Ciao Francesca, perché hai deciso di candidarti alla 4cLegal Academy?
Ho deciso di candidarmi all’Academy per mettermi alla prova. Fin dagli studi universitari era stata rilevata in me una predisposizione per le materie pubblicistiche, in particolar modo per il diritto amministrativo, e, per tale ragione, oltre che per il personale interesse, ho scelto di svolgere la mia formazione in Avvocatura di Stato. Tuttavia, la curiosità di confrontarmi con altre materie, con altre realtà, specie quelle imprenditoriali e societarie, mi ha spinto ad inviare la candidatura. Dalle edizioni precedenti avevo inteso che l’approccio sarebbe stato altamente pratico. Mi affascinava l’idea di tradurre le teoriche nozioni accademiche, in concrete soluzioni. La ragione principale, dunque, che mi ha spinto a vincere le titubanze, essendo una realtà apparentemente distante dal mio percorso, è stata la voglia di imparare. Credo che in professioni quali quella del giurista, le sfide non siano mai un punto di arrivo, ma sempre un nuovo punto di partenza. E, indipendentemente dall’esito, immaginavo che l’Academy potesse essere proprio questo.
Le aspettative che avevi dalla tua partecipazione, sia dal punto di vista umano che professionale, sono state soddisfatte?
Fermo il motivo che mi ha spinto a intraprendere questa esperienza, le mie aspettative sono state indubbiamente soddisfatte. La possibilità di confrontarsi con realtà imprenditoriali e professionali così importanti è certamente un unicum nel panorama in cui un giovane neolaureato/ praticante si affaccia. Professionalmente volevo capire fino a che punto sarei potuta arrivare, e se, effettivamente, questa passione/predisposizione per le materie pubblicistiche fosse l’effettiva chiave del mio futuro. Ho avuto conferme e, al tempo stesso, ne sono uscita arricchita. Le valutazioni dei giudici sono state stimoli, incentivi, soddisfazioni e spunti di riflessione. Ho consolidato alcune certezze, ma ho preso in considerazione anche nuove prospettive. Ma il percorso è stato altrettanto arricchente dal punto di vista umano. Abituata al rapporto tra studente e professore, piuttosto che tra praticante e dominus, l’attenzione riservata all’umanità, è ciò che mi ha realmente stupito. Mi ha colpito l’approccio umano, vero, interessato, con dei giovani ragazzi. Senza arroccarsi in stilistiche posizioni di superiorità, tutti i giudici e tutto il team della 4cLegal, hanno dimostrato la loro grande professionalità. E proprio da questa esperienza ho capito che la professionalità, ove incontra l’umiltà, è vincente. Con gli altri ragazzi partecipanti, infine, si è creato un rapporto di reciproca stima. Fin dal primo giorno ci siamo assestati sulla direttrice di un sentito rispetto l’uno verso l’altro, senza competizione. Abbiamo preso atto del valore di ciascuno, così da non sentirci “rivali”. Ciò, non solo ha reso piacevole ogni giorno nell’Academy, ma ha altresì dimostrato che collaborando, i traguardi sono più raggiungibili.
Rispetto alla tua formazione, come hai trovato le sfide che ti sono state proposte?
Alla luce di quanto fin qui detto è indubbio che rispetto alla mia formazione alcune prove non siano state facili. Mi sono candidata con la voglia di mettermi alla prova, con l’intenzione di superare dei limiti, ma con la consapevolezza che per alcuni temi le mie conoscenze non avrebbero potuto essere esaustive. Certamente, le prove di stampo più imprenditoriale, sono state complesse. Allo stesso modo, le negoziazioni, specie in lingua inglese, all’inizio del percorso mi spaventavano. Fin dal momento della candidatura, non avevo la presunzione di essere all’altezza di ogni prova. Le conoscenze teoriche infatti, non sempre sono sufficienti per affrontare una sfida dell’Academy. Ma questo è ciò che rende unica l’esperienza. Infatti, ad avventura conclusa, mi ritengo soddisfatta per aver avuto l’opportunità di confrontarmi non solo con professionisti di alto calibro, ma anche con ragazzi talentuosi, dai quali ho imparato molto. Ciascuno secondo le proprie inclinazioni ha lasciato qualcosa all’altro, arricchendolo.
Un ricordo di questa esperienza che porterai sempre con te...
Logico corollario di quanto finora detto, il ricordo che porterò da questa avventura è indubbiamente di crescita. Il potersi confrontare con realtà importanti, con docenti e giudici notevoli, con ragazzi molto preparati, e con sfide concrete in un tempo ragionevolmente breve, è ciò che porterò sempre con me. Il percorso di un giovane giurista è molto lungo, e, di vera crescita, si può parlare solo dopo molti anni di esperienza. Credo che il pregio dell’Academy sia proprio questo: il consentire a dei neolaureati di mettersi in gioco per capire dove indirizzare la propria crescita. Per questo, ogni consiglio, ogni complimento, ogni critica, ogni insegnamento, rimarranno per sempre, non solo come ricordo, ma come guida per la mia strada.