30 Aprile 2019

Sistemi di gestione ambientale: un valore aggiunto negli appalti e non solo

ATTILIO BALESTRERI

Immagine dell'articolo: <span>Sistemi di gestione ambientale: un valore aggiunto negli appalti e non solo</span>

Abstract

Con sentenza pubblicata l’11 marzo scorso (n. 1635/2019) il Consiglio di Stato ha affrontato il tema della legittimità di criteri (nell’ambito dei CAM – criteri ambientali minimi) contenuti nella documentazione di gara di un appalto per la fornitura di arredi sanitari volti a valorizzare l’operatività delle Aziende secondo Sistemi di Gestione Ambientale certificati (ISO 14001). Nel riepilogare i temi principali toccati dalla sentenza, coglieremo l’occasione per soffermarci sul ruolo dei Sistemi di Gestione Ambientale, strumento importante - se ben strutturato - per garantire compliance ambientale, prevenire i rischi ed attuare il miglioramento continuo.

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I sistemi di gestione ambientale negli appalti pubblici

Il primo, importante, messaggio che si trae dalla citata pronuncia del Consiglio di Stato è che sia legittimo, logico e coerente con le finalità di tutela ambientale e sanitaria costituzionalmente tutelate “premiare le caratteristiche organizzative dell’impresa sotto il profilo ambientale (…) al fine di valorizzare la compatibilità e sostenibilità ambientale della filiera produttiva e distributiva”, e dunque premiare l’esistenza di Sistemi di Gestione Ambientale in azienda.

I Giudici, lungi da censurare simili previsioni (purché, comunque, con un “peso” circoscritto nell’economia dei punteggi da attribuire) ne hanno infatti valorizzato la coerenza:

  1. con il dettato costituzionale (artt. 9 e 32, come applicati nella giurisprudenza della Corte Costituzionale);
  2. con la normativa in materia di appalti pubblici (intesa tanto come norme primarie – nel caso di specie viene richiamato l’art. 95, c. 13, del d.lgs. n. 50/2016 - quanto come criteri interpretativi e applicativi, tra i quali spiccano le linee guida ANAC n. 2/2016 sull’offerta economicamente più vantaggiosa, puntualmente richiamate);
  3. con la previsione dei CAM (criteri ambientali minimi) nelle gare di appalto, che devono trovare specificazione con riferimento ai singoli casi;
  4. con la giurisprudenza pregressa che già aveva avuto modo di premiare, seppure in tema di appalti di servizi, caratteristiche soggettive dell’impresa aggiudicataria riguardanti l’oggetto del contratto e destinate ad impattare sugli standard operativi della commessa.

Sul piano procedurale e con riferimento alla documentazione di gara, il Consiglio di Stato ha poi ritenuto legittima la previsione di tali standard operativi come specifico criterio valutativo dell’offerta. Sebbene si tratti, infatti, di un requisito soggettivo dell’impresa, il possesso di un Sistema di Gestione Ambientale ha impatti sulla filiera produttiva e sul prodotto finale. In questo senso, la separazione tra requisiti soggettivi di partecipazione e requisiti oggettivi di valutazione delle offerte non va intesa in senso rigido, non potendosi negare la legittimità di simili criteri di valutazione.

Quanto al titolare della certificazione ambientale, deve trattarsi dell’impresa partecipante alla gara, in quanto requisito che attiene soggettivamente all’organizzazione aziendale, e non di diversi soggetti anche se ad essa collegati (ad es., come nel caso valutato dal Consiglio di Stato, la controllante).

In sintesi, dunque, è consentito prevedere clausole che valorizzino il possesso di una certificazione ambientale da parte dell’impresa, purché si tratti di aspetti coerenti con l’oggetto del contratto, rilevanti al fine di garantire una maggiore sostenibilità ambientale della commessa e dei prodotti e di carattere aggiuntivo e sussidiario rispetto agli ulteriori elementi dell’offerta.

I sistemi di gestione Ambientale: perché dotarsene?

Nella sentenza del Consiglio di Stato pubblicata l’11 marzo scorso il Sistema di Gestione Ambientale certificato (ISO14001) viene dunque valorizzato come requisito “premiale” per l’impresa che partecipi agli appalti pubblici (se, ed in quanto, così venga previsto nella documentazione di gara).

I risvolti positivi del possesso di tali sistemi gestionali sono, tuttavia, ben più ampi ed incisivi.

In primo luogo, il Sistema di Gestione Ambientale - se strutturato a valle di un percorso di analisi del contesto, valutazione dei rischi e studio della realtà operativa – può costituire un efficace strumento a supporto dell’organizzazione, disciplina e gestione delle attività operative. Le procedure ed istruzioni operative aziendali, laddove siano chiare e fruibili oltre che coerenti con le esigenze produttive, sono infatti la base per la formazione del personale aziendale e per il monitoraggio della corretta operatività dell’impresa e diventano parametro di valutazione – anche per gli Enti di controllo esterni – dell’attività dell’impresa.

Si tratta, inoltre, di un importante strumento di gestione della compliance ambientale. Attraverso un Sistema di Gestione Ambientale efficace si possono infatti monitorare i parametri di processo (audit e verifiche periodici), colmare i gap operativi e documentali e intervenire in caso di non conformità con azioni correttive mirate (e tracciabili). Le finalità organizzative e di prevenzione correlate al Sistema di Gestione Ambientale permettono anche di coglierne la rilevanza in fase di redazione, aggiornamento e sviluppo del Modello Organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001 (Sistema di Gestione Ambientale e Modello Organizzativo devono infatti essere coerenti e supportarsi reciprocamente, ed è prassi frequente che il “Modello 231” si fondi sulle procedure del sistema certificato opportunamente adeguate per gli aspetti specifici relativi alla prevenzione del rischio-reato).

Vi sono poi diversi ulteriori impatti positivi, tra cui importanti risvolti sul piano dei procedimenti amministrativi (gli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale con un sistema certificato possono fruire di un’autorizzazione di durata maggiore dell’ordinaria), sulla qualifica dell’impresa nel mercato (i sistemi certificati sono spesso requisito premiale anche nei rapporti tra privati) e sulla gestione dei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e con i terzi (che, sempre più spesso, richiedono e analizzano le procedure aziendali).

In sintesi, il Sistema di Gestione Ambientale premia (anche, ma non solo, in materia di appalti pubblici). Va posta attenzione, però, nel renderlo effettivo, efficace e monitorato nel tempo, per evitare che da (importante) risorsa si trasformi in (pesante) fardello!

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