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La vera sfida non è solamente quella di adottare un approccio competente e orientato al risultato ma quella di essere portatori proattivi di opportunità e soluzioni nuove.
Questo è, e a nostro avviso deve essere, l’obiettivo e la vocatio comune delle funzioni legali interne e dei professionisti che con esse collaborano, ed è proprio la condivisione di tale visione a ridisegnare i modelli e gli strumenti di selezione dei servizi legali. La scelta dei professionisti legali esterni all’azienda, di cui la funzione legale interna ha la responsabilità di ingaggio e gestione, concorre a caratterizzare le performance, il raggiungimento degli obiettivi e la percezione della funzione legale stessa. Tanto maggiore è l’ambizione di una funzione legale verso l’eccellenza, tanto più fondamentale diventa per tale struttura avvalersi della collaborazione di professionisti che condividano e contribuiscano a tale ambizione.
In questo contesto i principi di trasparenza, imparzialità e tracciabilità delle scelte diventano pilastri imprescindibili nella costruzione di valore. Ad esso concorrono in egual misura l’efficace allocazione e gestione dei costi, dei rischi e delle soluzioni prospettate al business e l’adozione di processi chiari e trasparenti che contribuiscono a rafforzare la reputazione e l’affidabilità dell’azienda.
Oggi le piattaforme digitali ben rispondono a questa esigenza, abilitando lo scambio di informazioni tra i diversi professionisti e facilitando l’allestimento di beauty contest competitivi per una gestione maggiormente consapevole dell’affidamento degli incarichi di assistenza legale. I marketplace digitali (e l’”antenato” beauty contest tra studi legali), costituiscono strumenti virtuosi di promozione della concorrenza, intesa non solamente come rimodulazione dei costi delle attività, ma soprattutto come valorizzazione delle performance e delle competenze professionali. La domanda e l’offerta di servizi legali dovranno sempre più essere tracciate in modo trasparente e facilmente accessibile a tutti gli operatori e professionisti del mercato, per attivare una rapida progressione competitiva del mercato stesso.
La fruibilità di track record professionali è, ad esempio, uno strumento di divulgazione e condivisione delle expertise particolarmente efficace. Questo nuovo approccio non ci sembra rinneghi o minacci l’intuitu personae e la qualità professionale a questo connessa; ci sembra, al contrario, che il Mercato Legale 4.0 rappresenti l’evoluzione del tradizionale rapporto fiduciario divenuto oggi solo più complesso, dovendo di volta in volta essere valutato, modulato e confermato con specifico riferimento ai tempi e alle peculiarità di delivery di supporto legale che le funzioni di business o le circostanze richiedono.
Uno dei maggiori vantaggi di un mercato di servizi legali che inizia a misurarsi e a valutarsi in modo trasparente è lo stimolo virtuoso che questo crea in termini di propensione al miglioramento continuo. Sempre più spesso si farà ricorso a queste piattaforme per l’approvvigionamento dei servizi legali, tuttavia laddove, per ragioni particolari, le aziende faranno ricorso all’affidamento diretto è necessario adottare processi trasparenti di selezione dei professionisti al fine di garantire l’efficace raggiungimento degli obiettivi aziendali e consolidare la reputazione dell’impresa.
È evidente, infatti, che la percezione positiva della professione e della funzione legale si ripercuote con impatti immediati sull’impresa nel suo complesso: un’azienda che si affida ad un team legale, sia interno che esterno, riconosciuto come affidabile accresce la propria reputazione, sostenibilità, e attrattività. L’adozione e la promozione da parte della funzione legale di processi trasparenti e meritocratici contribuisce a rafforzare sul mercato la percezione che l’intera azienda adotti e promuova un modus operandi ispirato agli stessi principi e alle stesse logiche virtuose.