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“Cosa rischio in questo procedimento penale?” E’ probabilmente questa la prima domanda alla quale un avvocato è chiamato a rispondere al proprio assistito. Quando sotto accusa è però un’azienda, che opera in un contesto di relazioni di fiducia tra l’organizzazione e i suoi stakeholder, il rischio non è più solo una questione legale ma reputazionale.
Un procedimento legale può anche terminare con la verifica di un’insussistenza dei fatti e non comportare alcun tipo di conseguenza reale sull’operatività e la continuità di impresa. I tempi dei processi però si sa, sono infinitamente più lunghi di quelli dei media. Per questo motivo è importante, soprattutto per aziende strutturate e con brand riconosciuti sul mercato, prevedere potenziali procedure di gestione della crisi che permettano di governare al meglio l’informazione in episodi analoghi a quelli descritti nell’episodio della 4cLegal Academy “La parola alla difesa”. L’avvocato Andrea Puccio, infatti, fa notare ai talenti in gara come la gestione di questo procedimento includa anche un aspetto che esula dal lavoro dell’avvocato tout-court: la difesa della reputazione aziendale.
Gli avvocati, infatti, sono spesso chiamati a ricoprire i panni di portavoce ufficiali dell’azienda al fine di raccontare una versione dei fatti, attraverso i media, funzionale al procedimento in corso.
Non si tratta, tuttavia, di raccontare esclusivamente una versione “funzionale” al procedimento ma la capacità di preservare il nome, l’immagine e i rapporti tra organizzazione e i mercati, (soprattutto quando la società coinvolta è quotata), i clienti e in generale presso tutti i suoi pubblici influenti. La responsabilità legale dell’impresa è intrisa di responsabilità etica. Ed è in quest’ultima che l’organizzazione rischia maggiormente il suo rapporto di fiducia con l’opinione pubblica, ovvero davanti alla corte dell’opinione pubblica.
Riequilibrare la rappresentazione mediatica della notizia
È oramai un dato di fatto che i media tendano ad essere dalla parte dell’accusa.
La (potenziale) colpevolezza fa notizia. Per questo motivo è importante disinnescare eventuali ostilità e offrire una versione dei fatti maggiormente equilibrata. La cornice nella quale viene raccontata la vicenda, il livello di dettaglio dell’informazione, la capacità di spiegare elementi complessi del procedimento con un linguaggio comprensibile anche da un pubblico di non addetti ai lavori, può fare la differenza nella difesa dell’immagine aziendale, dei brand che rappresenta e del suo management. La capacità di agire in tempi molto stretti con dichiarazioni puntuali, permette di arginare il rischio di una rappresentazione parziale, descrittiva solo degli elementi d’accusa. Nascondere la propria posizione dietro trincee di silenzio è letto dai media e dal pubblico come mancata trasparenza e di conseguenza, come una conferma delle accuse mosse.