07 Marzo 2023

L'importanza del secondment per il pensiero laterale

ENRICO MARIANI

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Abstract

Il secondment come moltiplicatore di opportunità di carriera nel settore legale, fonte di stimoli, laboratorio di competenze, tecniche e manageriali. Per lo studio si tratta di un’occasione per innovare e consolidare la relazione con il cliente.

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Andresti in secondment? Probabilmente ancora oggi uno su due ti dirà di no, e l’altro è troppo gentile per dirtelo in faccia.

Tuttavia, nel 2023 il secondment rappresenta un’opportunità unica nell’ambito di una carriera nel settore legale, dove non tutti possono diventare soci e non tutti si avventurano ad aprire il proprio studio.

Letteralmente secondment significa “distacco”. E, spesso, è questo che fa paura al professionista potenziale secondee: trovarsi, rientrando in studio, “secondo” a qualcun altro… spare, come direbbe un “noto principe”.

Ebbene, l’esperienza in azienda è, al contrario, come la realtà aumentata: solo lì puoi vedere cose che gli altri non vedono.

Scegliere di sperimentare un secondment significa raccogliere la sfida di ricevere direttamente (e non tramite la mediazione dello studio) nuovi stimoli per allenare le proprie competenze (tecniche e manageriali), oltre che acquisire una flessibilità di approccio al contesto. Collaborare con un nuovo team, assistere e convincere non solo altri avvocati, ma professionalità appartenenti a funzioni di business che possono rapportarsi al legale non solo in una dimensione di gestione dei problemi ma anche di prevenzione dei rischi, assicura un dividendo in termini di adattamento, di pensiero “laterale”, di leadership e di empatia non sempre garantito dal trascorrere lo stesso periodo in studio. Oltre chiaramente a un ritorno in termini di conoscenza, dello specifico mercato come delle dinamiche aziendali – che ben potrà esser messo a frutto tornando alla libera professione.

Non solo. Per lo studio legale, mandare persone in secondment significa coltivare il rapporto con i propri clienti, sostenendoli nel quotidiano; significa al contempo integrare e innovare il servizio, nonché dimostrare di saper gestire e contribuire positivamente, anche sul campo, alle dinamiche di funzionamento interno delle aziende. 

Non ultimo, il secondment rappresenta per lo studio legale uno strumento di engagement e di retention per i professionisti che si dimostrino dotati di entusiasmo, di voglia di mettersi in gioco, di una mente aperta al nuovo desiderosi di cimentarsi con un’esperienza nel mondo dell’azienda.

Si considera dunque di fondamentale importanza sostenere l’evoluzione di questo strumento da distacco di una risorsa, con il suo zainetto carico di pesanti e dannosi pregiudizi, a fase di carriera che rappresenta per il professionista un’occasione di crescita professionale e personale e per lo studio un’opportunità di consolidare la relazione con il cliente nonché di promuovere l’evoluzione dell’assistenza anche nella fornitura di ulteriori servizi.

Perché il professionista in secondment non viene abbandonato su un’isola remota, ma concretizza un’efficace e moderna estensione dello studio legale multidisciplinare, finalmente dotato di uno zaino svuotato dei pregiudizi e riempito di opportunità e valore.

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