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Il nuovo Patent Box e le deduzioni fiscali
In primis, il Legislatore, da ultimo con la novellata L. 215/2021, ha previsto una normativa (cosiddetto ‘Nuovo Patent Box’) che permette alle imprese di usufruire di un regime agevolativo connesso alle spese sostenute in ricerca e sviluppo.
Le aziende, in sintesi, possono ottenere una deduzione fiscale (del 110%) con riguardo a costi di ricerca e sviluppo afferenti, tra l’altro, all’attività di:
- ricerca industriale e innovazione tecnologica;
- ideazione di design e di software;
- con riguardo alla tutela legale dei diritti su beni immateriali.
Bandi di sostegno per le PMI
Sono stati poi recentemente (re)introdotti una serie di bandi (in ultima quelli Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ 2024) diretti a concedere alle PMI contributi economici volti a favorire la valorizzazione di invenzioni e di design e, nel caso del bando Marchi+ 2024, la registrazione di segni dell’Unione Europea e internazionali.
Il Voucher 3I per startup innovative e microimprese
In ultima, con il Decreto Ministeriale 8.8.2024 (e con il successivo Decreto Direttoriale 19.11.2024), è stata prevista la misura del “Voucher 3I – Investire in Innovazione”, destinata a startup innovative e microimprese (ovvero aziende che occupano meno di 10 dipendenti e con un fatturato annuo non superiore a Euro 2.000.000), volta, secondo la L. 206/2023, a “promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità connesse alla brevettazione delle invenzioni e di sostenere la valorizzazione dei processi di innovazione”.
I destinatari possono richiedere le agevolazioni ‘Voucher 3I’ per servizi di consulenza relativi:
- all’effettuazione di ricerche di anteriorità e di verifica della brevettabilità dell’invenzione (per un importo di Euro 1.000, oltre a IVA);
- alla stesura della domanda di brevetto e al deposito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (per un importo di Euro 3.000, oltre a IVA);
- al deposito all’estero di una domanda che rivendichi la priorità di una precedente domanda nazionale di brevetto (per Euro 4.000, oltre a IVA).
Procedure e tempistiche
I servizi dovranno essere forniti da Consulenti in Proprietà Industriale o Avvocati (iscritti negli appositi elenchi rispettivamente del Consiglio dell’Ordine dei Consulenti in proprietà industriale e del Consiglio Nazionale Forense) i quali, concesso il voucher ed eseguita e validata l’attività, verranno pagati direttamente dal Soggetto Gestore del servizio (Invitalia).
Le domande possono essere presentate, esclusivamente in via telematica, tramite la piattaforma informatica messa a disposizione dal Soggetto Gestore nell’apposita sezione del sito internet www.invitalia.it, a partire dalle ore 12:00 (e fino alle ore 18:00) del giorno 10 dicembre 2024 e dalle ore 9:00 (e fino alle ore 18:00) dei giorni lavorativi successivi, fino a esaurimento delle risorse disponibili per il riconoscimento dei voucher.
La proprietà industriale quale strategia di crescita per le imprese
Tutte queste normative, all’evidenza, hanno l’assoluto pregio di cercare di incentivare il numero dei depositi e di valorizzare la proprietà industriale, anche quale strategia di crescita per le imprese.
D’altra parte, è pacifico come la brevettazione (o la registrazione) di una privativa riconosca sicuramente all’impresa un vantaggio tanto competitivo quanto economico, accordando il relativo monopolio, e conceda pacificamente un’efficace (e maggiore) tutela in caso di contraffazione, anche attraverso strumenti processuali previsti ad hoc dal Codice della Proprietà Industriale, di cui al D. Lgs. 30/2005 (si pensi, a esempio, all’efficace misura della descrizione volta, tra l’altro, a cristallizzare la prova della contraffazione e della sua entità).