03 Luglio 2024

ESRS: standard europei di rendicontazione di sostenibilità. Implementazione sostenibile o insostenibile per le aziende?

SUSANNA DI FUSCO

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Abstract

Gli (ESRS) “European Sustainability Reporting Standards” sono un set di standard obbligatori di rendicontazione della sostenibilità, introdotti dalla Commissione Europea nell'ambito della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale.

L’applicazione di questi standard di rendicontazione di sostenibilità sarà progressiva. Entrati in vigore il 1 gennaio 2024, vedranno una timeline di attuazione fino al 2028, partendo dalle imprese quotate, alle grandi imprese non quotate fino alle PMI.

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Mentre il panorama globale si sposta verso pratiche aziendali più sostenibili e trasparenti, comprendere e rispettare gli ESRS non è più facoltativo, ma essenziale per le aziende che mirano a mantenere la propria business continuity e migliorare la competitività.

Con questo articolo, voglio esplorare le ragioni per cui le aziende devono dare priorità agli ESRS nei loro processi di pianificazione strategica e rendicontazione.

Partiamo dal perché sono stati progettati e in che modo la loro applicazione non solo aiuta le aziende ad allinearsi ai requisiti normativi, ma rafforza il loro posizionamento strategico in termini di competitività e credibilità, migliorando la trasparenza e la responsabilità nelle pratiche di sostenibilità.

Gli ESRS standardizzano il modo in cui le aziende europee, devono rendere conto del loro impatto ambientale, sociale e di governance (ESG), attraverso il reporting di sostenibilità, garantendo informazioni coerenti e affidabili, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e la comparabilità delle informazioni di sostenibilità. Supportano gli obiettivi del Green Deal dell’UE e degli SDGs dell'ONU, promuovendo pratiche commerciali sostenibili e aiutano investitori, consumatori e altri stakeholder a prendere decisioni informate.

L’adozione degli ESRS è dunque sostenibile per un’organizzazione?

Giusto per dare l’idea della portata dell’integrazione dei fattori ESG nel contesto aziendale, per allinearsi ai requisiti normativi, vi illustro una panoramica della struttura degli ESRS e quali le aree di reporting in cui le aziende hanno l’obbligo di divulgare informazioni.

Gli standard di rendicontazione “ESRS”, sono suddivisi in 12 documenti, 2 standard generali e 10 topic su temi specifici ESG, divisi in tre categorie (Ambientale, Sociale e Governance).

Il quadro CSRD e gli ESRS sottostanti, stabiliscono i requisiti completi per l'integrazione della sostenibilità nella strategia, nella governance, nelle metriche e nelle politiche, con l'obiettivo di garantire trasparenza e responsabilità.

 

Strategia e modello di business (SBM)

In primo luogo, quando riferiscono sulla strategia e sul modello di business, le aziende sono tenute a descrivere gli elementi della strategia dell'impresa che riguardano le questioni di sostenibilità o che influiscono su di esse, il modello aziendale e la catena del valore. Le modalità per tenere conto degli interessi e delle opinioni degli stakeholder, portatori di interessi dell'impresa, nella strategia e nel modello aziendale e il risultato della valutazione degli IRO impatti, rischi e opportunità rilevanti, svolta dall'impresa, compreso il modo in cui orientano la strategia e il modello aziendale.

 

Governance

In termini di governance, le aziende devono fornire informazioni dettagliate su come le questioni di sostenibilità sono integrate nelle loro strutture e nei loro processi di governance. Ciò include l'identificazione dei ruoli e delle responsabilità per la sostenibilità a livello di consiglio di amministrazione e dirigenziale (sistemi incentivanti MBO/LTI, risk management e controllo interno sul reporting di sostenibilità).

 

IRO – Impatti, Rischi e Opportunità

Le imprese devono individuare gli IRO - impatti, rischi e opportunità, compreso il processo attraverso cui l'impresa individua gli impatti, i rischi e le opportunità e ne valuta la rilevanza (analisi di materialità), come base per determinare le informazioni da includere nella dichiarazione sulla sostenibilità.

 

Metriche e obiettivi (MDR-P e MDR-T)

Le aziende sono tenute a divulgare le metriche pertinenti dei loro aspetti ESG dei temi materiali. Devono inoltre comunicare obiettivi di sostenibilità specifici e misurabili e i progressi compiuti verso il raggiungimento di tali obiettivi.

 

Politiche (MDR-P)

Le aziende devono fornire descrizioni dettagliate delle loro politiche relative alle questioni di sostenibilità, comprese le modalità di attuazione di tali politiche e i risultati ottenuti. Dovrebbero inoltre aggiornare regolarmente le parti interessate sull'efficacia e sui cambiamenti di tali politiche.

 

Doppia materialità

Doppia materialità come base per l'informativa sulla sostenibilità. Le aziende devono rendicontare sia gli impatti delle proprie attività su ambiente e società (prospettiva ‘inside out’ o ‘impact materiality’), sia come i temi di sostenibilità creano rischi e opportunità finanziarie per l'impresa (prospettiva ‘outside in’ o ‘financial materiality’).

 

Value Chain

Dove inizia e dove finisce la Value Chain?

La catena di approvvigionamento e la catena del valore non includono la stessa cosa e la definizione della catena del valore è più ampia delle relazioni commerciali e delle transazioni aziendali.

La Value Chain è definita come "l'insieme delle attività, delle risorse e delle relazioni connesse al modello di business dell'impresa e all'ambiente esterno in cui opera, a monte e a valle".

Gli ESRS richiedono alle imprese di estendere la propria rendicontazione di sostenibilità oltre i confini organizzativi, includere le informazioni rilevanti sulle performance ESG della propria catena del valore, per aumentare la trasparenza e la responsabilità lungo le filiere produttive. Gli ESRS non richiedono informazioni su ogni singolo attore della Value Chain, ma l'inclusione di informazioni rilevanti sulla Value Chain, cioè quando sorgono IRO rilevanti nella Value Chain.

Possiamo considerare gli ESRS non solo standard normativi ma un vero e proprio approccio trasformativo, per integrare la sostenibilità nel reporting aziendale e nella strategia aziendale.

La loro introduzione rappresenta un delicato equilibrio tra benefici sostenibili e sfide insostenibili per le organizzazioni.

Distribuire le responsabilità di sostenibilità in tutta l'organizzazione e integrare le pratiche di sostenibilità nelle operazioni e nella cultura aziendale quotidiana, per consolidare questi concetti nel tessuto organizzativo, richiede del tempo. Sono indispensabili competenze ESG e un approccio orientato alla crescita sostenibile per promuovere un cambiamento significativo.

Le aziende devono percepire l'urgenza di agire ora. L'implementazione proattiva degli ESRS è una scelta strategica, che può fare la differenza tra il successo e l'insuccesso in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

L'obiettivo finale non è solo la conformità normativa, questo è il minimo indispensabile, ma anche il rafforzamento della fiducia degli stakeholder e l'identificazione di opportunità di crescita sostenibile, allineando così gli obiettivi finanziari con la responsabilità sociale e ambientale.

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