15 Giugno 2020

Ma questo è smart working?

MARIO ALBERTO CATAROZZO

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Abstract

Il lavoro da remoto per essere smart richiede una mentalità e una organizzazione particolare. Quello che abbiamo vissuto nel periodo del lockdown è stato home working, più che smart working, perché non eravamo preparati e abbiamo organizzato le attività come potevamo in un momento di emergenza. Il futuro può riservare grandi soddisfazioni a tutti con lo smart working, a condizione che ci si organizzi a dovere.

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Smart working è lavoro da casa. Ma ne siamo proprio sicuri? Smart vuol dire agile, intelligente, flessibile. È stato tale il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi mesi? Il lockdown ci ha costretti a lavorare da casa, in condizioni non sempre organizzate, agevoli e adeguate. C’è chi ha utilizzato il salotto di casa per i collegamenti con i colleghi in meeting on line, chi si è rifugiato in camera da letto per trovare un po’ di silenzio, mente i figli urlavano e giocavano in sala; chi ha trovato posto solo in cucina, perché tutte le altre stanze erano occupate dal resto della famiglia. Non direi che questo è stato un lavoro davvero smart. Se poi consideriamo che non eravamo preparati né culturalmente, né organizzativamente: mancanza di webcam, audio che non funzionavano, cellulari poco performanti e computer non proprio di ultima generazione: insomma, quello che abbiamo vissuto è stato home working, lavoro da casa, più che smart working.
Forse la versione smart arriverà con la ripresa dopo l’estate, dove ci saremo abituati a questi nuovi ritmi, avremo preso gli strumenti necessari e trovato le location adeguate.

 

Ritmi insani

Provate a pensare da marzo a fine maggio come ci siamo trovati a lavorare e i ritmi. Tutti i professionisti con cui lavoro mi dicono che non c’è stato più un momento libero, che si è lavorato più di prima e con più confusione. Non ci sono state più sere, pranzi, sabati e domeniche. Già, perché una volta catapultati nella nuova dimensione casa-lavoro, non siamo stati in grado di tenere distinti i due. Così le telefonate partivano dalle 8 del mattino per concludersi alle 22 la sera e il sabato era uguale al venerdì. Tanto non potevamo uscire, quindi meglio lavorare. Sì certo, ma questo ritmo non è sano ed è meglio non abituarsi e soprattutto non abituare capi e clienti, altrimenti addio a vita privata e relax.

 

Strumenti giusti

Quali sono dunque gli strumenti che in un vero smart working sono necessari? Cominciamo dal computer portatile che deve avere webcam e microfono integrati di qualità e funzionanti, altrimenti webinar e videoconference non saranno possibili e rappresentano nello smart working il cuore dell’attività.

Inoltre, il computer deve avere una buona capacità di connettersi in wi-fi con la rete per poter accedere ai dati in cloud e alla rete per poter partecipare alle attività on line.

La seconda condizione indispensabile è una connessione Internet di qualità, meglio se fibra, o quantomeno adsl.

Strumentazione aggiuntiva che può essere utile sono poi stampanti con scanner o in alternativa App su cellulari o tablet con funzione scanner.

Meglio se in possesso di microfoni esterni di qualità e di luci per evitare apparizioni in video al buio o in penombra.

Infine, la location è importante e deve essere silenziosa, possibilmente con la possibilità di avere uno sfondo dignitoso per i collegamenti business (librerie, pareti etc.).

 

Mentalità

Ultimo e fondamentale condizione per poter lavorare bene in smart working è avere la giusta mentalità. Il lavoro agile è un lavoro per obiettivi e non a tempo, per cui richiede capacità organizzativa, autodisciplina, costanza, capacità di lavorare in team e condividere le informazioni. Proprio perché si lavora a distanza è necessario saper condividere le informazioni, sapersi relazionare con i colleghi e saper fare squadra. Saper trovare un equilibrio tra i momenti di lavoro e di riposo è importante, così come saper trovare continua motivazione in ciò che si fa e andare periodicamente in ufficio per “sentirsi” ancora parte di un gruppo.

In conclusione, lo smart working è una forma di esecuzione delle prestazioni lavorative estremamente interessante e utile a tutti, compreso l’ambiente. L’importante è non applicare la medesima mentalità che eravamo abituati ad utilizzare nel lavoro in presenza, perché è un contesto diverso che richiede un diverso approccio da parte di tutti, collaboratori, capi e società.

Il lavoro da remoto per essere smart deve essere concepito come smart e organizzato come tale. A queste condizioni è sicuramente una prospettiva estremamente interessante e migliorativa del lavoro, anche per i professionisti dell’area legale.

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