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Il vantaggio ambientale di una scelta paperless
Il vantaggio ambientale del “going paperless” è, per certi versi, il più intuitivo. Rinunciare all’uso della carta in una serie di processi significa consumare meno risorse, a cominciare dagli alberi (ma anche acqua, ed evitare l’inquinamento associato al trasporto dei materiali): chiunque abbia soltanto una minima esperienza di lavoro di ufficio, anche in aziende relativamente piccole, può facilmente immaginare quanti benefici collettivi si otterrebbero se tutte le organizzazioni tagliassero il numero, spesso davvero insostenibile, di “stampate” (molte delle quali, ammettiamolo, tutt’altro che necessarie).
Il vantaggio economico della scelta paperless
I vantaggi -e veniamo rapidamente al secondo punto- non sono però solamente collettivi e “indiretti”. Il primo, molto concreto, è che stampare costa, e smettere di farlo permette di liberare del denaro da investire dove è più utile. Il paradosso è che la carta è ancora talmente presente nelle vite di tutti da diventare “invisibile”, data per scontata, ma la realtà è molto diversa. Una misura? Il National Health Service inglese, nell’avviare il proprio progetto “Paperless 2020”, ha fatto i conti: digitalizzare una serie di processi potrebbe portare al risparmio della somma di 4,4 miliardi di sterline. Superfluo sottolineare che, con cifre come queste in ballo, siamo molto lontani da semplici “annunci” od operazioni di “greenwashing”. Il valore della sostenibilità non è solo intangibilmente etico o reputazionale, ma fa la differenza su un piano decisamente misurabile.
I vantaggi Governance della scelta paperless
Questo discorso è ancora più vincente se si considera che al taglio delle spese non corrisponde -naturalmente se la scelta di andare “paperless” è fatta strategicamente e con i giusti strumenti- un rischio per l’efficienza dei processi, ma al contrario un miglioramento della governance aziendale. Dematerializzazione significa più controllo e trasparenza dell’enorme mole di dati e informazioni prodotte ogni giorno dalle organizzazioni. Aiuta a metterne in sicurezza la trasmissione (dati e informazioni più difficilmente finiranno in mani sbagliate), l’archiviazione (dati e informazioni più difficilmente verranno danneggiati o persi), dunque la gestione. Gli step dei processi che portano alle decisioni più delicate potranno essere ricostruiti con la massima cura, permettendo il raggiungimento dell’obiettivo dell’"accountability”.
Quando si pensa al tema della sostenibilità, gli aspetti relativi alla Governance non sono, tipicamente, i primi a venire in mente. Il termine è associato (e per solide ragioni) ai problemi ambientali -la “E” di Environmental nella triade ESG- con gli elementi Social (retribuzione, formazione, parità di genere, eccetera) a seguire. Ma pensandoci un po’ meglio, non possono esserci dubbi sul fatto che un’organizzazione che controlla i propri dati e le proprie informazioni in maniera più efficiente e trasparente sia anche più sostenibile. Lo è in termini di self-interest -funzionerà meglio, quindi performerà meglio- ma creerà valore anche per tutti gli stakeholders più o meno direttamente coinvolti nella propria attività. E costruirà una reputazione positiva, un asset sempre più importante nella business community.
Sia DiliTrust sia 4cLegal sono impegnati a facilitare l’attivazione di questa catena di valore con le loro soluzioni. Ci stiamo impegnando a introdurre con forza l’idea che la gestione dei processi aziendali possa essere un’opportunità per dimostrare la propria volontà di avere un impatto positivo sul proprio mercato di riferimento e -perché no- anche sulla società nel suo complesso. Proprio perché il campo della Governance è quello (per ora) meno “attenzionato” della triade ESG, farsi trovare pronti e proattivi in materia è un segno non banale di buona volontà e visione.