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Quando le minacce uniscono
Diverse sono le reazioni degli operatori di fronte allo scenario di incertezza economica: alcuni puntano tutto sulla fase del rilancio, altri già cercano di cogliere opportunità durante la turbolenza. In Italia, Paese che vive grazie alle eccellenze presenti sul suo territorio, è d’obbligo puntare ancora di più su qualità e innovazione. Due risultati che richiedono investimenti, che in periodo di crisi non paiono facili da realizzare. Scenario buio? La luce viene dall'ingegno, che in queste situazioni è delegato a trovare soluzioni creative.
È d’obbligo studiare nuove strategie, e non solo quelle suggerite nell’immediato. Si è scoperta la possibilità di un utilizzo massiccio del lavoro a distanza, ma velocemente si è arrivati alla fase critica, nella quale da una parte già si sono evidenziati gli aspetti del lavoro in presenza che non sono sostituibili o rinunciabili e dall’altra sono emersi problemi connessi proprio alla pratica dello smart-working. E il passo successivo è stato ridisegnare modus operandi per e tra le parti interessate.
Molto è stato scritto sui media e sui social da consulenti ed esperti in tutti i settori, con una diffusione di contenuti eccezionale, sia per la copiosità sia per la gratuità con la quale sono stati comunicati. Ma la soglia di noia rispetto alle informazioni si è anche abbassata e la cruda difficoltà in cui si trovano molti operatori li spinge a cercare un supporto immediato e concreto.
Si è percepito in modo molto vivo il senso di solidarietà che unisce il consulente legale con il cliente. Uno studio strutturato, in particolare, è già in sé una realtà d’impresa e partecipa in modo speciale ai rischi e ai successi delle società clienti. Calo di attività per gli avvocati durante il lockdown? Potrebbe registrarsi un calo di fatturato nell'anno 2020, ma se parliamo di attività, in molti casi è addirittura aumentata. Persino dal rinvio dei procedimenti giudiziari scaturisce nuovo lavoro, perché devono essere gestite le questioni di cui non si vede neanche la data in cui verranno risolte.
L’avvocato conosce dinamiche e tempi della legislazione e i suoi pronostici sono basati sull'esperienza concreta. Ecco perché durante l’emergenza, nonostante i rinvii dei procedimenti giudiziari, il ruolo dell’avvocato è stato particolarmente importante per le imprese. Ed è anche ritornato più vivo il senso dell’importanza politico-sociale di ogni iniziativa: la sfida a trovare soluzioni diventa ancora più coinvolgente quando sappiamo che una strategia ottimale per una società o per un settore può ispirare o contagiare gli altri e creare modelli che influenzino da un lato le istituzioni e dall'altro persino i mercati finanziari.
Sul piano politico, abbiamo assistito, e non solo in Italia, a una maggiore conflittualità tra forze opposte che hanno colto l’occasione per far leva sull'opinione pubblica a proprio favore e a sfavore dei nemici. Sicuramente anche la competizione fra operatori economici si è acuita, sia nei settori che dalla pandemia hanno tratto vantaggio, perché per loro è il momento per cogliere opportunità, sia in quelli che ne hanno risentito, per la dura necessità della sopravvivenza. Tuttavia si sono rafforzati i legami di solidarietà fra soggetti consci di avere reciproco interesse alla prosperità dell’altro, come fra professionista e cliente. E a ben vedere cogliere questa reciprocità potrebbe giovare anche a quegli operatori che si percepiscono come antagonisti.
Non solo analisi dei dati. Un revival delle conoscenze umanistiche?
Iniziative, imprese, soluzioni pare si debbano fondare solo sull'analisi dei dati. Di fronte a casi senza precedenti, peraltro, pare difficile individuare, da una parte, i dati rilevanti da selezionare e dall'altra creare collegamenti fra loro. In soccorso viene la conoscenza della storia e delle risposte umane alle sollecitazioni dell’ambiente e della società, competenze tipiche del giurista. E non è da sottovalutare quel particolare istinto che gli avvocati posseggono spesso per natura e poi necessariamente affinano per prevedere le dinamiche e fronteggiare le sfide.
Oggi sembra più rischioso affidarsi alla valutazione di una persona che all'elaborazione di dati eseguita da un sistema. Tuttavia, se la misura del rischio è correlata alla gravità e all'irrimediabilità dell’errore, quello che rende devastante una strategia sbagliata è la mancanza della possibilità di correggerla “in corsa”. Se dovessimo accordare troppa fiducia ad un metodo unicamente di calcolo, perdendo la capacità di confrontare i suoi risultati a quelli prodotti dalla mente umana sulla base anche di qualità non codificabili, paradossalmente potremmo ritrovarci ad aver perso terreno sia in ambito pratico che scientifico.
In questi mesi colpiti dall'emergenza Covid le aziende clienti hanno espresso particolare fiducia verso il contributo che da legali possiamo dare alle loro decisioni sul piano economico: sarebbe utile che anche a livello istituzionale si cercassero soluzioni alla crisi con nuove strategie da implementare sul piano umano e comportamentale, e non solo con calcoli matematici sul fabbisogno di risorse finanziarie.