22 Maggio 2019

Innovazione: il fattore stimolante può arrivare dalla Pubblica Amministrazione e dagli appalti innovativi?

TIZIANA FIORELLA

Immagine dell'articolo: <span>Innovazione: il fattore stimolante può arrivare dalla Pubblica Amministrazione e dagli appalti innovativi?</span>

Abstract

Già da qualche anno è emersa la volontà dei governi -via via succedutisi a Palazzo Chigi- di affrontare e superare la crisi economica, che ha interessato il Paese negli ultimi anni, attraverso la domanda pubblica di servizi innovativi e tecnologicamente all’avanguardia. Illustriamo in questo articolo alcuni recenti documenti programmatici che vedono la P.A. protagonista nel processo di digitalizzazione e innovazione del Paese, in attesa di vedere quali saranno gli atti concreti che ne scaturiranno.

***

Ormai da tempo anche la pubblica amministrazione discute di Smart City, Sharing Economy ed e-procurement in termini di sviluppo economico e benessere dei cittadini; tuttavia, si è trattato per lo più di “dichiarazioni di intenti”, spesso poco coordinate ed incisive da parte di singole amministrazioni locali, che raramente si sono tradotte in un quadro sistematico di implementazione ed attuazione.

Un primo passo importante si è avuto solamente nel 2016, con il D.Lgs n. 50/2016 (c.d. “Codice dei Contratti Pubblici”), che, recependo le disposizioni europee, ha introdotto nel nostro ordinamento alcuni istituti pensati proprio per realizzare innovazione nel settore pubblico: si pensi, in particolare, al Partenariato per l’Innovazione (art. 65) ed ai cc.dd. appalti pre-commerciali (art. 158).

Ma è solo a partire dal 2018, che il Governo ha finalmente declinato le precedenti “dichiarazioni di intenti” in concrete previsioni di attuazione del preannunciato percorso di innovazione, con l’obiettivo di elevare il sistema degli appalti pubblici a leva di accrescimento delle prestazioni innovative  in risposta ai fabbisogni della pubblica amministrazione.

Chiara è dunque l’inversione di tendenza della P.A. nell’approccio al mercato, orientato sempre più ad una maggiore sperimentazione ed innovazione, da un lato, ed alla flessibilità delle soluzioni rispetto alle esigenze da soddisfare, dall’altro.

A tal fine, perché la domanda pubblica possa espletare il suo potenziale, si è reso quindi necessario un cambio radicale di impostazione da parte del Legislatore. Vale a dire, il passaggio da un approccio puramente amministrativo, che considera gli appalti una mera procedura di acquisto di prodotti o servizi, ad un approccio strategico, che sfrutti gli appalti per favorire gli investimenti nell'economia reale e stimoli la domanda, in un’ottica di accrescimento della competitività, basata sull'innovazione e sulla digitalizzazione.

E proprio in tale ottica, di recente sono stati adottati diversi documenti programmatici:

1.    In data 20.09.2018 è stato sottoscritto il «Protocollo d’intesa per l’individuazione delle strategie per potenziare il ruolo della domanda pubblica come leva d’innovazione» tra AGID (Agenzia per l’Italia Digitale), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Confindustria e ITACA (Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) che mira proprio al potenziamento dell’utilizzo “degli strumenti messi a disposizione dalla legislazione nazionale e comunitaria, quali gli appalti pre-commerciali (PCP) e i partenariati per l’innovazione, che sono in grado di orientare le imprese sui fabbisogni prestazionali e tecnologici, spingendole alla programmazione e all’innovazione e alla pianificazione dei relativi investimenti

2.     In data 11.03.2019 è stato pubblicato il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021 che punta all’implementazione dei progetti di innovazione delle amministrazioni pubbliche, stimolando le P.A. a (i) circoscrivere l’esigenza concreta ed a specificare dell’esigenza che vuole affrontare; (ii) ricercare soluzioni nuove o comunque diverse rispetto a quelle consolidate, lasciando spazio alla proposizione di soluzioni innovative; (iii) coinvolgere in modo ampio e aperto il mercato dell’innovazione, abbandonando l’approccio conservativo, che appalto dopo appalto, si limita solo a portare marginali miglioramenti in termini di efficienza.

3.     Il 27.03.2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 31.01.2019 che mette a disposizione delle pubbliche amministrazioni 50 milioni di euro, attraverso gare d’appalto innovative o pre-commerciali, per finanziare bandi di domanda pubblica intelligente, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficienza dei servizi pubblici.

Sembrerebbe dunque essere tracciato il percorso intrapreso dalla Pubblica Amministrazione, la quale sembrerebbe volersi ritagliare il ruolo di protagonista nel processo di digitalizzazione ed innovazione che ci vede tutti coinvolti.

Restiamo dunque -curiosi- alla finestra ad osservare, da un lato, gli effetti che le richiamate iniziative governative potranno generare nel concreto, dall’altro, gli strumenti che verranno implementati e le disposizioni che verranno introdotte per la realizzazione della nostra società innovativa e tecnologica.

Altri Talks