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Avvocato Borlasca, prima di tutto le chiediamo se, prima di "entrare in partita" con la seconda edizione della 4cLegal Academy, aveva già visto la prima edizione e quali erano state le sue impressioni.
No. confesso che non avevo seguito direttamente la prima edizione, ma ne avevo notizia attraverso i canali social.
In questa edizione lei svolge il ruolo di Formatore: fa una lezione ai ragazzi su un tema analogo a quella della prova che viene loro proposta dall'azienda nella stessa puntata dell'Academy, e propone a sua volta una prova che permette loro di conquistare un “vantaggio” per il prosieguo della giornata. Come ha interpretato questo ruolo?
In passato ho svolto il ruolo di assistente alla Cattedra di Diritto delle Assicurazioni presso la facoltà di Giurisprudenza di Genova e pertanto è stato naturale interpretare il ruolo assegnatomi nel rivolgermi a dei giovani. Certo, stare di fronte ad una telecamera è un po' di diverso. Tuttavia l’ambiente molto sereno e informale mi ha agevolato nel rapportarmi con i ragazzi.
Quale taglio ha dato alla sua lezione?
Ho voluto dare un taglio didattico e pratico allo stesso tempo, tenendo conto del fatto che i giovani erano digiuni della materia di cui mi sarei occupato e che la durata dell’intervenuto era contingentata.
Ha incontrato i ragazzi dell'Academy e certamente ha a che fare con praticanti anche nella sua attività quotidiana. Che differenze vede tra i giovani avvocati di oggi e quelli di ieri?
Le differenze sono molteplici e frutto delle diverse esigenze dei clienti ai giorni nostri e della formazione universitaria acquisita dei giovani praticanti. La mia generazione era forse più preparata e aveva sia la pazienza sia la possibilità di formarsi maggiormente nei primi anni della professione. Ora c’è più impazienza e più immediatezza nelle risposte. Nel mio Studio privilegiamo l’approccio al caso concreto attraverso lo studio e l’approfondimento. Il metodo e la ripetitività degli argomenti, poi, conducono all’esperienza e completano la formazione del professionista dopo alcuni anni. Oggi vedo la mancanza dell’approccio in tanti, pensando che la ripetitività degli argomenti specialistici possano di per sé essere da soli sufficienti per imparare il metodo.
Com'era stata la sua esperienza di praticantato?
La mia esperienza da praticante è stata molto formativa avendo avuto la fortuna di avere più di un dominus che mi hanno dato il buon esempio. Ho compreso non solo cosa fosse il merito, ma anche l’abnegazione ed il sacrificio. Se da un lato non posso essere io a giudicare il risultato finale, dall’altro lato posso tuttavia sicuramente affermare che tali lezioni anche di vita mi consentono ancora di riconoscere tali caratteristiche nei giovani che si formano nel nostro Studio.
Chiudiamo chiedendo cosa ci vuole, secondo lei, per vincere questa edizione dell'Academy: due o tre caratteristiche che non possono mancare.
Acume, spigliatezza ed una preparazione giuridica approfondita unita a soft skills sempre più necessarie nell’attuale panorama legale quali la curiosità, il saper lavorare in team e la passione.