18 Aprile 2024

Nuova disciplina UE sulle DOP/IGP: l’importanza della sostenibilità per le eccellenze italiane

NICOLA LUCIFERO

Immagine dell'articolo: <span>Nuova disciplina UE sulle DOP/IGP: l’importanza della sostenibilità per le eccellenze italiane</span>

Abstract

Lo scorso 26 marzo - dopo l'approvazione di febbraio del Parlamento - il Consiglio Europeo ha adottato formalmente il regolamento che migliora la protezione delle indicazioni geografiche (IG) e di altri regimi di qualità per vini, bevande spiritose e prodotti agricoli. In questo articolo i benefici del regolamento.

***

Il 28 febbraio u.s., il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla riforma delle norme dell'UE che regolano la protezione delle indicazioni geografiche (“IG”) per il vino, le bevande spiritose e i prodotti agricoli, prevedendo, inter alia, che la loro disciplina venga riunita all’interno di un unico testo normativo. L’intervento si distingue non solo per la sua portata unificatrice ma anche, e soprattutto, per la sua forza innovatrice rispetto al tema della sostenibilità.

Esso, infatti, accoglie e si fa promotore dell’assunto per cui le IG possono ricoprire un ruolo di prim’ordine in termini di sostenibilità, ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, di transizione verso un sistema alimentare sostenibile e di risposta alle esigenze della società rivolte a metodi di produzione sostenibili.

Siffatta logica viene implementata per il tramite del neonato concetto di “pratiche sostenibili” e del ruolo assegnato ai gruppi di produttori (i.e. le organizzazioni che, ex art. 32, saranno responsabili della registrazione delle IG e della loro tutela).

Secondo quanto previsto dall’art. 7, per “pratiche sostenibili” devono intendersi le pratiche idonee a contribuire a uno o più obiettivi di carattere sociale, ambientale, economico o legato al benessere degli animali e che si basano su standard più rigorosi di quelli già previsti dal diritto nazionale o europeo. Esse possono riguardare specificatamente la produzione di un prodotto fregiato da un’IG oppure altre attività legate ad uno o più obblighi previsti nei disciplinari di produzione. Spetta ai gruppi di produttori concordarne la natura e decidere se inserirle all’interno del disciplinare di produzione o tenerle separate da quest’ultimo.

Il successivo art. 8 riconosce ai gruppi di produttori la facoltà di redigere e aggiornare su base periodica una “relazione sulla sostenibilità”, volta a fornire una descrizione delle pratiche sostenibili implementate, dell’impatto che il metodo di ottenimento del prodotto esercita sulla sostenibilità e, di converso, del ruolo che la sostenibilità è in grado di esercitare sullo sviluppo del prodotto stesso.

Tale relazione viene resa pubblica ad opera della Commissione.

Il dato riveste grande importanza, giacché la disclosure insita nella pubblicazione aiuta a correggere il problema di asimmetry information dal lato dei consumatori (i.e. il disporre di meno informazioni rispetto alla controparte contrattuale) e, di riflesso, consente loro di selezionare i prodotti più sostenibili. La predilezione da parte dei consumatori di prodotti rispettosi dei crismi della sostenibilità risulta, infatti, in costante crescita.

La pubblicazione delle relazioni sulla sostenibilità diventa, quindi, uno strumento di indubbia importanza per i prodotti agroalimentari italiani tutelati come IG e considerati vere eccellenze del Made in Italy.

Infatti, ormai da tempo, l’Italia si contraddistingue non solo per il numero di IG registrate, ma anche per la progressiva implementazione di pratiche di sostenibilità nella relativa filiera di produzione.

Ad esempio, nel settore vitivinicolo, si registrano le scelte di bandire il ricorso a principi attivi (mancozeb, folpet e glifosate) o, ancora, di introdurre piante mellifere per favorire l’insediamento delle popolazioni di api. Oppure, a tutela del benessere animale, vengono progressivamente ridotti i farmaci e aumentati gli spazi di movimento per gli animali.

In conclusione, l’introduzione della normativa europea di tutela delle IG deve accogliersi positivamente come strumento tramite il quale le IG italiane godranno di maggiore visibilità e potranno meglio distinguersi e diffondersi nel mercato europeo.

Altri Talks