13 Gennaio 2025

Il nuovo art. 2086 del codice civile e gli adeguati assetti organizzativi

CRISTINA MATTEI

Immagine dell'articolo: <span>Il nuovo art. 2086 del codice civile e gli adeguati assetti organizzativi</span>

Abstract

Ostacolo o opportunità?

L’articolo 2086 del codice civile impone all’imprenditore il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa. L’intervento normativo ha l’obiettivo di supportare l’impresa nella rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e nasce per tutelare in primo luogo i terzi. Quali sono i principali benefici di un corretto assetto aziendale per l’azienda stessa?

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I “nuovi” obblighi imposti dal legislatore

Gli interventi normativi degli ultimi anni, soprattutto nell’ambito della gestione della crisi d’impresa, testimoniano l’emergere di una nuova sensibilità giuridica ed economica del legislatore, per il quale il benessere dell’azienda diviene sempre più elemento chiave del tessuto economico e sociale, meritevole di tutela a prescindere dalle parallele aspettative dell’imprenditore.

In questa direzione si colloca il “nuovo” articolo 2086 del codice civile, il quale impone all’imprenditore il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell'impresa e della perdita di continuità aziendale.

Obbligo nuovo ma non più così nuovo, considerato che la previsione risale ancora ad un intervento legislativo del 2019 c.c.. Nuovo ma non così sconosciuto, atteso che l’elemento “organizzativo” è da sempre insito nella natura stessa del “fenomeno impresa” ed il compito dell’imprenditore è esattamente quello di “organizzare” mezzi e attività (a mente dell’art. 2082 del codice civile, invero “è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi”).

 

I motivi di crescente attenzione all’organizzazione imprenditoriale

Attraverso il novellato art. 2086 c.c. (e non solo) il legislatore sollecita oggi l’imprenditore ad organizzarsi in via sempre più strutturale (e professionale) per fronteggiare i rischi di impresa, prevedibili e imprevedibili.

L’imprenditore viene quindi chiamato a rispondere alla crescente complessità del contesto economico-finanziario in cui si trova ad operare, con altrettanta crescente professionalità nella gestione dell’impresa.

È obbligo, vale bene sottolinearlo, che prescinde dall’esistenza di una situazione di possibile crisi; gli assetti organizzativi sono pensati, innanzitutto, quali strumenti di prevenzione per permettere all’imprenditore, attraverso la tempestiva rilevazione di anomalie (finanziarie, economiche, patrimoniali), la rapida adozione di interventi correttivi volti proprio a scongiurare la crisi.

Tanto è che, come evidenzia la più recente giurisprudenza, l’istituzione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili è obbligo che riguarda soprattutto, e in primo luogo, l’impresa sana e in crescita.

 

L’amministratore gode di ampia discrezionalità tecnica nel predisporre e implementare i sistemi organizzativi

L’obbligo di adeguati assetti si traduce nel dovere dell’imprenditore di adottare un insieme di regole e procedure aziendali che definiscano ruoli, mansioni, flussi informativi, raccolta e gestione di dati per una efficiente rilevazione consuntiva e previsionale degli accadimenti aziendali.

È un obbligo che interessa ogni imprenditore, a prescindere dalle dimensioni o forme dell’impresa.

L’amministratore gode di ampia discrezionalità tecnica nel predisporre e implementare i sistemi organizzativi aziendali, i quali devono essere ovviamente adeguati alle esigenze e dimensioni dell’impresa. La dottrina aziendalistica, in ogni caso, ha da tempo sviluppato una consolidata best practice sull’argomento, a cui gli amministratori possono attingere adattandola, con l’adeguato supporto professionale, alle caratteristiche e alle esigenze dell’impresa.

 

Art. 2086 c.c., ostacolo od opportunità?

A prescindere dall’obbligo di legge voluto dal legislatore per tutelare in primo luogo i terzi, è indubbio che i benefici di un corretto assetto aziendale ricadano (anche) sugli stessi imprenditori, in termini di maggior efficienza e produttività dell’impresa, e quindi di maggior profitti.

Una migliore organizzazione della struttura aziendale costituisce infatti un’importante risorsa imprenditoriale sotto diversi profili:

  • interni: aumenta l’efficienza, supporta la crescita;
  • esterni: migliora le relazioni con i terzi (accesso al credito, appalti pubblici, estero);
  • traslativi: agevola la trasmissione dell’impresa (in senso orizzontale e in senso verticale).

Se correttamente interpretato e applicato, dunque, l’obbligo imposto dall’art. 2086 c.c. può rappresentare non tanto e non solo un dovere da assolvere, ma un’opportunità di crescita dell’impresa, offrendo all’imprenditore, di qualsiasi dimensione o natura, un prezioso strumento di lettura e di navigazione in un contesto economico sempre più complesso e imprevedibile.

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