21 Giugno 2019

Legal Day | Intervista a NPA (Notai Padovani Associati)

ANTONIETTA D'AGNESSA

Immagine dell'articolo: <span>Legal Day | Intervista a NPA (Notai Padovani Associati)</span>

Abstract

Riflettendo su tematiche al centro del Legal Day quali tecnologia, business development in area legale, formazione dei giovani professionisti e aspetto comunicativo, i Notai Vincenzo Attianese, Laura Mazzari e Paolo Carraretto, soci fondatori di Notai Padovani Associati, ci spiegano di più sul presente e il futuro della professione notarile.

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Notaio Attianese, durante il Legal Day si cercheranno di definire gli scenari futuri del mercato legale. Quali sono secondo Voi i maggiori cambiamenti cui la professione notarile andrà incontro?

Nei prossimi anni il nostro organico subirà un considerevole aumento: è previsto il raddoppio del numero dei notai e ciò, a mio modo di vedere, deve spingerci a ripensare, profondamente, alle modalità organizzative della nostra professione.

Ritengo inevitabile, oltre che auspicabile, il diffondersi nel prossimo futuro di fenomeni aggregativi volti alla costituzione di strutture associative forti in grado di effettuare importanti investimenti in tecnologia ed in formazione altrimenti insostenibili economicamente per il singolo notaio.

Nella mia visione, l’associazione dovrebbe favorire anche percorsi di specializzazione per il singolo associato e ciò nella prospettiva di soddisfare, ancora più efficacemente, le esigenze sempre più complesse ed articolate del mercato legale.

In questa prospettiva diviene infine inevitabile creare forti collegamenti sinergici con altre tipologie di professionisti che operano nel medesimo mercato, favorendo fenomeni di rete che si configurino quali nuovi soggetti in grado di concorrere con altri operatori del mercato legale internazionale.

Notaio Mazzari, come si pone/dovrebbe porre un notaio di fronte a concetti come il “marketing” o il “business development”?

Per il professionista del futuro, se la forma associativa è quasi un prerequisito per affrontare adeguatamente il mercato e le sue evoluzioni, è imprescindibile organizzare l'attività professionale e la propria squadra di collaboratori avendo obiettivi chiari di sviluppo del lavoro e strumenti moderni per attuarlo.

Punto fondamentale da cui siamo partiti ormai 6 anni fa con NPA è stata la definizione di una visione comune perché in base ad essa si sviluppa anche il nostro business model ossia la definizione delle linee di business e delle relative modalità operative.

Ci siamo dotati di un software che ci aiuta e supporta nel nostro business plan e quindi nell’analisi dei costi e ricavi, nell’effettuare previsioni trimestrali ed annuali, nel valutare la fattibilità di nuove operazioni e verificarne la sostenibilità.

Ogni anno decidiamo quali servizi far crescere ed in quali aree, valutiamo i compensi da applicare alle singole prestazioni, come adeguare il tipo di comunicazione alle nuove esigenze, quali canali di comunicazione siano preferibili per i nostri clienti, lavoriamo sulla customer care: tutto questo richiede ovviamente un impegno e un contributo importante di ciascuno dei soci in base a inclinazioni e skills personali per l'analisi delle varie tematiche,  la formulazione di proposte e la concretizzazone delle stesse.

La comunicazione ed il marketing, sempre più importanti nella nostra società digitale, sono elementi ormai imprescindibili per gli studi professionali: la creazione di una “reputazione” e trasmettere una “brand identity” consentono infatti anche al professionista di differenziarsi ed emergere nel mercato.

Lo studio professionale associato si sta così nel tempo modificando e arricchendo: il professionista deve necessariamente attingere a nuove competenze  finora poco esplorate e magari di pertinenza di altri settori e circondarsi di nuove figure professionali un tempo impensabili come il responsabile dei processi o quello della comunicazione.

Notaio Carraretto, cosa direste a uno studente di Giurisprudenza che pensa di approcciare una carriera notarile?

L’accesso alla professione notarile richiede il superamento di un concorso pubblico, che come noto rappresenta uno dei concorsi più difficili nell’ambito delle professioni legali.

Umiltà, sacrificio e senso critico sono strumenti importanti per affrontare questo percorso, ma al di là della preparazione giuridica, assolutamente imprescindibile, al notaio di oggi e domani è chiesto di essere manager di sé stesso e del proprio studio con competenze di gestione aziendale, gestione del personale e gestione della clientela.

Il notaio deve essere in grado di creare con i suoi collaboratori una squadra che cresca e si evolva costantemente in grado di gestire e sviluppare un rapporto di affidamento con il cliente e di dare risposte alle diverse esigenze patrimoniali del singolo.

Nella prospettiva del rapporto con il cliente è inevitabile abbandonare la logica di gestione “one shot” per approdare ad una cultura di gestione “continuativa” grazie alla quale il notaio venga percepito come la figura alla quale naturalmente affidarsi quando ci si appresta ad adottare decisione patrimoniali rilevanti.

Il mio invito è quindi quello di coltivare anche competenze quali la comunicazione, che deve essere coerente a tutti i livelli ed in ogni forma, il coaching, il team building.

Dalla mia esperienza personale ho imparato che il rapporto associativo è la forma che permette un effettivo sviluppo personale e professionale; è la soluzione per la ripartizione delle competenze, riduzione dei costi ed efficientamento nella programmazione formativa.

Un’associazione moderna consente di rispondere ed affrontare tutte le sfide che il futuro ci presenterà.

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