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È il momento di riflettere per capire se si stiano davvero coinvolgendo i giovani nel modo giusto. Adeguarsi a queste nuove esigenze non è solo una buona pratica ma è diventata una scelta indispensabile per attrarre e mantenere tutti, non solo i migliori, professionisti di domani.
Ecco alcuni highlight in ordine sparso raccolti da differenti studi e ricerche*:
1. Processi di selezione digitali e innovativi
Un colloquio digitale non solo dimostra che lo studio professionale o l'azienda sia al passo con i tempi ma offre anche la comodità di partecipare da qualsiasi luogo. Circa il 91% della Gen Z afferma che la tecnologia avanzata offerta da un datore di lavoro influenzerà la loro decisione di accettare una posizione. Coloro che utilizzano piattaforme di colloquio online, software di intelligenza artificiale per la valutazione dei candidati e altri strumenti digitali dimostrano di essere più e attraenti per questa generazione.
2. Trasparenza e Autenticità
Desiderano avere una chiara comprensione di cosa aspettarsi dal ruolo e dalla realtà professionale. Vogliono feedback onesti e tempestivi durante il processo di selezione, per evitare sorprese una volta iniziato il lavoro. Secondo un sondaggio di LinkedIn, il 77% della Gen Z considera cruciale la trasparenza della cultura aziendale e preferiscono interazioni che siano autentiche e che riflettano fedelmente l’ambiente di lavoro. Le aziende che comunicano chiaramente i valori, le aspettative e i dettagli del lavoro sono più propense ad attrarre e trattenere i talenti.
3. Coinvolgimento Attivo e Conversazionale
I colloqui tradizionali, basati su domande prestabilite e formali, sono spesso visti come troppo rigidi. Questa generazione preferisce un approccio più interattivo, dove possono discutere apertamente delle loro idee e porre domande all'intervistatore. Il 60% dei candidati preferisce colloqui che siano conversazioni bidirezionali piuttosto che sessioni di domande e risposte tradizionali. Questo tipo di interazione permette loro di mostrare non solo le loro competenze ma anche la loro personalità e capacità di adattamento all'ambiente aziendale.
4. Valutazione delle Soft Skills
Le competenze tecniche, pur essendo importanti, non sono sufficienti per avere successo nel mondo del lavoro. Sono quindi interessati a processi di selezione che riconoscano e valutino le loro soft skills, come la comunicazione, la leadership, e la capacità di lavorare in team. Il 92% dei datori di lavoro ritiene che le soft skills siano altrettanto, se non più, importanti delle competenze tecniche. I colloqui che includono esercitazioni pratiche, role-playing, o situazioni di problem-solving permettono ai candidati di dimostrare queste abilità in modo concreto.
5. Flessibilità e Rispetto del Tempo
La flessibilità è una priorità. La genZ valorizza la possibilità di adattare i colloqui ai propri orari, mostrando un equilibrio tra vita personale e professionale. Il 70% dei giovani della Gen Z si aspetta processi di selezione flessibili, con la possibilità di programmare colloqui in orari a loro più convenienti. Le realtà professionali che dimostrano rispetto per il tempo dei candidati, offrendo opzioni flessibili per i colloqui, inviano un forte segnale di attenzione verso il work life balance.
6. Prove Pratiche e Simulazioni
La Gen Z preferisce dimostrare le proprie capacità attraverso esperienze pratiche piuttosto che semplici colloqui teorici. Le prove pratiche o le simulazioni offrono l'opportunità di mostrare le loro competenze in un contesto reale o simulato, che considerano più rappresentativo delle sfide che affronteranno nel lavoro quotidiano. Il 70% trova i test pratici più efficaci per mostrare le loro competenze rispetto ai colloqui tradizionali. Questo approccio consente ai datori di lavoro di valutare non solo le capacità tecniche ma anche la capacità di problem-solving e la creatività dei candidati.
7. Focus sui Valori Aziendali
È molto attenta ai valori aziendali e cerca realtà professionali che condividano le loro convinzioni su temi come l'inclusione, la sostenibilità e l'etica. Vogliono lavorare per quelle imprese che abbiano un impatto positivo sulla società e che integrino questi valori nella loro cultura aziendale. Un rapporto rivela che il 77% della Gen Z considera la cultura aziendale e i valori etici come fattori chiave nella scelta del lavoro. Le realtà professionali che comunicano chiaramente i loro impegni su questi temi e che dimostrano di agire concretamente in questo senso sono più attraenti.
8. Colloqui Brevi e Concisi
Abituata a un mondo veloce e dinamico, preferisce processi di selezione che siano rapidi ed efficienti. I lunghi processi di colloquio possono essere visti come un segno di inefficienza e possono scoraggiare i candidati. Difatti il 56% della Gen Z abbandona un processo di selezione se lo trova troppo lungo o complicato. Per attrarre questa generazione, le aziende devono essere in grado di strutturare colloqui che siano concisi ma efficaci, dimostrando rispetto per il tempo dei candidati e capacità decisionale rapida.
Non si tratta dunque più solo di offrire un lavoro ma di costruire un'esperienza che parli ai valori e alle aspettative di una generazione dinamica e tecnologicamente avanzata. Investire in pratiche più trasparenti, flessibili e autentiche non è solo un'opportunità di crescita ma una necessità strategica per restare competitivi nel panorama lavorativo.