27 Settembre 2019

Lecce: contestato l’affidamento esterno di un incarico legale da parte di Lupiae Servizi S.p.A.

GIACOMO GIUDICI

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Abstract

LECCE (LE) – Come emerge dalla lista di notizie dell'Osservatorio incarichi legali nel settore pubblico (http://bit.ly/2lAQoR7), l’affidamento di un incarico legale nel settore pubblico agita l’estate politico-amministrativa del Comune di Lecce.

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Il 9 agosto, Lupiae Servizi S. p. A. (una partecipata del Comune) ha pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse all’affidamento di un incarico triennale di consulenza extra-giudiziale di supporto tecnico-giuridico agli uffici della società [Il documento]. Le controversie sono iniziate il 24 agosto, quando il Vicepresidente del Consiglio comunale (e membro dell’opposizione consigliare) ha contestato decisamente l’opportunità dell’incarico, soprattutto sulla base delle tempistiche della pubblicazione dell’avviso – a ridosso di Ferragosto – e della convinzione che le risorse interne di Lupiae siano adeguate ad evitare l’esternalizzazione delle consulenze legali. Il giorno seguente, gli ha fatto eco l’ex Presidente della Società con argomentazioni simili.

Il 29 agosto è intervenuto sulla questione anche l’Ordine degli avvocati di Lecce, spostando però il focus dalla legittimità dell’affidamento esterno dell’incarico legale (e, in generale, da questioni più politiche) alle cifre contenute nel bando di gara [Il documento]. L’avviso prevede un compenso fisso annuo di 24.960 euro (per tre anni), a cui si sarebbero aggiunti ulteriori compensi per ogni contenzioso. In caso la società fosse uscita sconfitta in sede di contenzioso, il compenso dell’Avvocato sarebbe stato fissato alle soglie professionali minime previste, diminuite però automaticamente del 70%. quest’ultimo dettaglio ha allertato l’Ordine, che ha fatto riferimento l’art. 13-bis della legge 247/2012 e all’art. 19-quaterdecies, comma 3, della Legge 4 dicembre 2017, n. 172 in materia di equo compenso. L’invito: in autotutela, annullare entro dieci giorni le clausole illegittime, sostituendole con altre conformi alla normativa. Il 2 settembre il Presidente della Camera civile salentina ha dato un endorsement all’iniziativa dell’Ordine.

Il 9 settembre, il Presidente di Lupiae e quello dell’Ordine si sono incontrati per un colloquio. Il giorno stesso, sul sito Internet della società è apparso un nuovo avviso in cui si precisa che l’avvocato “percepirà i compensi professionali minimi previsti dal D.M. 55 del 3.4.2019; per l’ipotesi di soccombenza della società il compenso del professionista per la sola voce della fase istruttoria sarà pari al 70% del parametro medio di cui al D.M. 55 del 3.4.2014, nel mentre per le ulteriori fasi del giudizio sarà comunque riconosciuto il compenso minimo; per la diversa ipotesi di soccombenza della controparte con condanna alle spese in favore della Lupiae Servizi S.p.A., all’avvocato saranno corrisposte le somme liquidate dal Giudice; qualora la liquidazione giudiziale fosse inferiore ai parametri minimi del citato D.M. 55/2014 la società garantirà al professionista incaricato i compensi minimi mediante integrazione della liquidazione giudiziale”. [Il documento]. La correzione sembra chiudere, almeno per il momento, la controversia più formale, mentre quella politica prosegue.

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