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General Counsel da quasi 13 anni in Magneti Marelli: come si è evoluta la figura del giurista d’impresa?
Facendo riferimento alla mia esperienza di questi anni trascorsi in Magneti Marelli, devo dire che l’evoluzione del ruolo è stata in due direzioni. Da un lato infatti l’attività del mio team e mia è stata caratterizzata da una sempre maggiore internazionalizzazione, dall’altro lato abbiamo sviluppato nuove competenze sulla base del fatto che nell’ambito della nostra funzione ricadono tutte quelle attività che hanno una forte connessione con leggi e regolamenti. È con molto orgoglio ed entusiasmo infatti che ci siamo progressivamente avvicinati ad attività quali la Product Safety ed il Technical Regulatory (che si sono aggiunte al Corporate, al Real Estate e General Services, alla Compliance, alla IP Strategies) in cui la componente tecnica è sempre più forte. Questo approccio a mio avviso sta consentendo di formare da una parte giuristi con significative conoscenze tecniche, sempre più capaci di gestire la comunicazione con il cliente interno in una società ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, dall’altra parte ingegneri e tecnici con particolare familiarità con il mondo ed i temi legali, pronti un giorno ad assumere ruoli in altre funzioni quali produzione, qualità o simili e portando un nuovo contributo di sensibilità e conoscenze giuridiche.
Il mercato legale è oggi in forte evoluzione, quali consigli darebbe alle nuove leve per affrontarlo al meglio?
Ovviamente do per scontata una solida preparazione giuridica. Inoltre, come già detto, lo studio delle lingue straniere è molto importante. L’Inglese è necessario, ma una seconda e, perché no, una terza lingua straniera possono costituire un notevole valore aggiunto. Chiaramente ancor più se si tratta di lingue importanti per il business. Un secondo aspetto che giudico significativo è la capacità di puntare con costanza e perseveranza ai propri obiettivi. Il nostro è un lavoro difficile. Bisogna essere ottimi giuristi ma anche saper gestire al meglio gli aspetti relazionali e quindi bisogna essere in grado di costruire nel tempo un’immagine di credibilità e competenza. Questo richiede da un lato pazienza, dall’altro capacità di non demoralizzarsi davanti a critiche e difficoltà. Il credere nelle proprie competenze e nella propria volontà di successo resta quindi elemento fondamentale per il successo professionale.
Quale era il suo più grande sogno da studente in giurisprudenza?
Devo confessare che mi ha sempre attratto l’idea di una carriera nell’ambito di un’organizzazione. Via via l’idea di lavorare nel settore privato ha cominciato ad interessarmi sempre più per tutta una serie di fattori, principalmente legati all’idea delle opportunità ed esperienze che sarebbero state possibili. Mi piaceva il pensare di poter entrare in contatto con nuove realtà, culture e paesi, per cui fin da subito ho desiderato di potermi misurare in un contesto sempre più internazionale. Facendo ora un bilancio riconosco che una consistente parte dei miei sogni si è realizzata… ma essendo la qualità di sognatore un elemento del mio DNA, vi sono continuamente nuovi sogni che mi motivano.
Che cosa si aspetta dalla 4cLegal Academy?
Trovo l’iniziativa molto interessante e mi sono sentito veramente coinvolto. I giovani talenti devono essere coltivati e bisogna offrire loro le migliori opportunità. Dando obiettivi di qualità si avvia un volano positivo che è il vero motore dello sviluppo. I numeri sono ancora per forza di cose limitati, ma ritengo che 4cLegal Academy si stia muovendo nella giusta direzione. Spero pertanto fortemente nel successo di questa avventura e nella sua crescita, confidente che le mie speranze non rimarranno deluse.