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Il 2021: anno di “mezzo”
Il 2021 sarebbe dovuto essere un anno cardine per la Formula Uno e per il suo sviluppo ma, a causa della situazione epidemiologica legata al Covid-19, tutto ciò è stato rimandato al 2022. La crisi che è scaturita da tale situazione ha fatto optare per uno slittamento di molte delle novità previste per i regolamenti 2021, con lo scopo di diminuire il peso economico che tali decisioni avrebbero comportato sulle scuderie di minori dimensioni.
Questo non ha fermato la costante bramosia di progresso che contraddistingue questa categoria e, a tal fine, è stato deciso di implementare comunque delle innovazioni che fungessero da tramite per una graduale transizione verso uno dei più grandi cambiamenti che la F1 abbia mai affrontato. Inoltre sono stati previsti alcuni aggiustamenti legati prettamente a “zone grigie” del regolamento, esse sono delle parti regolamentari che, spesso a causa della loro redazione normativa, lasciano aperti degli spazi di legittimità che permettono, ai più attenti, di trarre vantaggi importanti, ancor più significativi in un mondo dove un millesimo può fare la differenza tra una vittoria ed una sconfitta.
Le novità del 2021
Tra i vari cambiamenti previsti vanno menzionati innanzitutto alcuni di carattere tecnico, riassumibili in tre categorie.
-Quelli che riguardano determinate componenti, principalmente il fondo delle vetture e altri componenti aerodinamici, a cui viene dato minor rilievo.
-Un lieve aumento di peso delle monoposto e dei motori.
-Infine i controlli legati alle unità motrici, a cui vengono apposti maggior sensori al fine di evitare elusioni di precisi parametri dettati dalla federazione[1].
Vanno poi analizzate le novità regolamentari riguardanti l’utilizzo di componenti definiti dal regolamento come Listed Team Component[2] che, a causa di quanto accaduto il precedente anno con la scuderia Racing Point, hanno richiesto una maggiore specificazione dal punto di vista normativo. Questa scuderia ha infatti utilizzato per il campionato 2020 una vettura davvero simile a quella che la Mercedes aveva fatto gareggiare l’anno precedente e che, considerando i rapporti di tipo tecnico-commerciale esistenti tra i due team, hanno portato all’apertura di un indagine a riguardo. Tale puntualizzazione ha comportato inoltre limitazioni di tipo accessorio e strumentale, come ad esempio l’eliminazione dell’utilizzo di fotocamere da cui era possibile estrarre, attraverso complessi meccanismi di ingegneria inversa, dei modelli tridimensionali di alcuni componenti.
Per quanto riguarda il lato finanziario si è invece aperto a qualcosa di molto più innovativo, il cosiddetto Cost Cap, il cui scopo è quello di creare un maggior equilibrio, dal lato finanziario, tra top team e il resto dei partecipanti. Quest’ultimo principio avrà un introduzione graduale e distribuita nel tempo, con una progressiva diminuzione del capitale a disposizione delle scuderie. Per il 2021 tale sistema prevede un tetto massimo di spesa di 145 milioni, a cui vanno sottratte alcune spese, tra cui quelle legate al marketing o alla dirigenza, a cui ogni scuderia deve rifarsi per le attività legate al campionato di Formula 1[3].
Un'altra menzione la merita l’introduzione di un sistema di Balance Of Performance[4], legato in maniera inversa al risultato nel campionato costruttori dell’anno precedente. Ogni scuderia avrà a disposizione un numero di ore in galleria del vento inversamente proporzionale al risultato raggiunto per fare in modo che, chi consegue un risultato minore abbia maggiori possibilità di recuperare il divario con chi è in vetta alla classifica.
Infine merita di essere evidenziata un’apertura storica verso nuovi materiali come lino, cotone, canapa e bambù[5]. Tale ampliamento resterà però sulla carta, almeno per questa stagione, visti gli attuali risultati ottenuti da componenti costruiti con queste materie prime che, nonostante soddisfino i requisiti di sicurezza, hanno un peso all’incirca del 40% maggiore.
Pregi e difetti del nuovo regolamento
Traendo le somme da quanto precedentemente esposto, vanno evidenziati alcuni aspetti, i quali sono indici di quanto questo regolamento impatterà la prossima stagione e quelle a venire.
Tra gli aspetti positivi e di maggior rilievo va sicuro menzionata l’apertura verso i materiali “green” che, oltre a garantire un minor impatto ambientale, permetterebbero di risolvere il problema legato alle schegge appuntite di carbonio in caso di contatti tra monoposto, le quali spesso sono fonti di ulteriori incidenti. Ed è prevedibile un loro utilizzo nel medio termine.
Altro aspetto sicuramente innovativo, in un mondo in cui si è sempre dato massima libertà nella ricerca e sviluppo, è il sistema di Balance of Performance precedentemente citato. Esso contravviene ad alcuni principi non scritti della Formula 1, legati alla libertà negli sviluppi e nell’evoluzione delle vetture, nonostante ciò rappresenta uno strumento necessario, ma non sufficiente, in un contesto come quello attuale, in cui il dominio di un team incide fortemente sulla competitività e credibilità dell’intero sistema.
Infine, un ruolo di rilievo spetta al Cost Cap, norma che sicuramente sarà di lunga permanenza nei regolamenti. Esso però presenta alcune criticità, principalmente legate ad alcune zone grigie, che permetterebbero di eludere questi tetti massimi di spesa, ad esempio facendo svolgere determinate attività da squadre satellite in altri campionati.
In conclusione il regolamento 2021 impatterà il prossimo campionato mondiale di Formula 1 ma non in maniera sconvolgente. Il suo merito maggiore resta, al limite di un drafting legislativo come sempre un po’ oscuro, quello di creare un archetipo su cui poggeranno i futuri regolamenti e sui quali nascerà un nuovo concetto di motorsport, legato maggiormente alla sostenibilità del sistema Formula Uno, sia dal punto di vista ambientale che economico.
[1]Art 1.34 e ss. e 3.7 ss., F1 technical regulation 2021, FIA, 2020.
[2] L’art. 22.3 del regolamento tecnico definisce le LTD come quei componenti il cui design, manifattura e proprietà intellettuale è posseduto da un singolo competitor su una base di esclusività. Per un approfondimento sulla proprietà industriale in F1, fenomeno molto singolare, consultare: https://www.4clegal.com/vivi-lacademy/proprieta-intellettuale-segreti-commerciali-microcosmo-f1
[3] Art. 2.3 e ss., 2021 FIA Formula One Financial Regulation, 2020.
[4] Il Balance Of Performance è un sistema che ha lo scopo di rendere il più possibile equo il livello delle vetture coinvolte in una competizione, attraverso l’utilizzo di specifici parametri, con lo scopo di evitare il dominio di un competitor in una determinata categoria.
[5] Art. 15.1.1 n. 19, F1 technical regulation 2021, FIA, 2020.