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Ancora oggi molte imprese ed imprenditori spesso non hanno chiara la strategia di medio-lungo termine e fanno fatica a mettere a fuoco gli obiettivi più funzionali alla competitività della propria azienda e alle prospettive del mercato di riferimento. Un passaggio chiave per il successo di chi oggi fa impresa è sicuramente attrezzarsi con un Business Plan adeguato.
Finalità e struttura
Sulla base della mia esperienza nella costruzione di Business Plan, le motivazioni principali per cui è utile predisporre con attenzione questo strumento possono essere sia interne all’azienda che esterne.
Finalità interne
- Sostenere adeguatamente le scelte strategiche adottate attraverso la migliore comprensione del business.
- Garantire la chiara comunicazione degli obiettivi al Management e ai dipendenti.
- Fornire un supporto efficace al processo decisionale costituendo il “cruscotto” da monitorare costantemente per mantenere il giusto focus sui risultati.
- Integrare l’analisi del mercato di riferimento con il proprio posizionamento strategico e comprendere il livello della concorrenza.
Finalità esterne
- Definire la redditività o, comunque, la sostenibilità del progetto o della strategia aziendale funzionale a:
- effettuare operazioni di finanza straordinaria o eventuale quotazione in borsa.
- sviluppare partnership strategiche verticali o orizzontali.
- analizzare un progetto di project financing.
- Dover sottoporre una richiesta di finanziamento a banche o operatori finanziari.
- Sostenere una valutazione d’azienda.
Avendo compreso queste finalità, quando si costruisce un Business Plan è necessario avere chiare le tre sezioni di cui esso si compone:
- Il piano strategico che raccoglie le analisi sulla storia aziendale comprensiva del suo background ed include la parte dove si spiega la strategia aziendale prospettica.
- Il piano operativo che indica per ciascun obiettivo strategico le azioni principali da intraprendere, la tempistica, le responsabilità e l’impatto previsto.
- Il piano economico-finanziario che è composto da due sezioni: la prima contiene le ipotesi di costruzione del piano economico-finanziario mentre la seconda, di analisi quantitativa, ha il compito di verificare la corretta ottimizzazione nell’allocazione delle risorse e l’analisi di redditività/valore del progetto.
La strategia e l’analisi del contesto competitivo
Partendo dal definire e condividere la Mission dell’azienda questa fase iniziale ha l’obiettivo di definire il percorso strategico di sviluppo per arrivare ad identificare, attraverso un’analisi SWOT dell’ambiente esterno ed interno, alcuni elementi chiave per la creazione del valore quali:
- Segmentazione del mercato e posizionamento nella catena del valore complessiva di settore guardando a potenzialità del prodotto, bisogni del mercato e concorrenza;
- Il modello di business aziendale più idoneo a supportare la strategia e il piano operativo;
- Il target dei clienti e la strategia competitiva;
- La strategia di pricing;
- L’area geografica di interesse;
- Le strategie di marketing operativo.
L’elaborazione del budget e il controllo
La costruzione del piano finanziario rappresenta l’ultima parte del Business Plan ed ha il compito di trasformare la strategia e il piano operativo in ipotesi e numeri diventando così lo strumento che misura l’efficacia e l’efficienza del processo di pianificazione strategica ed operativa.
La sequenza di una corretta costruzione del piano economico-finanziario prevede i seguenti step:
- definizione di ricavi e costi (questi ultimi suddivisi in fissi e variabili);
- previsione degli investimenti;
- definizione del capitale circolante netto;
- i finanziamenti necessari;
- il calcolo delle imposte.
Sono tre i requisiti fondamentali che un efficace piano economico-finanziario deve rispettare:
- Coerenza: i risultati economico-finanziari previsti devono essere coerenti con le capacità aziendali.
- Affidabilità: i risultati devono essere compatibili con le dinamiche competitive e fondati su elementi misurabili.
- Sostenibilità: il conseguimento dei risultati deve essere valutato rispetto alla quantità e accessibilità delle risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi.
Conclusioni
Il Business Plan va visto come uno strumento dinamico e flessibile che si evolve continuamente e diventa la “bussola” che guida chi deve gestire un’azienda e farla crescere per portare valore alla proprietà e agli azionisti.
BOX DI APPROFONDIMENTO
Prima di procedere alla creazione di un Business Plan suggerisco sempre di partire da un’ analisi accurata dell’impresa per come si presenta in quel momento (Assessment “AS IS”) e cioè una fotografia oggettiva e fedele della situazione presente, mettendo in evidenza i punti di forza e di debolezza nell’ottica di costruire un dossier il più possibile utile, tecnicamente efficace ed obiettivo per il Management e la Proprietà.
Una buona analisi AS IS deve avere ad oggetto:
- Studio della Governance
- Dati finanziari
- Modello di business adottato
- Analisi del mercato
- Struttura organizzativa
- Analisi della supply chain