18 Aprile 2019

Il senso di appartenenza nel web marketing legale

MARIO ALBERTO CATAROZZO

Immagine dell'articolo: <span>Il senso di appartenenza nel web marketing legale</span>

Abstract

Lo studio legale è chiamato a fare un salto epocale: deve passare dal non essere affatto presente sul web a saperlo gestire con le dinamiche del 2019 e non con le dinamiche degli anni ’70 del web televisione, che comunica in modo unidirezionale. Esperienza, appartenenza, relazione, fiducia, gruppi chiusi, conversazioni e scambio dovranno essere le parole chiave.

***

Ciò che gli studi legali stanno vivendo è per loro una vera rivoluzione, ma per il resto del mondo business il web marketing è una formula testata e già per certi versi obsoleta. Questo quantomeno per ciò che riguarda l’uso dei social network. Solo da poco gli studi si stanno affacciando al social marketing mediante l’utilizzo delle piattaforme social, in particolare Linkedin, Facebook e Twitter, quando molti grandi brand li stanno addirittura abbandonando. Pensate al colosso inglese dei cosmetici Lush, oppure dalla catena di birrerie Wetherspoon, solo per citarne alcuni. Perfino i ragazzi non utilizzano più Facebook, preferendo la piattaforma Instagram. Certo, noi non vendiamo cosmetici o birre - mi potreste dire - ma fidatevi che nel nuovo mondo del web il servizio o il prodotto non è più così determinante per le dinamiche relazionali, quanto l’esperienza che facciamo vivere al nostro pubblico. Le persone che navigano sul web cercano di instaurare una relazione con i brand, cercano senso di appartenenza, dove i propri valori e il proprio stile trovi riscontro.

La comunicazione degli studi legali – laddove c’è, perché oltre l’80% degli studi non ha un sito internet e non comunica affatto – è ancorata agli albori della comunicazione, dove l’importante era far conoscere il prodotto. Questa fase del marketing è quella che il prof. Philip Kotler, papà del marketing mondiale, definisce marketing 1.0. Nella sua storia del marketing - se volete potete trovare il mio intervento su Youtube al Philip Kotler Marketing Forum “Storia del marketing” -

https://www.youtube.com/watch?v=BPipzG2zK-M – dove i mezzi di comunicazione erano scarsi e le persone per poter scegliere avevano bisogno di conoscere i prodotti; siamo però negli anni ’70, quindi quasi mezzo secolo fa. Oggi tutto può mancare, ma non certo i mezzi di comunicazione. Internet permette a chiunque, senza costi, di entrare in contatto con qualunque informazione. Oggi la sfida è saper scremare le fake news da quelle vere; oggi la sfida per chi cerca è districarsi tra le informazioni.

E per chi offre servizi quale sarà la sfida oggi?

La vera sfida è lasciare il segno, distinguersi, rimanere impressi nella mente delle persone. Ciò che il settore legale deve capire è che questo effetto non lo si ottiene semplicemente comunicando qualcosa, magari anche di valore ogni tanto. Il web è relazione e non toccata e fuga. Anche gli studi più blasonati non sanno comunicare, perché sono fuori tempo: applicano strategie che sarebbero andate bene negli anni ’70, non oggi. Oggi bisogna capire a chi ci si rivolge e chiedersi cosa vogliono davvero sapere e ancora di più come lo vogliono fruire. Che il pubblico sia costituito da persone fisiche o da aziende, che sia l’imprenditore o il legal counsel, non vuole semplicemente avere la notizia, quella la trova dappertutto; vuole instaurare un rapporto di fiducia, vuole relazionarsi, magari dicendo la sua, chiedendo e testando l’informazione.
Proprio perché il web è immenso, abbiamo bisogno di fattori di contenimento, siamo esseri umani dopo tutto, anche sul web. Abbiamo l’esigenza di creare abitudini relazionali, di avere un posto abituale e fidato dove reperire le informazioni, di avere un posto dove possiamo rilassarci, magari con volti conosciuti e community con cui abbiamo qualcosa che ci accomuna.
Lo studio legale è quindi chiamato a fare un salto quantico: deve passare dal non essere presente sul web a saperlo gestire con le dinamiche del 2019 e non degli anni ’70, con il web televisione che comunica in modo unidirezionale. Esperienza, appartenenza, relazione, fiducia, gruppi chiusi, conversazioni e scambio dovranno essere le parole chiave.

 

Altri Talks