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Il PNRR italiano è costruito su tre assi fondamentali:
- innovazione e digitalizzazione;
- transizione ecologica;
- inclusione sociale.
Questi assi sono una fedele traduzione della triade Environmental, Social e Governance (ESG) che definisce oggi il concetto di sostenibilità. La digitalizzazione è sinonimo di buona governance dei processi (G), la transizione ecologica è la necessità unanimemente riconosciuta -per lo meno a parole- di cambiare i comportamenti umani per preservare l’ambiente (E) e l’inclusione sociale è la sintesi delle istanze che richiedono di affrontare positivamente le diseguaglianze e le discriminazioni che la società moderna alimenta e acuisce (S).
L’impianto fondativo del PNRR alimenta in modo coerente e consequenziale un ricco novero di riforme e investimenti. La novità è che i fondi del PNRR saranno liberati soltanto se riforme e investimenti saranno realizzati secondo il cronoprogramma concordato con Bruxelles: significa che, probabilmente, questa è la volta buona.
Impatti del PNRR sul mercato legale? Molti e profondi, soprattutto per gli studi legali.
Sintetizzando al massimo, il PNRR sta disegnando un futuro con meno contenzioso, fondato su una digitalizzazione spinta dei processi delle organizzazioni e trainato dagli operatori più in linea con i principi ESG.
Questo significa, a mio avviso, che gli studi legali dovranno:
- generare valore in modo significativamente diverso da oggi, cercando spazi ulteriori rispetto all’assistenza giudiziale e spazi differenti da quelli (sempre più) occupati da software e tool di intelligenza artificiale;
- evolvere profondamente sotto il profilo organizzativo per raccogliere e fare proprie le istanze ESG, gestendo in modo strutturato attività chiave per le quali gli avvocati non hanno competenze specifiche (gestione delle risorse umane, compliance e comunicazione in primis).
Lo studio legale del futuro fa cose diverse e fa le cose di un tempo diversamente. In 4cLegal ci interroghiamo da tempo su questi temi proponendoci concretamente come partner di una transizione che possiamo definire senza enfasi come letteralmente “epocale”. Ci piace pensare di essere per la nostra community non soltanto un affaccio privilegiato sui nuovi temi ma anche vero e proprio modulo di open innovation con soluzioni operative.
La sostenibilità, declinata in modo straordinario nel nostro PNRR, ci offre una irripetibile occasione di ripensamento e trasformazione. Al giurista spetta il compito di interpretare la complessità e di agire, questa volta non per un cliente ma per sé stesso.