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La pandemia di COVID-19 ha cambiato il modo di vivere di tutti, e le Università sono stati tra i primissimi istituti a vedere i propri ritmi e metodi stravolti. Con la chiusura degli Atenei siamo stati costretti a cercare nuovi modi per interagire con gli allievi dei corsi, ricorrendo a strumenti hi-tech che -dobbiamo ammetterlo- fino a ieri conoscevamo per sentito dire o poco più.
Tra questi Zoom (che sta per Zoom Video Communication), nata come soluzione per le video conferenze aziendali e non per la didattica, è risultato essere uno degli strumenti più gettonati, con un vero e proprio decollo. Molti docenti la utilizzano perché la qualità delle immagini e dell’audio è tale da riprodurre, almeno in parte, la sensazione di una lezione tradizionale. Un altro elemento vincente è che è molto semplice e intuitivo creare e inviare l’invito a docenti e studenti per connettersi: siamo in grado di ricreare rapidamente la nostra comunità, anche se solo virtualmente. È un’ottima opportunità per tutto il Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Nel giro di pochi giorni, a seguito del varo delle misure di contrasto Covid-19, gli studenti del Master, di cui sono Programme Assistant, sono stati informati delle modalità di accesso alla piattaforma per poter fruire degli insegnamenti originariamente previsti e organizzati secondo il calendario previsto. È stato un passaggio delicato, soprattutto perché abbiamo dovuto metterci all’opera durante l’importante settimana conclusiva della IV edizione del Master, ma con la disponibilità di tutti lo abbiamo superato brillantemente. Ogni studente può seguire la lezione da qualsiasi dispositivo e può interagire con il docente durante l’erogazione della lezione nell’apposita virtual classroom.
Senza voler mettere in discussione la superiorità didattica, e in generale umana, di un contatto “fisico” tra insegnanti e studenti, si può comunque far notare che lo spostamento in ambiente digitale apre delle possibilità specifiche, interessanti e inaspettate. Ad esempio l’host, cioè colei o colui che indice una riunione virtuale, ha la possibilità di gestire il “pubblico”, scegliendo di attivare o disattivare il video suo e degli altri partecipanti, e anche disattivare il microfono di uno o più di loro, per evitare la sovrapposizione di voci durante le lezioni: sono opzioni di controllo utilissime per rendere l’esperienza pienamente fruibile. Inoltre è possibile video-registrare ogni meeting, così da poterlo rivedere in seguito: questa possibilità automatica di registrare è un bonus non da poco. Rimane inoltre la possibilità di condividere slides (Share Screen) e creare una lavagna virtuale dove scrivere e disegnare, e usare una chat per raccogliere ordinatamente commenti e domande.
Abbiamo comunque ribadito che, anche “da remoto”, è importante seguire le normali regole di stile ed educazione in vigore nella vita accademica (e non) di tutti i giorni: dunque presentarsi, anche davanti alla Webcam, vestiti in modo adeguato, e silenziare il proprio microfono quando non si sta intervenendo, in modo da evitare fastidiosi rumori di sottofondo.
Gli studenti del Master Anticorruzione hanno reagito con entusiasmo alla virtualizzazione delle attività, ed è anche la loro collaborazione che che ci consentirà - in questo periodo di emergenza - di lanciare la V Edizione del Master con le stesse modalità di accesso. Anche se non scontato, si può dire che fosse in qualche modo prevedibile: stiamo ormai parlando di giovani “nativi digitali”, abituati a questo tipo di interazione. Quella che mi ha sorpreso di più è stata però la disponibilità anche di coloro che hanno impegni emergenziali nella rispettiva Amministrazione. Mi riferisco in particolare agli alti rappresentanti istituzionali di ANAC, Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e Guardia di Finanza che hanno regolarmente partecipato alla tavola rotonda, traslata online, che ha concluso la IV Edizione del Master e si è tenuta come da programma.
Per la Cerimonia finale di consegna dei Diplomi ancora non ci sono istruzioni precise da parte dell’Ateneo, essendo prevista per il mese di giugno, ma immagino che si valuterà la possibilità di svolgimento in via telematica. Questo sarebbe, sì, doloroso: sarebbe un peccato se i ragazzi non potessero godersi un pieno momento celebrativo al termine di un percorso impegnativo, e non c’è piattaforma abbastanza efficiente da sostituire l’emozione di stringere le mani della commissione e stare con i propri cari e gli amici in un momento del genere. Ma rimarrebbe, a modo suo, un’esperienza da ricordare per l’eccezionalità del momento.
Per concludere, l’esperienza di questi giorni mi ha fatto capire come - a fronte di una situazione di grave crisi come quella che stiamo vivendo - la possibilità di essere connessi per le lezioni universitarie ci fa sentire più vicini e ancora più comunità che crea e condivide valori. Questo è tanto più importante e sentito in un Master come il nostro, dove i temi valoriali sono al centro della riflessione e della didattica. In un momento così difficile, ritengo fondamentale mantenere la costanza della didattica, sia come stimolo a non fermarsi e continuare a vivere una normalità, sia come motivo d’impegno intellettuale per gestire il presente e costruire il futuro.