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Nora, ci puoi presentare brevemente DotWit e di cosa si occupa?
DotWit nasce nel 2017 a Milano come “spin-off” nel network DataSys, un gruppo di aziende che si occupano principalmente di software gestionali e applicazioni. Abbiamo presto assunto un logo e un sito (https://dotwit.it/), oltre che un’identità come agenzia tecnologica e creativa. I nostri servizi coprono il mondo digitale nel suo complesso: webmarketing, advertising, SEO, SEM, lead generation, social media strategy, influencer marketing, sviluppo di applicazioni. Ci occupiamo non soltanto della creazione dei contenuti scritti, ma anche delle grafiche: e impostiamo vere e proprie strategie di comunicazione in ambito B2B e B2C.
Giuseppe, tu ci hai seguito più da vicino nella promozione dell’Academy. Avevate mai lavorato in ambito legal? C’è stato qualche progetto su cui avete già lavorato che secondo te si avvicina a quello dell’Academy?
Per quanto riguarda la prima domanda, l’ambito legal è stato una novità per noi. Per quanto riguarda il progetto, invece, abbiamo già nel portfolio un’esperienza per alcuni versi analoga all’Academy, almeno a livello di format. Per il canale Marco Polo, abbiamo promosso un prodotto chiamato Nordkapp Adventure: come il legal talent è una corsa a tappe con il focus su dei concorrenti in gara, anche se in quest’ultimo caso si trattava di over-60 alle prese con scooter in ambienti sfidanti.
Nel comunicare le caratteristiche dell’Academy, ci puoi spiegare su cosa avete puntato e come?
Ci siamo occupati principalmente di inserire il format nel linguaggio e nella grammatica di Instagram. La vera sfida è stata trovare un “tone of voice” diverso rispetto ad altri canali -ad esempio LinkedIn- che riuscisse a coniugare intrattenimento e professionalità per un’audience anche non specialistica. Nel corso delle’esperienza abbiamo introdotto i quiz time: una forma di social engagement in cui abbiamo fatto domande di vari livelli di difficoltà a chi segue la pagina 4cLegal. L’obiettivo, alla fine, era quello di incrementare la fanbase di 4cLegal su questa piattaforma proponendo qualcosa di equilibrato ma diverso.
Nel corso di questa esperienza vi siete fatti un’idea sul progetto Academy? In altre parole: vi siete anche divertiti a lavorarci?
Assolutamente: prima di tutto, sono molto sorpreso dal fermento social che si è generato su Instagram riguardo a questo settore specifico. Abbiamo scoperto tutto un mondo di utenti e informazioni che, anche su questo Social apparentemente lontano dallo spirito e dallo stile legal, hanno voglia di rivendicare la propria appartenenza al settore. Sull’Academy devo dire che mi sono ricreduto: la mia idea iniziale è che, dopo il successo della prima edizione, fare un ulteriore salto di qualità dal punto di vista dell’audience e della comunicazione sarebbe stato difficile. Invece è avvenuto. Ma in fondo fa parte di un trend forte: le consulenze di comunicazione, anche non interamente convenzionale, sono sempre più diffuse anche nel mondo legal.
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