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Nel corso di un recente convegno di 4cLegal, è stato evidenziato come non sempre in azienda -ancor oggi- venga colto adeguatamente il ruolo del giurista d’impresa. Secondo qualcuno, è stato testualmente detto, egli viene talvolta percepito come un “azzeccagarbugli” o come un “rompiscatole”. Parole forti, sulla cui genesi è utile riflettere.
Sono stato all’interno di una direzione legale quale consulente dedicato per un anno, e so che fare il giurista d’impresa significa dover rispondere a molti quesiti in poco tempo, gestendo le aspettative di funzioni aziendali che non hanno una sensibilità legale e che aspettano riscontri sempre netti e positivi.
In questa situazione, al giurista d’impresa spetta spesso l’ingrato compito di segnalare criticità e rischi, o anche soltanto di formulare domande di approfondimento: questo si frappone al risultato (positivo) atteso dalla funzione richiedente e genera, inevitabilmente, fastidio. Se poi la conclusione del giurista d’impresa è che una certa operazione o un certo regolamento di interessi non sono attuabili secondo lo schema desiderato… è facile immaginare quale possa essere la percezione dell’interlocutore.
In questo contesto, il giurista d’impresa è chiamato a comunicare meglio quello che fa in azienda, a tutte le funzioni con cui collabora. È chiamato, per usare uno slogan, a fare legittimo marketing di sé stesso e della sua funzione. Solo così, al netto del valore del singolo, che può sempre fare la differenza in positivo o in negativo, il lavoro del giurista d’impresa potrà essere davvero percepito come asset strategico.
Faccio un esempio, attingendo ancora una volta alla mia personale esperienza di alcuni anni fa: se in un contratto è prevista una clausola risolutiva espressa applicabile a qualsiasi violazione contrattuale, un buon giurista d’impresa sa che questa clausola può essere ritenuta nulla per indeterminatezza dell’oggetto e che questo potrà riverberarsi in un grave problema per la parte che intenderà un domani azionarla. Se il contratto fosse mandato dalla funzione marketing alla funzione legale per un rapido controllo, è probabile che un markup di ritorno su questo punto sarebbe percepito come una mera “puntualizzazione” del legale interno, quando invece si tratta di un intervento in grado di evitare, in potenza, problemi molto grandi (qui un esempio qualsiasi reperito rapidamente su internet: Link).
Ebbene al giurista d’impresa tocca anche il compito di spiegare alla funzione richiedente, senza superbia ma con fermezza, qual è il senso di un markup su una simile clausola risolutiva espressa: solo così potrà essere capito il valore del suo intervento e percepito il rischio di un non coinvolgimento tempestivo. Occorre utilizzare tempo, ma si tratta di un investimento piuttosto sicuro (non di un costo).
A un livello ulteriore, il lavoro svolto dal giurista d’impresa dovrebbe essere spiegato a tutte le altre funzioni aziendali, perlomeno annualmente, con numeri, casistiche e grafici. Con il linguaggio e l’approccio di un manager consapevole del proprio lavoro ma anche doverosamente interessato a una corretta percezione dello stesso da parte dei suoi stakeholder.
A un ultimo livello, si capisce come il risultato finale di una simile operazione, su ampia scala, sarebbe l’adeguata comprensione e valorizzazione, a livello di sistema, del ruolo del giurista d’impresa nel business aziendale, con almeno due conseguenze:
- imprese che oggi non hanno una funzione legale ragionerebbero concretamente sull’opportunità di crearne una;
- imprese che hanno già una funzione legale comprenderebbero meglio il suo valore e sarebbero disponibili a remunerarla meglio in termini economici e di posizionamento.
Parlare di giurista d’impresa comunicatore significa tuttavia anche altro.
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La 4cLegal Academy, il nostro talent dedicato al mercato legale, ha tra i suoi protagonisti quattro giuristi d’impresa di primissimo livello: Gianpaolo Accossato (Magneti Marelli), Sara Catapano (Sorgenia), Elisabetta Racca (IBSA Farmaceutici) e Claudia Ricchetti (ANAS). A loro tocca, sotto i riflettori delle telecamere, guidare cinque giovani neolaureati nello svolgimento di prove complesse, fornendo un assaggio della vita all’interno di una direzione legale (Academy).
Questo esperimento televisivo, visto da diverse centinaia di migliaia di persone, mostra che il giurista d’impresa è in grado non solo di raccontare, ma anche di rappresentare concretamente, attraverso il suo lavoro, i valori e la filosofia dell’azienda che rappresenta, supporta e protegge ogni giorno.
Ed è in grado -questo ha colpito più di tutto- di rappresentare un mercato legale bello, avvincente e meritocratico, dove le giovani promesse delle nostre Università sono invitate a entrare con entusiasmo e sana ambizione.
Si tratta di un passaggio importante: il mercato legale è così interessante da diventare, nella spontaneità di un format factual quale la 4cLegal Academy, anche un’occasione di intrattenimento. E questo in buona misura grazie alla figura del giurista d’impresa, che è in grado di attrarre l’interesse di una community che va ben oltre il mondo legale.
Se volessimo dirla con uno slogan, si potrebbe dire consumato il passaggio dal giurista d'impresa manager al giurista d'impresa comunicatore, con ciò riconoscendo come definitivamente acquisito il posizionamento manageriale del general counsel e dei suoi colleghi e come manifestamente emergente il loro posizionamento quali ambasciatori dell’impresa e del mercato legale nella sua complessità e bellezza.
Per il giurista d’impresa è iniziata una nuova stagione, nella quale il successo dipende soprattutto dalla capacità e velocità di comprendere il cambiamento in atto.
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