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Le Premesse che portano al 2022
Il grande cambiamento regolamentare che sarebbe dovuto avvenire questa stagione è stato posticipato al 2022, anno che dovrebbe rappresentare un punto di svolta per il sistema Formula Uno. Tale scelta però ha permesso di implementare alcuni aspetti fondamentali già per il prossimo regolamento[1]. Questo farà sì che la rivoluzione prevista venga gradualmente assimilata dal Circus. Tale scelta, per quanto vincolata da fattori esogeni, è sicuramente una soluzione valida visto il numero di novità proposte.
Le soluzioni anticipate, che potevano rappresentare uno scoglio per le scuderie, (come ad esempio il Cost Cap o il sistema di BOP) verranno introdotte quest’anno in maniera più morbida e potranno giovare anche di aggiustamenti in itinere se si dovesse ritenere ciò opportuno. Basti pensare che il tetto massimo di spesa scenderà di 5 milioni e che ci sarà una riduzione imponente sulle ore in galleria del vento che avranno a disposizione le scuderie che arriveranno nelle prime posizioni. Quest’ultime passeranno dal 90% previsto per il 2021 al 70% dal 2022[2].
Questo cambio regolamentare così imponente giunge però dopo una serie di anni in cui si è verificata una sorta di stasi che ha portato risultati tutt’altro che positivi. La Formula Uno ha sofferto di una normazione molto blanda negli scorsi anni, la cui conseguenza è stata lo strapotere di una sola scuderia, cosa che, in uno sport che si basa sulla competizione e sullo “spettacolo”, non è mai auspicabile. Si cerca quindi di dare nuova linfa vitale, attraverso un grande cambiamento, al campionato automobilistico più prestigioso di tutti.
Le Novità del 2022
Parlando delle novità previste per il 2022, ci sono diverse aree che meritano di essere analizzate nel dettaglio (tralasciando le disposizioni per il 2022 poi adottate per il 2021, trattate nell’articolo presente nella prima nota).
L’approfondimento maggiore lo meritano i cambiamenti di carattere tecnico che verranno introdotti con lo scopo di garantire corse più avvincenti. Saranno questi infatti il primo punto di rivoluzione alla base di questo regolamento:
- È previsto un totale cambiamento dell’aspetto delle vetture, che perderanno gran parte della loro complessità aerodinamica “visibile”, così da permettere alle monoposto di seguirsi con una maggiore facilità.
- Verranno adottate nuove gomme da 18” che avranno un impatto tutt’altro che marginale. Bisogna considerare che ai pneumatici è legata tutta una serie di componenti, come pinze freno e sospensioni, che dovranno essere ripensate e adattate al nuovo contesto. È importante sottolineare inoltre che, essendo l’unica parte delle monoposto a contatto con il suolo, anche il comportamento generale delle vetture e il modo di guidarle da parte dei piloti sarà molto differente.
- Merita attenzione anche la reintroduzione dell’ “effetto suolo” o “Venturi” che, bandito per motivi di sicurezza nel 1983[3], fa il suo ritorno con la speranza che il progresso tecnologico ed ingegneristico attuale abbiano risolto i problemi che, ai tempi, ne portarono al bando.
- Sono previste, infine, anche modifiche legate ai propulsori affinché abbiano un sound più riconoscibile.
Passando invece al lato sportivo è prevista tutta una serie di aggiustamenti il cui scopo è creare una maggiore equità tra le scuderie. Oltre al già citato Cost Cap verrà introdotto un blocco allo sviluppo di alcuni componenti e altri verranno affidati a fornitori standard a cui tutte le scuderie dovranno affidarsi.
Sarà Rivoluzione?
È indubbio come tutte le novità che verranno adottate rappresentino uno dei cambiamenti più forti che la Formula Uno abbia mai subito. Saranno accantonati alcuni principi cardine di tale sport, al fine di creare un contesto maggiormente votato allo spettacolo e alla godibilità delle corse da parte del pubblico, ingranaggio alla base di tutto il Circus.
Si può dunque affermare con certezza che si tratterà di una rivoluzione anche se, a dirla tutta, questo cambiamento si pone lo scopo di tracciare un solco per quello che sarà la Formula Uno in questo decennio e forse anche oltre. Tale scelta di un regolamento inteso come “manifesto programmatico” professata dalla FIA, trova parziale riscontro nelle fonti ufficiali, visto che le prescrizioni tecniche prevedono per i successivi anni diverse implementazioni, che vanno dall’obbligo di utilizzare una percentuale di carburante di natura sostenibile, fino a specifiche per riscaldamento e gonfiaggio dei pneumatici[4].
Ciò d’altro canto si scontra con quanto previsto nel regolamento sportivo dove, ad oggi, all’ articolo destinato al futuro del campionato per eccellenza del motorsport, non v’è altro che una serie di rubriche vuote[5]. Tutto ciò, però, non è riconducibile ad una mancanza di programmaticità da parte dei vertici FIA e F1, ma bensì ad uno di quei pilastri di questo sport che, come è ben noto, predilige il fattore economico a quello sportivo. Tale principio è quello della riservatezza.
Sarà quindi una rivoluzione, ma sarà soprattutto il sostrato alla base di un radicale cambiamento, a cui la Formula Uno ormai non può venir più meno.
[1] Per un approfondimento sul regolamento 2021 consultare: https://www.4clegal.com/vivi-lacademy/nuovo-regolamento-formula-2021-transizione-verso-futuro-motorsport
[2] Art. 9.3.6, 2022 Formula One 2022 Sporting Regulation, Fédération Internationale de l’Automobile, 2020.
[3] Nel 1983 tale sistema fu bandito dalla FIA a causa di una serie di incidenti (alcuni dei quali fatali come quello occorso nel 1982 in Belgio a Gilles Villeneuve) che avevano dimostrato come tale soluzione fosse rischiosa e imprevedibile in determinati contesti.
[4] Art.18, 2022 Formula 1 Technical Regulations, Fédération Internationale de l’Automobile, 2020.
[5] Art.10, 2022 Formula 1 Sporting Regulations, Fédération Internationale de l’Automobile, 2020.
