02 Novembre 2021

Appalti pubblici e PNRR, norme speciali alla luce del Decreto Semplificazione bis

LEONARDO DE VECCHI

Immagine dell'articolo: <span>Appalti pubblici e PNRR, norme speciali alla luce del Decreto Semplificazione bis</span>

Abstract

In ottica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“PNRR”) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (“PNC”), con il Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77, altrimenti noto come “Decreto Semplificazioni bis”, e con la successiva conversione del medesimo Decreto con Legge 29 luglio 2021, n. 108, sono state introdotte nell’ordinamento misure innovative riguardanti, inter alia, le procedure di affidamento degli appalti pubblici inerenti agli interventi previsti dai predetti Piani, quali strumenti cardine per il rilancio dell’economia nel post-pandemia e che necessitano, per questo motivo, di specifiche disposizioni di accelerazione e semplificazione. Il presente contributo vuole offrire una sintetica analisi delle principali novità riguardanti tali contratti pubblici.

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Il Decreto Semplificazioni bis, recentemente convertito con modificazioni, si pone l’obiettivo di semplificare e snellire le procedure amministrative di affidamento degli appalti pubblici necessarie per la realizzazione degli interventi relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC).

Con riferimento a tale tema, le novità più rilevanti riguardano:

  • le misure di incentivo all’occupazione giovanile e femminile e dei disabili, con:
    • l’introduzione di previsioni che impongono: (i) agli operatori economici che occupano oltre cento dipendenti di produrre, a pena di esclusione, al momento della presentazione dell’offerta, copia alla redazione del rapporto sulla situazione del personale; (ii) alle aziende diverse di cui al punto che precede e con più di quindici dipendenti, di presentare una relazione di genere entro sei mesi dalla conclusione del contratto;
    • la prescrizione che prevede (con applicazione di penali, in caso di violazione), l’introduzione di requisiti necessari e premiali dell’offerta orientati a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone disabili, la parità di genere e l’assunzione di giovani (con età inferiore a trentasei anni), e con obbligo, in caso di aggiudicazione, di assicurare la presenza di almeno il 30% di occupati di genere femminile e giovanile;
  • la facoltà di prevedere criteri premiali atti ad agevolare le piccole e medie imprese nella valutazione dell'offerta;
  • la reintroduzione dell’appalto integrato (con affidamento congiunto della progettazione definitiva/esecutiva e dell’esecuzione delle opere):
  • la proroga al 30 giugno 2023 della disciplina derogatoria temporanea introdotta in epoca COVID con il Decreto Semplificazioni (D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito in L. 11 settembre 2020, n. 120) e, prima, con il Decreto Sblocca Cantieri (D.L. 32/2019) a loro volta soggetti ad alcune modifiche;
  • la possibilità di elevare l’importo dell’anticipazione del prezzo fino al 30%, facendo applicazione del Decreto Rilancio (D.L. 34/2020);
  • l’applicazione della disciplina processuale già prevista per le infrastrutture strategiche, con maggior rigore nei requisiti in presenza dei quali il Giudice Amministrativo può accogliere le richieste di misure cautelari;
  • vari interventi in tema di digitalizzazione delle procedure tra cui:
    • l’utilizzo delle procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando di gara per l’acquisto di beni e servizi informatici sopra soglia, nonché di servizi di connettività strumentali alla realizzazione del PNRR in materia di e-procurement, indette entro il 31 dicembre 2026;
    • l’istituzione del fascicolo virtuale dell’operatore attraverso la creazione di un’unica banca dati, gestita dall’ANAC, all’interno della c.d. Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, che consenta la verifica dei requisiti degli operatori economici.

Per alcune specifiche grandi opere, è stata definita una procedura speciale volta a velocizzare la raccolta di tutti i pareri e le autorizzazioni, nell’ambito della valutazione del progetto di fattibilità tecnico-economica da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con il supporto di un comitato costituito ad hoc. L’intervento del Consiglio Superiore è stato invece escluso in caso di realizzazione di interventi relativi ai sistemi di trasporto pubblico locale di valore inferiore a 100 milioni di euro.

Il Decreto comprende, inoltre, una epocale riforma del subappalto pubblico, prevedendo che, fermo restando il divieto di cessione del contratto e di affidamento a terzi dell’integrale esecuzione (c.d. subappalto totale), nonché della prevalente esecuzione delle lavorazioni relative al complesso delle categorie prevalenti e dei contratti ad alta intensità di manodopera:

    • fin da subito non si applica più il limite del 20% di ribasso per le prestazioni affidate in subappalto;
    • fin da subito e fino al 31 ottobre 2021 la percentuale di attività subappaltabile è pari al 50% dell’importo complessivo di lavori, servizi e forniture (in abrogazione del regime previsto dal Decreto Sblocca Cantieri);
    • dal 1° novembre 2021 è rimosso ogni limite quantitativo al subappalto, fatta salva la possibilità per le stazioni appaltanti di indicare nei documenti di gara le prestazioni da eseguire a cura dell’aggiudicatario;
    • dal 1° novembre 2021 è prevista la responsabilità del subappaltatore in solido con l’aggiudicatario in relazione alle prestazioni oggetto di subappalto.

 

Infine si deve dare atto che il Decreto Semplificazioni bis comprende alcune rilevanti modifiche alla Legge n. 241/1990 sul procedimento amministrativo (in particolare prevedendo il rilascio, in caso di silenzio-assenso, di una attestazione circa il decorso dei termini del procedimento e, pertanto dell’intervenuto accoglimento della domanda, nonché limitando la possibilità per l’Amministrazione di annullare in autotutela un proprio provvedimento illegittimo all’arco di tempo di 12 mesi, contro i 18 precedentemente previsti), in materia ambientale (su VIA e VAS), paesaggistica (con l’istituzione di una speciale Sovraintendenza legata agli interventi di cui al PNRR), di energia (con interventi mirati per accelerare le procedure inerenti alle fonti rinnovabili) e in tema di digitalizzazione (con il rafforzamento dell’Agenzia per l’Italia Digitale).

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