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Partiamo con una domanda secca: quali effetti può sortire il lancio di un documento come il Protocollo d'intesa?
Effetti importanti: non si tratta solo dell’affermazione dei principi di riferimento nell’affidamento di incarichi legali, ma anche della proposta di una piattaforma che consente effettivamente, e facilmente, di realizzarli. La trasparenza nella selezione dei professionisti da parte di enti e imprese e la meritocrazia quale via del successo per i giovani avvocati sono oggi realtà grazie al coraggio di ANUTEL e AIGA. Bello che 4cLegal sia l’abilitatore tecnologico di un grande cambiamento.
E' possibile ricostruire una piccola cronistoria del Protocollo, dalla sua ideazione alla sua redazione? Da quanto ci lavorate?
Il progetto è andato avanti per mesi. Ho condiviso a maggio l’idea con Franco Tuccio, il Presidente di ANUTEL, e con Alberto Vermiglio, il Presidente di AIGA. Abbiamo quindi iniziato in parallelo la redazione del documento e la creazione dell’albo ANUTEL sulla nostra piattaforma albo.4clegal.com. È stata una bella corsa, e adesso tutto è pronto. Soltanto la notizia dell’imminenza della pubblicazione del Protocollo ha già generato domande di approfondimento e richieste di confronto da parte di personalità chiave del mondo dell’avvocatura e dell’impresa.
Infine, uno sguardo alle prospettive. L'idea è quella di sviluppare e aggiornare il documento in futuro? Lavorerete per farlo firmare ad altri?
Il Protocollo d’Intesa nasce come un documento “aperto”: lavoreremo per promuovere l’adesione non soltanto di altre Associazioni ma di qualsiasi organizzazione -inclusi studi legali- interessata a creare un mercato più bello, più trasparente e più meritocratico. La data del primo ottobre 2019 resterà tra quelle chiave per 4cLegal.