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Avvocato Petruzzelli, ci può spiegare come mai ha deciso di sottoscrivere il Protocollo d'intesa?
Ho deciso di sottoscrivere il Protocollo d’Intesa sia perché ne condivido le finalità, sia perché il documento si pone in maniera moderna e con strumenti all’avanguardia nello scenario del mercato legale. Prendiamo ad esempio la costituzione di un Albo aperto di avvocati da parte di un ente: questo da un lato mette alla prova lo storico rapporto di fiducia fra cliente ed avvocato basato essenzialmente sulla conoscenza personale; dall’altro, dà numerose opportunità di accedere ad incarichi ad avvocati non “conosciuti personalmente”. Questo equivale a dire maggiore apertura e liberalizzazione del mercato legale.
C'è un aspetto in particolare del documento che l'ha convinta, o forse qualcosa su cui metterebbe ancora più enfasi?
Gli aspetti su cui vorrei focalizzare l’attenzione sono due. Il primo è il ruolo delle associazioni ANUTEL ed AIGA. È noto che queste (soprattutto la seconda, che ho conosciuto personalmente) si sono sempre preoccupate di “promuovere gli interessi dei propri associati”. Ma in questo Protocollo d’Intesa si va oltre: si parla di mercato legale e quindi molto schiettamente di affidamento degli incarichi professionali secondo le regole di volta in volta stabilite dai soggetti interessati dal mercato dei “consumer” e “corporate”. Le finalità previste dal “Protocollo” sono sfidanti anche per loro.
Il secondo aspetto è relativo alla professionalità dell’Avvocato, quella che nel Protocollo viene individuata come il suo “know-how” rispetto alla gestione di una determinata tematica legale. Bene: su questo devo precisare che sono sempre stato un sostenitore della specializzazione dell’avvocato. Non è più il tempo dell’avvocato “tuttologo”, e l’inserimento negli Albi di sottosezioni con specializzazioni in determinate materie non fa altro che ampliare l’esigenza di specializzazione.
Ci può fare un esempio concreto di come, nella pratica professionale quotidiana, applica uno o più principi contenuti nel Protocollo?
Un esempio tangibile, adottato già da tempo nella pratica quotidiana del mio studio, è stata la realizzazione concreta dei principi di trasparenza e tracciabilità. Abbiamo consentito ai maggiori clienti, per i quali abbiamo curato un rilevante numero di casi, di accedere al nostro gestionale, relativamente ovviamente solo agli incarichi di quel cliente, attraverso un accesso riservato tramite il sito Internet di studio.
Questo ha, appunto, accentuato la massima trasparenza della gestione delle pratiche del cliente con accesso al gestionale. Ma ha anche agevolato le modalità di invio del feedback al cliente, il quale, in questa maniera, in qualsiasi momento ha potuto attingere alle informazioni necessarie.
Nella sua esperienza con 4cLegal, pensa che questi principi rispecchino la pratica della nostra società?
Ho avuto modo di accedere alla piattaforma 4cLegal sin dal suo concepimento, ed ho potuto verificare che tutto il lavoro da voi svolto è andato verso il tentativo di realizzare i concetti di recente confluiti nel Protocollo d’Intesa. Ho anche avuto l’opportunità di accedere con successo, per il tramite di 4cLegal, a Panel realizzati da società di grandi dimensioni con sede in luoghi ben lontani rispetto alle sedi del mio studio e con le quali, fino ad allora, non avevo avuto alcun contatto professionale. Cito questa circostanza per confermare la bontà degli intenti e del lavoro svolto in questo senso da 4cLegal.