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Cominceremo da un fattore che potremmo definire ambientale. E' cambiato il modo e il luogo dove dirimere i conflitti: le aule di giustizia non sono più la (sola) sede naturale di composizione delle controversie. L’arbitrato soprattutto, ma anche la mediazione, la negoziazione assistita, l’accertamento con adesione che sono strumenti nati come deflattivi del contenzioso, ormai si affiancano alla giurisdizione per consentire maggiore e migliore soddisfazione al bisogno di giustizia.
In questo quadro si è determinata la crisi dell’avvocato "avversariale", una figura il cui lavoro era tutto rivolto a demolire le tesi della controparte, una figura che oggi lascia sempre più il posto a un modello, un linguaggio e una mentalità "collaborativa".
L'avvocato così ha cambiato il suo ruolo all'interno dell'azienda.
All’azienda oggi serve un professionista legale in grado di monitorare le proprie esigenze in “tutti” gli aspetti strategici dell’attività, un avvocato che si ponga come interlocutore per la soluzione dei problemi, anticipando i punti sensibili della vita ordinaria dell’azienda.
Le aree di intervento di una "consulenza legale integrata" saranno:
- area economica: costi, budget;
- area finanziaria: rapporti con le banche, accesso al credito, sostenibilità finanziaria;
- area commerciale marketing: contrattualistica, modulistica, check up del sito sotto il profilo della concorrenza, I.P.;
- struttura aziendale interna: dimensionamento organizzativo, rami d’azienda, rapporti coi dipendenti.
Questo comporta che all'avvocato che assiste l'impresa servono competenze nuove: il legale esce allora dal suo ufficio per interfacciarsi con tutte le funzioni aziendali, deve coordinare, rassicurare, deve avere leadership e capacità di negoziazione.
Un terzo aspetto che affronteremo è il comportamento e modo di essere del legale verso l'esterno, nella difesa e assistenza dell'azienda.
Il legale dovrebbe rappresentare il termine sensoriale dell’azienda per gli aspetti giuridici della vita quotidiana, nei rapporti coi clienti, coi fornitori. Solo un legale in sintonia con la struttura e le prospettive dell'azienda è in grado di intervenire operativamente al prospettarsi di un episodio con criticità giuridiche.
L'eventuale conflitto non è sempre una patologia da affrontare in vista del contenzioso, ma può essere un’occasione di cambiamento, di adattamento fruttuoso.
Vedremo come la capacità di negoziazione da soft skill è diventata competenza chiave dell'avvocato.
La quarta tappa di questo percorso sarà dedicata al cambiamento nella tecnica della contrattualistica, strumento chiave della vita dell'impresa.
Secondo l'impostazione tradizionale il contratto era visto come un decalogo a futura memoria, uno strumento da precostituire nella prospettiva di una futura lite.
L’approccio non-contenzioso alla redazione del contratto prevede invece che il testo del contratto nasca dalla discussione e dall’interazione tra le parti durante una fase di negoziazione, a seguito dell’approfondimento degli obiettivi e delle risorse di entrambe le parti.
Non si tratta più di un negoziato di posizione, ma di una strategia che chiama in campo la padronanza delle tecniche di comunicazione.
Nella quinta puntata parleremo di due diligence legale dell'azienda.
Come il medico comincia sempre dall'anamnesi del paziente, altrettanto cruciale è l'analisi dell'azienda sotto la lente del riflesso giuridico.
Gli imprenditori, soprattutto nelle PMI, hanno una totale padronanza delle tematiche tecniche del loro lavoro, ma non possono avere la chiave di lettura delle implicazioni giuridiche della loro gestione.
Come un vero e proprio check-up medico, un prezioso apporto professionale dell'avvocato parte dall'analisi dell'attività e della struttura organizzativa dell'impresa per identificarne le eventuali aree sensibili.
Alla fine del nostro percorso ci domanderemo qual è la figura di avvocato, quali sono le competenze che cerca un'azienda nello scegliere il professionista: come si sceglie il legale giusto?
Per un prodotto tangibile c’è un mercato di riferimento, per il servizio legale c’è di fatto, ma poco trasparente: concorrenza e marketing degli studi sono sommersi.
Il punto di paragone con gli altri professionisti non deve essere il prezzo ma il beneficio che il legale è in grado di offrire, occorre cioè poter confrontare l'esperienza specifica nel campo, i titoli scientifici e accademici, la struttura dello studio.