06 Maggio 2020

Emergenza COVID-19: scuole aperte – società protette

GIUSEPPINA SABRINA CAVASINO

Immagine dell'articolo: <span>Emergenza COVID-19: scuole aperte – società protette</span>

Abstract

In questo momento storico “la scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono altrettanto cruciali delle attività produttive per la ripresa del Paese”.

Lo sostiene Il Politecnico di Torino che, in collaborazione con esperti del mondo scientifico, istituzionale e delle imprese, ha stilato un Rapporto denominato “Scuole aperte – società protette” volto a fornire indicazioni pratiche per la ripresa dell’attività scolastica.

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Obiettivi e principi generali del progetto

La metodologia utilizzata nel Rapporto in oggetto è stata quella di studiare il contesto onde individuare:

A) i destinatari che suddivide in:

- stakeholder interni: dirigenti scolastici, docenti, educatori, amministrativi, tecnici e ausiliari;  

- stakeholder esterni: famiglie, educatori del Comune o di cooperative che affiancano il docente nel sostegno e cura degli alunni con disabilità, operatori delle ditte appaltanti i servizi di ristorazione.

B) il contesto interno ovvero:

- edilizia scolastica;

- organizzazione dei servizi amministrativi;

organizzazione didattica;

- organizzazione del lavoro docente, in classe, in attività obbligatorie funzionali all’insegnamento;

-  dotazione di materiale didattico e ludico (nidi e scuole d’infanzia);

- dotazioni informatiche per la didattica.

C) il contesto esterno, relazioni con enti locali, attori culturali, sociali ed economici del territorio, stage e visite aziendali, apprendistato formativo, progetti di internalizzazione.

D) le esigenze, condizione e aspettative degli stakeholder interni ed esterni.

E) mappatura di tutti processi scolastici:

-  identificare per ciascun processo i rischi di contagio da COVID-19 (valutazione dei rischi o risk management);

- analizzare per ogni rischio il relativo potenziale di danno conseguente, in termini sia di gravità che di probabilità che lo stesso si verifichi (matrice dei rischi).

 

Salute

Il Rapporto analizza la fattibilità dell’utilizzo dei dispositivi e del distanziamento in ambito scolastico per tutelare la salute e mitigare il rischio del contagio da COVID-19.

Dalle analisi svolte emerge come l’utilizzo delle mascherine non è ipotizzabile nella fascia prescolare (ove risulterebbe più preferibile prevedere un maggior utilizzo di gel disinfettanti) mentre appare più verosimile il loro utilizzo consapevole nell’arco delle scuole elementari, primarie di secondo grado e secondarie.

Relativamente al distanziamento, mentre lo stesso appare non attuabile per i nidi e le scuole d’infanzia, si ritiene che nella scuola dell’obbligo di primo e secondo grado tale misura possa essere perseguita con modalità diverse a seconda dell’edilizia scolastica e delle pertinenze quali spazi esterni che potrebbero consentire di aumentare gli spazi disponibili per gli studenti.

 

Didattica

Nell’ottica della tutela della salute viene affrontato il problema della prosecuzione della didattica a scuola e da remoto.

Per la didattica a scuola appare evidente che l’efficacia del distanziamento passi attraverso la revisione del numero degli studenti presenti per classe che dovrà essere rimodulato, rispetto a quello attuale, a seconda delle fasce di età contemperando le esigenze di cura e accudimento con quelle di tutela della salute.

Mentre per la didattica da remoto la stessa dovrà necessariamente prevedere una diversificazione a seconda del livello scolastico.

Il Politecnico di Torino individua un’alternanza di didattica a distanza e in presenza così suddivisa:

- alternanza di settimane in presenza, di giornate settimanali (es. 3 giornate in presenza e 3 in remoto su 6 settimanali, considerando il sabato incluso), turni mattina/pomeriggio, ecc.

- metà gruppo in classe metà a casa con turnazioni periodiche; alternanza di classi intere.

 Relativamente ai refettori, infine, che per il distanziamento degli studenti, potrebbero risultare di superficie insufficiente, sarà necessario prevedere più turni e modalità di sanificazione di volta in volta.

 

Distanze interpersonali

Per ciascuna delle aree frequentate (ad esempio: atrio di accesso, spogliatoi e servizi igienici, aule, scale, mensa, palestra, ascensori) viene definito il numero massimo di persone che possono essere presenti, in base alla disponibilità di dispositivi di prevenzione della trasmissione del contagio, allo spazio disponibile, al tempo di permanenza e alla attività svolta.

Ad esempio, si potrebbe:

- Consentire una maggiore densità di occupazione in aree di transito (corridoio, scale);

- Consentire meno densità in aree di sosta “critiche” in cui le persone potranno non indossare mascherina (area riposo, mensa, aule dei nidi, delle scuole materne);

- Prevenire gli assembramenti per attese (fila per accedere alla mensa, ressa di alunni e parenti ai cancelli) con una pianificazione degli accessi e dei turni di accesso alla scuola.

Potrebbero essere previste alcune specifiche attività per favorire il distanziamento sociale, tra cui differenziare ove possibile i punti d’ingresso dall’edificio scolastico dai punti di uscita con ipotesi di percorrenza interna degli spazi che minimizzino le possibilità d’incrocio dei flussi.

Valutare la possibilità di utilizzare le palestre come aule per aumentare gli spazi disponibili, ma solo dopo analisi dell’impianto di riscaldamento, poiché gli impianti ad aria potrebbero essere incompatibili con la tutela dalla diffusione del virus.

Incentivare, ove possibile, l’utilizzo delle scale in luogo degli ascensori, ridurre il numero di persone autorizzate negli ascensori, per esempio dimezzando il numero di persone ammesse rispetto alla portata dichiarata, ferme restando le distanze interpersonali raccomandate.

 

Costi

Un ulteriore aspetto che viene analizzato dal Rapporto è quello dell’individuazione dei costi necessari per la messa in sicurezza delle scuole e che vengono così individuati:

- Costi a carico delle scuole e dei soggetti e associazioni del territorio per tutti i dispositivi di prevenzione del contagio (dai plexiglas alle mascherine) e per la sanificazione;

- Costi a carico degli enti locali per la predisposizione dei locali, delle strutture e arredi e per ristrutturazione degli spazi esterni e prefabbricati (scuole da campo);

- Costi di gestione e impatto logistico della gestione del personale o gruppi di 10-15 bambini significa il raddoppio degli insegnanti;

 - costi per la sanificazione frequente e per la vigilanza;

- costi per la presenza del supporto psicologico o per il supporto tecnico;

- costi per la formazione del personale.

Tutti i vari aspetti elencati pongono in evidenza l’importanza e l’urgenza di riesaminare gli ambiti scolastici e le loro modalità di utilizzo, con significative ricadute sull’aspetto edilizio- impiantistico e con la necessità di prevedere nuove risorse, valutando anche la fattibilità degli interventi possibili in considerazione dei tempi necessari alla loro realizzazione e alle interferenze che si possono creare con lo svolgimento delle attività scolastiche, che saranno già interessate dalle difficoltà derivanti dall’applicazione dei nuovi sistemi e protocolli della fase 2.

 

 

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