11 Giugno 2020

L'irresistibile ascesa del legal tech: intervista ad Alessandro Palombo, CEO e Co-founder di Jur

GIACOMO GIUDICI

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Abstract

Il 18 giugno, dalle 17 alle 18.30, 4cLegal organizza con Jur, una delle più importanti companies del settore legal tech (www.jur.io) un Webinar introduttivo in tema di blockchain, smart contracts e dispute resoluton online (per il programma e le iscrizioni, visita la pagina https://www.4clegal.com/eventi/jur-4clegal-masterclass-webinar-smart-contracts-blockchain-dispute-resolution-online). Questi termini sono ancora relativamente poco conosciuti a buona parte del mondo legale, ma ppresentano il futuro: in particolare alla luce degli sconvolgimenti dovuti alla pandemia da coronavirus. In questa intervista, facciamo una panoramica insieme al CEO di Jur, Alessandro Palombo.

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Alessandro, perché ritieni che i giuristi d’impresa e gli avvocati oggi debbano avvicinarsi alle tematiche legal tech?

Perché ormai è chiaro a tutti come la tecnologia abbia un valore ausiliario di primo rilievo per il mondo legale. Non si tratta più di una materia esclusiva per soli appassionati: è consigliabile oggi per ogni professionista e Studio comprendere le evoluzioni e i mutamenti in atto nel campo. Ci sono alcune tecnologie davvero trasformative che giocheranno un ruolo cruciale in un più o meno lontano futuro. Talune potrebbero avere una portata “disruptive”. Il professionista moderno, a mio parere, non può fare a meno di non seguirle per apportarvi anche, ove volesse, il proprio contributo.

Per questo motivo, Jur e 4cLegal hanno pensato a un webinar masterclass introduttivo gratuito, di un’ora e mezza, che si terrà il 18 giugno: parleremo di smart contract, blockchain e online dispute resolution

Cominciamo allora da blockchain e smart contracts: in che modo la industry legal tech, e in generale il modo legale, potrebbero giovare da una loro introduzione più massiccia?

La blockchain è una delle tecnologie, in crescita esponenziale, che trasformeranno  il settore legale nei prossimi anni. Gli smart contract, in particolare, hanno un grande potenziale. Dire che gli smart contract consistono in una semplice “automazione” dei contratti è limitante, perché l’automazione in oggetto è possibile di audit, quindi è trasparente. Questo è il vero elemento innovativo. Gli smart contract, in presenza di attendibili meccanismi di input di dati esterni (definiti “oracoli”), hanno un potenziale molto alto se l’obiettivo è assicurare una esecuzione dei rapporti contrattuali più efficiente, sicura e a conti fatti meno onerosa. Vedo la necessità di maggiori sviluppi proprio in tema di oracoli perché questa rivoluzione possa affermarsi nel quotidiano. Non è dato sapere in che tempistiche ciò avverrà, ma stiamo parlando del “quando” e non del “se”, sul quale non ci sono più dubbi.

Puoi definire il concetto di “dispute resolution online”? Sappiamo che è collegato a una importante proposta di Jur, chiamata Open Justice Platform.

La piattaforma Open Justice è una piattaforma multi-giurisdizione di online dispute resolution (ODR), studiata per assicurare una procedura nei termini di “arbitrato” in 166 giurisdizioni di tutto il mondo, con valore vincolante. Essa è integrata da tecnologia blockchain in una serie di passaggi critici, in modo da incrementare la trasparenza e non corruttibilità della procedura stessa. Il progetto è finalizzato a incrementare l’accesso alla giustizia civile e commerciale in decine di Paesi, con le dispute di piccola o media dimensione come target specifico.

Le dispute piccole e medie, ad oggi, in quasi ogni Paese del mondo fronteggiano tempi e costi non compatibili con le esigenze di una qualsiasi organizzazione. La piattaforma Open Justice consente la creazione di  “Camere arbitrali digitali” ad opera di entità private e pubbliche e una gestione 100% online dell’intera procedura. Essa infatti ha degli elementi di “decentralizzazione” e va nella direzione delle cosiddette dApp (decentralized applications). Invitiamo ogni Camera a definire dei prezzi accessibili per le parti e vediamo la nostra soluzione come complementare e ausiliare a quelle già esistenti.

L’obiettivo è, difatti, anche quello di contribuire ad una riduzione del contenzioso, di modo da alleggerire il carico di lavoro per le Corti pubbliche. Ovviamente, abbiamo a cuore una user experience moderna ed efficiente. L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di ridurre il tempo necessario ad addivenire alla decisione definitiva in 30 giorni, naturalmente ove consentito dalla complessità della disputa. Nel lungo termine, il senso di questo progetto è quello di assicurare un unico standard di risoluzione online di dispute piccole e medie in ciascun Paese. Come Uber garantisce un servizio similare a New York, Bangalore o Berlino, vorremmo garantire lo stesso per ogni individuo e impresa che ha la necessità di risolvere una disputa di valore contenuto civile o commerciale. Ci auguriamo, così, di contribuire alla speditezza e efficienza delle relazioni economiche.

Tutti questi argomenti, molto affascinanti, saranno quindi illustrati più nel dettaglio nel Webinar del 18 giugno. Per partecipare serve una specializzazione pregressa, delle conoscenze specifiche?

Il webinar ha finalità introduttive. Non servono conoscenze pregresse. Affronteremo dei temi di base dando risposte a domande del tipo: Cosa è uno smart contract? Cosa è uno smart legal contract? Cosa è un Online dispute resolution system, e che ruolo vi gioca la tecnologia block chain? Daremo anche un rapido spaccato del concetto di decentralized application e del suo funzionamento. Insomma, l’obiettivo è quello di introdurre e stimolare maggiori riflessioni in futuro.

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