17 Aprile 2018

Trend del mercato fiscale: quando la specializzazione è premium price

ELENA DE FRANCESCHI

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Abstract

Parlare di fiscalità non è mai stato così complesso.

Sulla scia di un costante pullulare di norme e del conseguente imporsi di micro-sistemi sempre più autonomi e particolareggiati, si esige dal fiscalista una preparazione specifica ancor più marcata.

Lì dove si parla di transfer pricing, di esterovestizione, di fiscalità delle operazioni straordinarie o di contenzioso tributario, l’unico asset premium price nella prospettiva aziendale è la specializzazione.

E non potrebbe essere diversamente…

* * *

Esiste oggi il “bravo fiscalista”? Possiamo legittimamente dubitarne. O perlomeno dobbiamo distinguere.

Parlare di fiscalità oggi significa affrontare un ordinamento, se così può definirsi, nel quale l’impresa deve destreggiarsi tra sovrapposizioni normative, aggiornamenti estemporanei e criticità nascoste. Categorie di operatori o classi di temi diventano facilmente terreno per la proliferazione di microsistemi complessi e articolati, con disorientamento più che comune tra gli operatori.

In un simile contesto pare difficile pensare a un “bravo fiscalista”, in grado di assommare tutte le conoscenze ed esperienze necessarie ad assistere con successo l’azienda; eppure «una consulenza fiscale sempre aggiornata, attenta e completa costituisce oggi più che mai un elemento decisivo per l’attività imprenditoriale» osserva Di Domenico, di Genesis.

È così che, come nell’ambito legale, la specializzazione si afferma prima come necessità e poi come unico asset premium price nella prospettiva delle aziende.

Primo driver, banale a dirsi, è la prospettiva del cliente: il fiscalista deve scegliere il suo target e fare scelte consequenziali. «Il tipo di consulenza fiscale dipende dal soggetto che la richiede e dal settore in cui opera. Una persona fisica con un ingente patrimonio personale ha bisogno di essere assistito in relazione alle diverse forme di tassazione delle rendite finanziarie o in relazione alla fiscalità dei diversi strumenti di pianificazione patrimoniale. Un'impresa, diversamente, ha necessità di servizi fiscali strettamente connessi al proprio settore di business. Se parliamo di gruppi multinazionali l’assistenza dovrà poi riguardare temi quali il transfer pricing, dalla redazione dei documenti richiesti dalla normativa locale (master file, country file) all'eventuale contenzioso con l'amministrazione finanziaria, o la pianificazione fiscale internazionale, da affrontare alla luce delle norme contenute nelle convenzioni contro le doppie imposizioni, e così via» chiosa Fusco, di Fusco & Partners.

E qui si pone il tema di come e dove individuare le competenze specialistiche. È, in buona sostanza, la sfida raccolta in tutti i settori del business dai marketplace digitali: da un lato soggetti interessati ad acquistare servizi ad alta specializzazione (nel B2B, aziende private o pubbliche), dall'altra operatori esperti dotati di particolari expertise e track record da valorizzare.  

Per restare alle evidenze raccolte dalla piattaforma www.4clegal.com, nella sola area dedicata alla “Contabilità e Tax” sono oggi mappate competenze specialistiche in almeno 15 differenti practice.

Su alcuni argomenti si riscontra certamente una maggiore propensione allo storytelling digitale. Pensiamo al già citato transfer pricing, o all’esterovestizione, rispetto alla quale «l’attenta consulenza del fiscalista a visione internazionale e i principi comunitari sanciti dall’ECJ permettono - alle volte – di porre un argine alla discrezionale attrazione del reddito nel nostro paese, limitandolo ai casi più eclatanti di esterovestizione ed utilizzo di strutture artificiali», ci dice Moretti, di LCA.

Diversi anche gli studi che hanno presentato la loro esperienza nelle due diligence: «la notevole complessità che caratterizza oggigiorno il nostro sistema tributario, obbliga i soggetti interessati ad effettuare operazioni di carattere straordinario e a rivolgersi a professionisti altamente specializzati, che siano in grado di dare una chiara fotografia della situazione contabile e fiscale della società target», osserva Arienti, di Arienti Abruzzese.

Anche l'ambito fiduciario richiede competenze fiscali specialistiche «per gestire - in un ambiente mutevole ed estremamente articolato dal punto di vista normativo - la crescente complessità delle operazioni ed azioni che vengono compiute dai clienti -sia persone fisiche che giuridiche- all'interno dei mandati» afferma Rubino, di Cordusio Fiduciaria. È il ruolo di sostituto d'imposta previsto all'interno del mandato fiduciario a richiedere -aggiunge Rubino- «un'elevatissima preparazione, un costante aggiornamento e procedure efficienti per garantire affidabilità al contribuente e all'Agenzia delle Entrate».

Non da meno è il contenzioso tributario nel quale «una sempre maggiore richiesta di assistenza richiede una preparazione e specializzazione superiore rispetto al passato a seguito della crescente professionalità dei pubblici funzionari che investigano l’attività aziendale», afferma Simone, di Villa & Villa e Associati.

Osservando la varietà delle esperienze raccontate nella nostra piattaforma, qualche azienda si chiede quale tipo di studio possa esser più adatto. Secondo Citarella, di CBA, «la qualità della consulenza significa necessariamente completezza nell’analisi e rapidità di risposta, condizioni queste che solo studi di grandi dimensioni, con professionisti profondamente esperti delle rispettive materie e tra loro complementari sono in grado di garantire». Diversa la posizione, per esempio, di Novario, dello Studio di Consulenza Legale e Tributaria Novario, secondo cui «premesso che risulta impossibile una generalizzazione o una risposta univoca, si può forse affermare che lo studio boutique consente al cliente di ottenere un rapporto più diretto e più dedicato con il professionista che segue la propria posizione. Sovente lo studio boutique può possedere una specializzazione più definita della materia».

In realtà la nostra sensazione è che molto dipenda dal tipo di incarico e dal team concretamente designato per l’assistenza, sia essa all’interno di una grande firm o di una boutique. La prestazione professionale resta ineludibilmente una prestazione personale, e su questo l’accordo è unanime.

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