Ciao Davide, perché hai deciso di candidarti alla 4cLegal Academy?
Ho scelto di candidarmi alla 4cLegal Academy consapevole del fatto che potesse rappresentare un’esperienza unica ed irripetibile dal punto di vista formativo. È indubbio come poter fruire di lezioni erogate da law firm di spessore internazionale, trovarsi a risolvere cases affrontati da multinazionali di primo piano in un contesto in cui il tempo e le deadline sono davvero serrate, fornisce sicuramente un bagaglio di primo livello e difficilmente paragonabile con qualsiasi altro percorso formativo esistente. Oltre a ciò, ho visto nell’Academy un’opportunità per valorizzare me stesso e mettermi alla prova, dimostrando il mio valore.
Le aspettative che avevi dalla tua partecipazione, sia dal punto di vista umano che professionale, sono state soddisfatte?
Le mie aspettative, per quanto concerne il lato professionale sono state più che soddisfatte. Affrontare temi così complessi con formatori di così alto livello non poteva che portarmi ad ottenere un bagaglio professionale di primo piano.
Ciò che invece non mi sarei mai aspettato e che mi ha stupito è stato quanto abbia ottenuto dal punto di vista umano. Lo splendido rapporto nato con i miei compagni d’avventura Marco, Matteo, Marcella e Francesca è stato qualcosa che non avrei mai potuto prevedere prima di vivere questa esperienza.
Il rapporto nato con i giudici del programma, la dott.ssa Urtiti: dotata di un’empatia disarmante, il dott. Renna: che io ritengo davvero visionario e coerente con i valori in cui crede e il dott. Catarozzo: di cui ho apprezzato sinceramente i consigli. A questo va aggiunta la relazione nata con tutte le persone che sono dietro le quinte e che hanno reso questa esperienza davvero come essere in una famiglia.
Rispetto alla tua formazione, come hai trovato le sfide che ti sono state proposte?
Le sfide che ci sono state proposte sono sicuramente state una “doccia gelata” al primo impatto. Il sistema universitario italiano predilige la formazione teoria e ciò penalizza fortemente l’ingresso nel mondo del lavoro, ciò impedisce di acquisire alcune capacità necessarie a fronteggiare i problemi operativi che possono porsi nella realtà concreta. Sicuramente la mia focalizzazione nel diritto sportivo, così verticalizzata, mi ha posto davanti a scenari che non avevo mai affrontato prima, ma sono certo che il livello di sfida quest’anno sia stato davvero alto e sono felice di aver potuto mettermi alla prova in contesti così disomogenei, ma rilevanti e professionalizzanti.
Un ricordo di questa esperienza che porterai sempre con te...
Ci sono una miriade di ricordi che porterò sempre con me e che, per elencarli, probabilmente, avrei bisogno di un libro.
Dalle avventure con i miei compagni, ai discorsi fatti con chi lavora dietro le quinte, fino a momenti vissuti durante le prove che hanno fatto in modo che diventassi più consapevole delle mie potenzialità. Se proprio però dovessi sceglierne uno, sicuramente porterò sempre con me l’insegnamento dello spingersi sempre oltre, dell’andare oltre la propria comfort zone, al fine di capire davvero chi si è e cosa si può diventare, oltre alla consapevolezza che ad ogni problema esiste sempre una soluzione. Un’esperienza capace di cambiare la concezione di te stesso e il modo di affrontare la vita, a patto che tu sappia coglierne la portata dirompente.