17 Giugno 2019

Intervista a Manuela Guidi di Veneto Sviluppo S.p.A.

ANTONIETTA D'AGNESSA

Immagine dell'articolo: <span>Intervista a Manuela Guidi di Veneto Sviluppo S.p.A.</span>

Abstract

Una buona gestione della spesa pubblica non può che passare da scelte trasparenti e ragionevolmente motivate. Abbiamo intervistato la dott.ssa Manuela Guidi, Responsabile Area Legale e Affari Societari e della prevenzione della corruzione e della trasparenza di Veneto Sviluppo S.p.A., che nel corso del Legal Day organizzato con l’Università di Padova parlerà nella tavola rotonda dedicata al mondo pubblico, dove diritto ed etica sono un binomio indissolubile.

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Dott.ssa Guidi, Veneto Sviluppo è una società finanziaria a prevalente, ma non esclusiva, partecipazione pubblica. Questa particolare forma societaria implica delle peculiarità dal punto di vista della gestione degli Affari Legali?

A partire dalla L. 190/12 (c.d. Legge anticorruzione), le P.A. e a cascata, per uniformità di disciplina, le società pubbliche e a controllo pubblico, sono state destinatarie di normative che ne hanno ridisegnato la configurazione sostanziale. Quando sono entrata in Veneto Sviluppo, nel 2009, la società ancorchè detenuta per il 51% dalla Regione del Veneto e per il 49% dai principali gruppi bancari nazionali, aveva una disciplina prevalentemente di matrice privatistica. A partire dal 2013, con la normativa sulla Trasparenza (D.lgs. 33/2013) e le altre specifiche che si sono susseguite, la società è stata progressivamente attratta ad impianti e adempimenti propri di una pubblica amministrazione. Il passaggio a questa nuova visione non è stato per nulla facile, perché inizialmente la normativa aveva una nomenclatura e degli istituti che mal si conciliavano con le caratteristiche di una società (tantopiù una società come Veneto Sviluppo che opera sul mercato). Il cambio di mentalità, aiutato anche da adattamenti normativi che progressivamente il legislatore si è accorto di dover fare, si è concretizzato in nuovi adempimenti e in un nuovo modus operandi anche e soprattutto per chi all’interno delle società pubbliche si occupa di Affari Legali, indirizzato a rendere trasparenti i passaggi legati a qualsiasi ambito di utilizzo del patrimonio e delle risorse finanziarie a disposizione. Tale trasparenza nell’ambito legale la si applica agli affidamenti degli incarichi. L’evoluzione è visibile aprendo le sezioni Società Trasparente dei siti web delle società pubbliche e scorrendone i contenuti.

In queste settimane gli incarichi legali sono spesso oggetto di cronaca giudiziaria. Esiste su questo un tema “etico” di cui le direzioni legali devono farsi carico nel settore pubblico?

L’etica è un valore che dovrebbe essere osservato in ogni contesto. Sicuramente nel rispetto di tale valore e delle normative che disciplinano l’operato delle P.A. è fondamentale fornire sempre corrette e oggettive valutazioni e motivazioni delle scelte gestionali che vengono fatte, anche nel campo dell’affidamento degli incarichi. Sono personalmente un po’ critica rispetto all’indirizzo che mira a neutralizzare in larga misura il criterio, nelle scelte dei professionisti, dell’intuitu personae: il merito e la fiducia sono aspetti importantissimi nella scelta del professionista e la sfida sta nel reperire gli strumenti che consentano di misurarli, così da poter consentire confronti completi.

Quali crede siano i valori che dovrebbero animare un’attività come quella di Veneto Sviluppo e delle finanziarie regionali in generale?

Le finanziarie regionali nascono come soggetti deputati a sostenere lo sviluppo delle imprese sul territorio regionale, con forme di intervento diverso: dal finanziamento agevolato al rilascio di una garanzia pubblica, dall’investimento partecipativo in settori strategici al private equity. C’è quindi un costante lavoro per reperire in maniera costante i modelli di supporto più confacenti alle esigenze delle imprese e in particolare delle PMI. Per poter gestire tali strumenti, in prevalenza costituiti da risorse pubbliche, vi sono regole di trasparenza e motivazionali da rispettare, cui le finanziarie regionali si sono adattate, e che sono diventate parte integrante del loro modus operandi. Bene il percorso avviato e il suo mantenimento, con l’auspicio che non si tenda, come in alcuni ambiti sta avvenendo, alla duplicazione degli adempimenti di egual natura, quale esito di previsioni di normative diverse e che in ogni caso l’aspetto burocratico non renda così gravoso per talune società pubbliche l’esercizio della propria attività di supporto all’economia, tale da rischiare di rendere lo stesso poco efficiente.

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