

Anche in altri contesti, come negozi o strutture turistiche, gli spazi risultano spesso inadatti. Questo non solo genera stress psicologico per le persone con disabilità, ma rappresenta anche una perdita economica per le aziende, che trascurano un segmento di mercato rilevante.

Dal punto di vista lavorativo, il problema è altrettanto evidente. Manca una conoscenza effettiva delle esigenze e delle potenzialità delle persone con disabilità. Anche quando queste vengono assunte, è frequente che non siano valorizzate in ruoli adeguati alle loro competenze. Per superare queste barriere, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza nelle aziende, adottare un approccio etico e fornire strumenti pratici che rendano l’inclusione una realtà concreta e sostenibile.
 

2. Qual è, secondo lei, l’impatto concreto che i facilitatori possono avere nell’integrazione delle persone con disabilità in azienda? In che modo queste figure possono valorizzare il potenziale dei lavoratori e migliorare la comunicazione tra azienda e dipendenti?

I facilitatori, come concepiti da Working Souls, sono figure versatili che offrono supporto sia alle aziende sia alle persone con disabilità, favorendo una migliore comprensione delle dinamiche legate all’inclusione. Il loro ruolo non è quello di giudicare o colpevolizzare le imprese per ciò che ignorano, ma di fornire strumenti pratici e percorsi formativi che aiutino a creare un ambiente di lavoro realmente inclusivo. Questi professionisti operano come tutor o mentori, supportando i dipendenti con disabilità nel superare eventuali barriere psicologiche o operative. Allo stesso tempo, offrono alle aziende un approccio strutturato per gestire meglio le interazioni all’interno dei team e promuovere una collaborazione efficace.

Il problema principale spesso non risiede solo nella gestione della disabilità, ma nella mancanza di un’organizzazione che favorisca dinamiche collaborative. I facilitatori lavorano per prevenire errori e incomprensioni che, seppur commessi in buona fede, possono danneggiare il rapporto tra azienda e lavoratore. Il loro obiettivo è tirare fuori il meglio da entrambi i lati, creando le condizioni per una produttività sostenibile e soluzioni mirate che valorizzino competenze e potenzialità.

Quando le aziende adottano questo approccio, non solo i problemi legati all’inclusione si riducono, ma l’intero ambiente di lavoro beneficia di una maggiore sinergia, favorendo risultati migliori per tutti.
 

3. Molte persone con disabilità in Italia si trovano scoraggiate dall’accedere a servizi o spazi pubblici a causa delle complessità che incontrano. Che ruolo possono avere le aziende nel rendere questi spazi e servizi più accessibili?

Le aziende oggi rivestono un ruolo sociale sempre più rilevante. Non si tratta solo di offrire prodotti o servizi, ma di garantire che questi siano accessibili a tutti. La reputazione di un brand è spesso influenzata dalla sua capacità di essere inclusivo, e molte decisioni d’acquisto sono legate a questa percezione. Considerando che gran parte dei servizi pubblici sono ormai gestiti da aziende private tramite appalti, il loro impegno nell’inclusività diventa fondamentale.

Creare spazi e servizi accessibili non è solo una questione etica, ma anche un’opportunità economica. Escludere una parte di mercato – come le persone con disabilità – significa rinunciare a potenziali clienti. Garantire accessibilità, quindi, è una strategia vincente per soddisfare le esigenze di tutti i consumatori e per rafforzare la reputazione del brand.
 

4. Come la creatività può diventare una risorsa nell’approccio al rapporto con le persone con disabilità in azienda, valorizzandone le potenzialità e promuovendo un futuro lavorativo più inclusivo?

La creatività è una forma naturale di adattamento alla diversità. Le persone che vivono una condizione di disabilità spesso sviluppano soluzioni creative per affrontare situazioni che non possono cambiare, trasformando ostacoli in opportunità. Questo approccio può diventare un modello per le aziende, che dovrebbero essere in grado di adattarsi e creare ambienti flessibili, capaci di valorizzare ogni talento.

Un’azienda inclusiva, che rallenta e si rimodula quando necessario, produce di più e meglio, perché la flessibilità genera innovazione. In Working Souls promuoviamo attività che stimolano questa capacità creativa, come workshop immersivi dove i partecipanti sperimentano la privazione di alcuni sensi, ad esempio dipingendo con la bocca. Queste esperienze dimostrano che l’ingegno e la creatività nascono dalla necessità di adattarsi e aiutano a migliorare la capacità di relazionarsi con l’altro. Allenare la creatività, sia nel team che nell’organizzazione, non è solo un’opportunità, ma la chiave per trasformare la diversità in un valore condiviso. L’adattamento creativo è, infatti, alla base di ogni forma di inclusione autentica.

 

4cFuture sostiene l’iniziativa di Working Souls per un’Italia più accessibile e inclusiva. Nel 2025 è inaccettabile che le persone con disabilità affrontino ancora ostacoli quotidiani nella mobilità, nel lavoro e nella vita sociale. È il momento di un cambiamento concreto. Sostieni anche tu questa causa. Firma qui la petizione per un’Italia realmente accessibile.

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