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La digitalizzazione sta cambiando il modo di concepire la professione legale, e ai giovani, più di chiunque altro, spetta l’onere e l’onore di reinterpretare il vecchio paradigma dell’avvocato. In questo contesto, come nasce la call4paper promossa da AGAT?
L’AGAT è un’associazione nata nel 1981 su iniziativa di una ventina di avvocati tra i trenta e quarant’anni (Alberto Jorio il primo Presidente e Marco Weigmann il primo Segretario), con l’obiettivo, sin da subito, di dedicare grande attenzione all’approfondimento delle novità normative e giurisprudenziali.
Sulla scia di questa tradizione, il direttivo dell’associazione ha voluto dedicare una specifica iniziativa al tema delle nuove tecnologie, non solo sotto il profilo dell’analisi giuridica, ma altresì – come Lei giustamente accennava – sotto quello della trasformazione della professione legale.
L’innovazione tecnologica sta profondamente mutando l’attività dell’avvocato (basti pensare al processo telematico) e l’avvento di strumenti in rapidissimo sviluppo, si pensi ad esempio all’intelligenza artificiale, sta rapidamente conducendo a cambiamenti così radicali da portarci a riflettere su quello che sarà il ruolo dell’avvocato di domani.
Questi mutamenti devono essere colti come un’opportunità per i giovani avvocati, che possono giovarsi di una maggior dimestichezza con gli strumenti informatici e tecnologici. L’avvocato di domani, infatti, per potersi evolvere e continuare a praticare la sua professione “restando al passo coi tempi” non può ignorare l’utilizzo di “macchine” o programmi che possono sostituire parte di alcuni lavori ordinari svolti del professionista. Inoltre esistono sviluppi tecnologici che offrono opportunità che vanno ben oltre l’automazione di semplici lavori (quale l’intelligenza artificiale cui facevo cenno). In questa fase, tuttavia, sul piano pratico, esiste ancora un problema di “barriere all’ingresso” ai tool tecnologici più avanzati (come appunto i sistemi di IA), che spesso hanno prezzi elevati per le tasche dei giovani professionisti, ma, a mio parere, anche sotto questo profilo vi saranno rapidi mutamenti.
Quanto all’iniziativa, la struttura del call for papers consente ai soggetti interessati di mutare prospettiva e di non essere solo destinatari “passivi” della tradizionale attività formativa, ma veri e propri protagonisti attivi di un dibattito meditato e coinvolgente.
Entrando nel vivo dell’iniziativa, quali saranno gli elementi premianti che valuterete nei paper che riceverete?
Nella valutazione degli elaborati, ovviamente, saranno particolarmente apprezzati il buon livello di innovazione dei temi proposti (sono già pervenuti alcuni abstract che trattano tematiche particolarmente avanzate) e la capacità di coniugare indagine giuridica con una buona comprensione dei problemi tecnici. Il tema si presta poi a riflessioni di ampio respiro che lambiscono i confini della sociologia e della filosofia del diritto. Il tutto sempre con un occhio agli aspetti concreti. L’attenzione per i profili pratici e non meramente speculativi troverà riscontro durante il convegno – nel corso del quale verranno discussi i papers più meritori – attraverso l’organizzazione di una tavola rotonda in cui saranno coinvolti esponenti dell’imprenditoria che si occupano di servizi e strumenti informatici e tecnologici per la professione. Tra questi anche 4cLegal, che mette a disposizione di professionisti e clienti un nuovo sistema per relazionarsi.
Quale seguito avrà il progetto vincente e in quale prospettiva di posizionamento si pone questa iniziativa nell’ambito della vostra attività associativa?
Il convegno di cui ho appena accennato rappresenterà un momento importante, offrendo ai redattori dei papers più significativi una vetrina per mettere in mostra le proprie capacità. Successivamente, i papers saranno oggetto di pubblicazione, sempre nell’ottica di offrire ai partecipanti la possibilità di diffondere i propri lavori e dar prova del proprio talento. Anche sotto questo profilo la call for papers vuole essere uno strumento per rinnovare l’attività formativa.
La qualità e la serietà dei lavori è garantita dal comitato di valutazione: si sono messi a disposizione, con generosità, giuristi di primissimo livello: Francesca Lagioia, autrice di pubblicazioni di livello internazionale sulla materia, Eva Desana, professoressa di diritto commerciale, Corrado Druetta, con una consolidata esperienza di giurista di impresa in settori d’avanguardia tecnologica, Antonio Morone, esperto penalista, ai quali va un sentito ringraziamento. Mi consenta, da ultimo, di ringraziare i membri del direttivo che si sono dedicati all’iniziativa.
Non ci resta che attendere il termine del 30 aprile per l’invio degli abstract.