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Fino a non troppo tempo fa, molti avvocati si chiedevano se fosse possibile promuovere lo studio legale sui social. Il dubbio era lecito poiché le limitazioni per la pubblicità delle professioni legali erano diverse. Oggi, molte di queste limitazioni non esistono più, quindi anche lo studio legale può essere pubblicizzato sul web e, di conseguenza, sui social. Ma promuovere lo studio legale con Facebook, per esempio, non è così scontato, occorre sapere, prima di incorrere in errori, come fare.
In questo articolo spieghiamo quali sono gli errori più comuni che si deve cercare di non commettere e cosa, invece, può essere davvero utile ed efficace.
Promuovere lo studio legale con Facebook, attenzione ai passi falsi
Facebook è attualmente uno dei social più utilizzati sia come luogo di svago che per lavoro. Infatti è un ottimo canale per promuovere il proprio business, al punto che viene scelto da moltissime aziende e liberi professionisti.
Il dubbio, però, si poneva per le professioni legali, dato che la loro promozione su qualsiasi canale deve rispettare dei principi etici e deontologici molto nitidi. La pubblicità sui social, nella fattispecie su Facebook è però ammissibile, purché la si faccia, appunto, nel rispetto dei suddetti principi.
Quello a cui bisogna prestare particolare attenzione, però, è a non commettere errori che non solo possano compromettere l’efficacia della promozione stessa, ma che non vadano a ledere tali principi di cui abbiamo detto.
Ecco un breve vademecum delle cose da non fare:
- Non postare immagini che non abbiano un taglio professionale: l’avvocato dovrebbe sempre scindere il pubblico dal privato, per cui chi ha un profilo privato dovrebbe aprire una pagina dello studio legale nella quale pubblicare post e immagini che rispettano la deontologia della professione e la sua dignità. Per fare un esempio, la foto in costume da bagno a bordo piscina o sulla riva del mare non aggiunge nulla di utile al servizio offerto, meglio postarla sul proprio profilo privato.
- Non rispondere d’impulso alle eventuali critiche o feedback negativi.
- Non fare confronti con i propri colleghi.
- Non fare riferimenti di tipo promozionale.
- Non contravvenire a quelli che sono i limiti imposti dalla normativa e dalla deontologia.
Dopo aver visto cosa non fare, vediamo, di contro, cosa è bene fare per promuovere lo studio legale con Facebook.
Pubblicizzare lo studio legale, qualche consiglio
Pubblicare qualche post a random sulla pagina dello studio legale, ma anche sul proprio profilo, non è efficace. Quello che serve davvero è creare interesse attorno alla figura professionale, quindi è molto utile associare alla pagina social il blog dello studio legale dove dare delle notizie interessanti per gli utenti, in modo da attirare l’attenzione.
Si deve essere consapevoli che per creare engagement, quindi interazione nella pagina dello studio legale, occorre del tempo e diverse prove di pubblicazione. Un post deve essere testato in modo da individuare l’orario di pubblicazione migliore.
Ma veniamo alla struttura e al contenuto del post. La parte testuale dovrebbe contenere delle informazioni interessanti e capaci di attirare l’attenzione degli utenti. Non ci si deve dilungare troppo, in genere i post Facebook più efficaci sono essenziali, circa 150/200 parole massimo.
Di grande impatto, invece, sono le immagini e i video, ma come conciliare questo tipo di contenuto con la professione legale? Naturalmente occorrono foto sobrie, video e infografiche che magari sviluppino una particolare tematica, per esempio si può spiegare quali documenti servono per effettuare un passaggio di proprietà o quali sono le diverse opzioni per determinati casi.
Le immagini devono essere di qualità e delle giuste dimensioni.
Le sponsorizzate servono?
Iniziamo col dire che anche l’avvocato può utilizzare Facebook Ads, o quelle che tutti conoscono come sponsorizzate, ovvero, la promozione di un post a pagamento. Il fatto che sia utile o meno dipende -com’è facile immaginare- dalla strategia.
Questo fa capire che potrebbe essere necessario il contributo di un esperto in web marketing o di un’agency, perché non sempre il professionista, in questo caso l’avvocato, può avere le competenze necessarie e, tantomeno, il tempo per occuparsi di questo delicato compito.
Quanto investire? Anche questo dipende dal budget che si ha a disposizione e di come lo si voglia suddividere nelle varie strategie.
In sunto, conviene iniziare con un piccolo investimento e sfruttare le prime sponsorizzate per studiare gli insight (si possono consultare anche senza sponsorizzate) che danno un’idea del riscontro dei post.