Dottoressa Scapicchio come è nata la scelta di partecipare come docente alla 4cLegal Academy?
Innanzitutto 4cLegal fa parte dell’ecosistema del Village, e ne siamo molto felici. Con la sua Academy offre inoltre un percorso formativo unico, con professionisti di eccellenza e un format nuovo, e rappresenta una tappa importante per la crescita professionale di questi giovani talenti. È stato per me un vero piacere contribuire in qualità di docente, grazie alla mia esperienza nel mondo dell’innovazione, condividendo le mie competenze in questo ambito e raccontando il percorso da seguire per creare una startup, dall'idea iniziale fino alla fase di sviluppo di un prototipo.
Cosa l'ha colpita di più, complessivamente, nei ragazzi che hanno partecipato a questa edizione?
Curiosità, disciplina, integrità, ‘resistenza all’urto’ e originalità sono qualità essenziali nel campo legal e le ho ritrovate nei giovani partecipanti. Le prove non erano banali e devo dire che i ragazzi mi hanno piacevolmente colpito: tenaci e preparati, promettono bene! Hanno fatto degli errori ma chi non si mette in gioco e non sbaglia, non migliora e non si perfeziona.
Nel suo interessante speech a TEDx Reggio Emilia, vi è tra gli altri, un messaggio molto significativo che può essere riassunto così: "il progresso tecnologico correrà sempre più velocemente e i mutamenti della società faranno lo stesso, occorre recuperare l'"imprenditorialità" che è in noi ed essere in perenne stato di apprendimento". Le vede pronunciate queste capacità nelle giovani generazioni? Possono provocare un senso di smarrimento?
Il progresso corre veloce, è esponenziale e non si può attendere che sia troppo tardi. Questo vale per le aziende, che a volte perdono il treno dell’innovazione e falliscono, e per le persone che devono ragionare come se fossero in training continuo.
La carriera, come la intendevamo prima, non esiste più. Bisogna imparare ogni giorno e sviluppare l’intrapreneurship, far rivivere l’imprenditore che è in ognuno di noi.
Ora oltre al Piano B bisogna avere un piano Z, essere sempre attenti e ricettivi, accettando di correre qualche rischio ‘intelligente’ e facendo leva sul proprio network. Ma soprattutto seguire le proprie passioni.
Per finire una domanda ..."di genere". Sembrerebbe che il senso imprenditoriale e la capacità di creare innovazione non sia comune tra le ragazze. Quali sono secondo lei le azioni che si potrebbero intraprendere per incoraggiare le ragazze in questo senso?
Nelle startup ci sono meno donne che nelle aziende strutturate, così sfatiamo subito il mito che l’innovazione premia la parità di genere.
Bisognerebbe avvicinare le giovani generazioni, in particolare le studentesse, alle materie STEM o più in generale all’innovazione e all’imprenditorialità partendo dagli studi, già nelle prime fasi. Bisognerebbe anche lavorare sul cambio culturale con investimenti e incentivi per la formazione, per i manager e non solo:
- Incubatori e acceleratori, noi di Le Village già siamo attivi in questo, devono formare le imprenditrici e inserirle in un network dove possano acquisire utili collegamenti con altri attori del settore dell’innovazione.
- Le community forti di imprenditrici devono fare sharing di conoscenze e competenze utili a supportare una nuova generazione di imprenditrici, pronte a entrare in un futuro sempre più pervaso dalla trasformazione digitale e dall’utilizzo delle nuove tecnologie.