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La digitalizzazione dello Studio legale: la relazione con il cliente
La conoscenza e l’utilizzo di tool tecnologici nell’attività legale si rivela vincente anche con riguardo all’affidamento di incarichi da parte delle direzioni legali. Secondo lo studio, Wolters Kluwer Future Ready Lawyer Survey 2022, che raccoglie le opinioni di avvocati provenienti dagli Stati Uniti e da 10 paesi europei, la digitalizzazione ha cambiato notevolmente la relazione tra cliente e studio legale. L’aumento vertiginoso del ricorso alla tecnologia nel corso di questi anni ha inciso notevolmente sulla professione forense e sulle aspettative che i clienti hanno sulla digitalizzazione degli studi legali.
Se nel 2020 solo il 41% delle direzioni legali aveva chiesto agli Studi legali con cui era intenzionata a lavorare di descrivere la tecnologia che utilizzavano per incrementare la produttività e l’efficienza, questo dato è salito al 52% nel 2021 e al 70% nel 2022. Inoltre, si prevede che entro il 2025 questo dato salga al 97%, facendo si che quasi tutte le direzioni legali aziendali chiedano agli Studi legali informazioni sul loro livello tecnologico. Questo dimostra che la tecnologia è diventata anno dopo anno un fattore determinante per la valutazione degli Studi legali.
La tecnologia come primo fattore per importanza nella valutazione di uno Studio Legale
La ricerca testimonia come il 91% delle direzioni legali abbia sottolineato l’importanza degli investimenti in tecnologia per gli Studi legali, che a loro volta ritengono nell’88% dei casi che la tecnologia sia dirimente per i propri clienti. Dato questo che testimonia un’aumentata consapevolezza da parte degli Studi legali. Nel 2020, infatti, solo il gap tra cliente e studio legale sulla rilevanza della tecnologia era di 9 punti percentuali, mentre oggi è del solo 3%.
I fattori determinanti nella valutazione degli studi legali
Ma quali sono i fattori più importanti nella valutazione degli Studi legali da parte dei legali aziendali?
- il 32% ha indicato come determinante la capacità di utilizzare la tecnologia per migliorare la produttività, l’efficienza, la collaborazione e i processi lavorativi;
- il 17% ha indicato la capacità di comprendere i bisogni del cliente;
- il 16% ha indicato il livello di specializzazione;
- il 14% ha indicato metodi di parcellazione alternativi;
- il 12% ha indicato il prezzo;
- mentre il restante 9% ha indicato altri fattori.
Ancora una volta i dati testimoniano come la tecnologia sia al primo posto tra i fattori più importanti che i legali aziendali prendono in considerazione nel valutare gli studi legali.
Le aspettative del cliente
Nonostante ci sia corrispondenza e consapevolezza da parte degli Studi legali, relativamente all’importanza della digitalizzazione, emerge però un distacco molto importante tra le aspettative dei clienti e le performance degli Studi stessi. Se più del 75% delle direzioni legali afferma che l’utilizzo della tecnologia è fondamentale nel servizio offerto dallo Studio legale, tuttavia meno della metà (il 40%) delle direzioni legali ritiene che questo aspetto sia soddisfatto molto bene dallo Studio con cui collabora.
Conclusioni
A preoccupare particolarmente è il calo della percentuale di avvocati che ritiene che il proprio Studio sia molto preparato a soddisfare i mutevoli bisogni dei clienti. Questa, infatti, è diminuita di 3 punti percentuali passando dal 34% del 2021 al 31% nel 2022. Le richieste dei clienti nell’ambito della digitalizzazione continuano ad aumentare e gli Studi che non riescono a tenere il passo rischiano di essere sostituiti con Studi digitalmente più avanzati e innovativi, che riescono a guidare la transizione digitale invece di esserne guidati. Non c’è dubbio quindi che solo gli Studi legali che sappiano migliorare le proprie performance, l’efficienza e la produttività attraverso una vera e propria rivoluzione digitale sapranno andare incontro al mercato legale del futuro, alle mutevoli richieste dei clienti e a una concorrenza sempre maggiore.