27 Giugno 2018

Una scuola di coaching per avvocati

MARIO ALBERTO CATAROZZO

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Abstract

La fine degli anni ’90 vede approdare il coaching nelle aziende anche del nostro Paese e nell’ultimo decennio questa mentalità ha cominciato a diventare patrimonio anche del mondo professionale.

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Il coaching viene spesso associato all’ambito sportivo. Di fatto circa mezzo secolo fa nasce proprio lì e muove i suoi primi passi con due grandi: Timothy Gallwey e Jhon Whitmore, considerati tra i papà di questa disciplina. Da lì la strada del coaching è stata lunga e ha valicato i campi da calcio o di tennis, trasferendo la propria energia dirompente in altri ambiti tra cui il business.

Oggi sono molti i professionisti, tra cui gli avvocati e gli studi professionali, che ricorrono al coaching per migliorare le proprie strategie organizzative, il clima interno e più in generale le performance dei singoli e dei team. Fare squadra è diventato “normale” anche per i professionisti dell’area legale che dell’individualismo hanno fatto una propria caratteristica base.

L’avvocato oggi lavora in team più di un tempo, è abituato a fare riunioni, a delegare, ad associarsi, a condividere. Certo, il dna professionale resta quello del libero battitore, ma molti passi avanti sono stati fatti e la mentalità delle nuove generazioni appare decisamente diversa da quella dei predecessori che della gelosia di clienti e competenza avevano fatto un must.

In particolare per chi fa della consulenza legale la propria attività, quindi l’avvocato d’affari, ecco che avere competenze trasversali a completamento di quelle giuridiche diventa fondamentale, quali la capacità di entrare in empatia con i clienti, di saper negoziare le scelte, di saper dirimere le situazioni conflittuali, di saper parlare in pubblico, di saper gestire un business plan e di saper affiancare il cliente imprenditore o manager nelle scelte business non solo con aspetti prettamente legali.

L’avvocato necessita oggi di tutte queste competenze e di una nuova mentalità per poter fare la differenza per sé e per i clienti. Ecco che il coaching può diventare una risorsa importante anche per il professionista forense, sia all’interno del proprio studio per definire vision e guidare il proprio team, sia per sviluppare business con nuovi clienti e fidelizzarli seguendoli nelle scelte manageriali e imprenditoriali.

A queste competenze in collaborazione con la Karakter Coaching School abbiamo dedicato il corso FUTURI COACH PROFESSIONISTI, che si svolge a Milano, Roma, Brescia, Torino, Reggio Emilia (qui i dettagli: https://mariocatarozzo.it/coaching-school/).

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