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La cultura di massa ci insegna che la serialità è uno dei meccanismi fondamentali del racconto. Probabilmente il più importante. E’ quell’automatismo istintivo che ci spinge a restare ancorati ad una narrazione, affezionarci ai personaggi, quasi ad immedesimarci nel proprio vissuto per saperne di più e vedere “come va a finire”.
La serialità è il filo rosso che sta alla base di libri, film, serie tv, web series, e che si basa essenzialmente sulla gestione ottimale del tempo che l’utente ha deciso di concederci (oggi sempre più ridotto), con il ricorso a strutture costanti, ma anche ad imprevisti, suspence e cambi di rotta per alimentare continuamente l’engagement emotivo dei fruitori.
L’avvento dei social media come strumenti cardine di un piano di comunicazione, ha determinato una nuova epoca della serialità, in cui non basta più soltanto saper raccontare, ma è necessario modulare i propri contenuti in base al feedback dell’utente, che oggi ha a disposizione moduli d’interazione sostanzialmente immediati per manifestare il proprio indice di gradimento (emoji, gif, condivisioni, commenti, recensioni).
In un tempo che potremmo quindi già definire della post-serialità, la scelta delle piattaforme digitali su cui condividere i propri contenuti, diventa quindi fondamentale quanto il messaggio stesso. Per dirla con le parole mai fuori moda di Marshall McLuhan: “il medium è il messaggio”.
Come raccontarsi?
Il primo passo è sicuramente quello di individuare con attenzione il proprio perimetro di competenze. Ed è un passo tutt’altro che scontato, perché ha a che fare con la scelta del proprio posizionamento di mercato.
Cosa so fare/sappiamo fare meglio? Come voglio/vogliamo essere percepiti? E’ un quesito esistenziale, certo, ma ci aiuta a capire come differenziarci dai nostri “peer to peer” e come presidiare meglio il nostro spazio di business.
Da qui discende la costruzione dei contenuti, che devono essere necessariamente autentici, di “prima mano”, in nessun modo riciclati, e la scelta di uno stile, di un “tono di voce” coinvolgente, incisivo, improntato sulla naturalezza e la trasparenza, elementi essenziali per costruire un legame di fiducia con chi ci segue. Proprio la fiducia, per un professionista o uno studio, è l’elemento base su cui provare a costruire una relazione solida. Più si è coerenti col proprio posizionamento (chi sono e come posso aiutarti) e con il proprio approccio alla professione, più crescono le possibilità di stabilire un rapporto fiduciario.
In sintesi, la chiarezza paga sempre, il vestito da guru e la scelta di una comunicazione particolarmente aggressiva può dare risultati sul breve termine (più like, più interazioni, più seguito) ma rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang sul medio-lungo termine se non supportata da adeguate competenze e capacità di gestione del follow-up.
La strategia dei contenuti seriali e il valore della multicanalità
L’effort per ideare, progettare e realizzare la propria strategia di contenuti è un lavoro dispendioso che non va sprecato. Studiare, scrivere approfondimenti, trovare riferimenti, editare un contenuto originale rappresenta un investimento che deve necessariamente pagare i dividendi in termini di reputazione e relazioni.
Questo discorso vale ancora di più per i contenuti seriali, che devono prevedere, alla base, un’organizzazione per argomenti, come le puntate di una serie su Netflix o una playlist di Spotify.
Per questo è necessario ottimizzare gli sforzi e massimizzare l’eco dei nostri messaggi. Come? Costruendo una piattaforma digitale che possa consentire allo studio o al professionista di diffondere gli stessi contenuti su diversi canali, intercettando quindi pubblici trasversali.
Così, ogni “puntata” che produciamo, può diventare multicanale, con lo stesso contenuto riadattato per un post sul nostro blog, una “pillola video” da registrare e caricare sul canale youtube, un podcast su Spreaker. L’optimum è ideare una strategia di Hub & Spoke, nella quale i diversi canali sono riconducibili ad un’unica piattaforma di approdo, che nella maggior parte dei casi è un sito web, sul quale gli utenti, una volta intercettati tramite i canali social del professionista o dello studio, potranno trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno.
“Spremere” un argomento sul quale riteniamo di essere abbastanza bravi da poter rivestire il ruolo di gatekeeper dell’informazione, magari coinvolgendo sui nostri canali anche colleghi che possano analizzarlo da un’altra prospettiva, rappresenta la chiave migliore per elevare la nostra reputazione fino ad emergere come esperti di quella materia.
Con capitoli seriali pianificati questo processo può essere innescato più facilmente, perché quanto viene prodotto e pubblicato su quel tema porta la firma del professionista o dello studio nel grande archivio della rete. Inoltre, in una logica di condivisione dei contenuti, sarà sempre possibile trovare nuovi spunti di narrazione e nuovi filoni editoriali grazie ai preziosi feedback degli utenti, sempre pronti ad indicarci un prequel, un sequel o uno spin off da esplorare.