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Nell’ambito delle startup è condivisa l’opinione secondo cui l’idea è importante ma l’execution lo è di più. Le buone idee non mancano ma il difficile sta nel realizzarle e nel trasformarle in un business di successo.
A ben vedere, questa considerazione può essere facilmente estesa a quasi tutti i fenomeni dell’agire umano, non soltanto nell’ambito dell’impresa. Moltissime sono le opinioni che riscuotono consenso e approvazione, ma non sempre esse riescono a tradursi in comportamenti, azioni e prassi, specie quando si tratta di opinioni che portano a un cambiamento dello status quo.
Per dirla in parole semplici, il difficile è passare dalla teoria… alla pratica.
Il mercato legale non fa certo eccezione. Tutti pensano che la competenza sia l’asset primario di un professionista, che le imprese dovrebbero scegliere soltanto avvocati di comprovata esperienza nelle materie oggetto di incarico, che dovrebbe essere semplice distinguere i professionisti che si improvvisano da coloro che hanno invece un vero know-how su certi ambiti del diritto e in certi settori di business.
Tutti lo pensano ma poi molte imprese italiane finiscono con lo scegliere gli avvocati soltanto sulla base di canali relazionali, tradizionale passaparola e input che nascono da operazioni di comunicazione platealmente autoreferenziali: non significa che non si possa incappare in un avvocato bravo e capace di gestire il tema in questione, ma se questo avviene è poco più di un puro accidente. Bisogna andare oltre.
Il problema è sempre lo stesso ed è quello degli strumenti. Dietro i grandi cambiamenti ci sono sempre strumenti che rendono possibile e/o facile cambiare le proprie abitudini nella direzione che sappiamo essere giusta ma che si presenta spesso come molto complicata e dispendiosa di risorse (quando esistente).
Per cambiare il mercato legale e mettere davanti a tutto il merito servono quindi strumenti in grado di identificare quali sono i professionisti effettivamente provvisti di competenze ed esperienze rilevanti e promuoverli in modo credibile, efficace e innovativo sul mercato.
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Su queste premesse nasce il lavoro di 4cLegal e il nostro apporto, in qualità di Partner Tecnico Esclusivo, al progetto de Il Sole 24 Ore denominato “Partner 24 Ore Avvocati”.
4cLegal si occuperà di accreditare i professionisti che richiederanno l’accesso a questo prestigioso network svolgendo quel processo di due diligence che è oggi una best practice di mercato nelle relazioni tra imprese (private e pubbliche) e professionisti.
In pratica, attraverso una nostra piattaforma dedicata al progetto de Il Sole 24 Ore, gli avvocati potranno chiedere di essere accreditati sostenendo un processo di qualifica ideato da 4cLegal che traccia i momenti più significativi del percorso professionale e le competenze e skill acquisite sul campo. Solo coloro che supereranno questo accreditamento potranno accedere al prestigioso circuito e diventare “Professional Partner”.
È evidente la scommessa di mettere al primo posto le competenze e le esperienze: conta soltanto il know-how che un professionista è in grado di documentare e che lo rende credibile verso il mercato dei potenziali clienti.
Questo progetto, al quale siamo più che onorati di partecipare, esprime un messaggio che va ben al di là dello stretto perimetro del mercato legale e professionale in genere. È un messaggio al quale abbiamo lavorato diversi anni ed è l’essenza della mission di 4cLegal.
Crediamo che l’innovazione debba essere utile per valorizzare le eccellenze in modo trasparente ed efficiente e crediamo che il nostro Paese debba scommettere sulla competenza per scrivere un futuro più bello e anche più giusto. Noi proviamo a fare la nostra parte.
