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Rilancio della professione
Quest’anno il Rapporto sull’Avvocatura, che mira a fornire un quadro sullo stato della categoria forense in Italia, si concentra sulle prospettive di crescita della professione oltre la crisi degli ultimi anni. In particolare, il quinto capitolo è dedicato ai nuovi spazi di mercato per il rilancio della professione: dei tre filoni analizzati il secondo è interamente dedicato al tema dello sviluppo sostenibile nell’attività professionale.
Di seguito un focus di quanto emerso dal VI Rapporto Censis che contestualizza l’esigenza e l’urgenza per l’Avvocatura di mettere in campo strategie, conoscenze e nuove competenze in ambito ESG.
I dati sulla sostenibilità
Anzitutto dai dati riportati nel Rapporto, emerge che più di due avvocati su tre non hanno avuto modo di confrontarsi con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 nel corso dell’ultimo anno.
Tuttavia, molti degli iscritti a Cassa Forense sembrano comunque percepirne l’importanza, adottando all’interno della propria organizzazione precise iniziative volte a dare un contributo effettivo alla realizzazione delle strategie per la sostenibilità economica, sociale ed ecologica.
La quasi totalità del campione è già incline al processo di digitalizzazione: in particolare in riferimento alla modalità digitale per la redazione dei documenti (82,1%). Un’altra percentuale elevata si evidenzia in riferimento alla tutela dell’ambiente: il 70,8% degli intervistati dichiara di aver ridotto gli spostamenti non indispensabili privilegiando le riunioni in modalità telematica. Altre iniziative in questa direzione sono, in ordine decrescente: adozione di sistemi utili alla riduzione dei consumi energetici, l’eliminazione della plastica e riciclo di materiali e oggetti non più utilizzabili e, infine, l’utilizzo di mezzi pubblici e prodotti equo e solidali.
Sviluppo della professione
L’area della sostenibilità ha inoltre un'altra faccia della medaglia per il professionista forense. Oltre alla necessità di implementare buone pratiche all’interno della propria organizzazione (sia per rispondere ai programmi di sviluppo sostenibile introdotti a livello internazionale, sia per rispondere alle crescenti richieste dei clienti in merito all’acquisizione di policy ESG), la sostenibilità risulta essere anche un ambito – ancora troppo poco esplorato – di crescita per i professionisti.
Nonostante nell’ultimo anno, più del 70% degli iscritti alla Cassa Forense dichiari di non avere avuto occasione di occuparsi di attività che riguardano lo sviluppo sostenibile, un avvocato su cinque afferma di essere interessato a specifiche materie di sostenibilità per lo sviluppo della propria professione. Tra queste, riporta il rapporto Censis, “la conoscenza delle strategie per lo sviluppo sostenibile nazionale e locale (22,4%), la consulenza sui temi della green economy, blue economy, energetici e ambientali (22,3%), la redazione di proposte progettuali per lo sviluppo sostenibile finalizzata al reperimento di finanziamenti (20,8%) e la consulenza per l’avvio delle Comunità energetiche rinnovabili (20,2%)”. La conclusione tratta dai dati è un evidente interesse da parte dell’Avvocatura ad ampliare le proprie competenze e la disponibilità ad affrontare nuovi e stimolanti percorsi professionali.
Sostenibilità e giovani
Una spinta decisa in questa direzione arriva proprio dai giovani avvocati.
Il Rapporto Censis dedica un focus ad hoc a tutti i professionisti under 40 da cui si evince un forte ottimismo sul futuro della propria professione: il 41,4% dei giovani intervistati ritiene che la propria condizione lavorativa possa migliorare nel corso di quest’anno e del prossimo.
Gli ambiti di sviluppo individuati per migliorare la propria condizione riguardano per lo più la sostenibilità:
- in primis, troviamo la protezione dei dati personali, fondamentale tema di governance e quindi di sostenibilità (è la “G” di ESG);
- spiccano quindi supporto alle imprese nella transizione digitale (23,5%) e in quella ecologica (18,6% contro);
- si posiziona in graduatoria anche, specificamente, l’attività di accompagnamento alla certificazione ESG (13,1%, quasi dieci punti percentuali in più rispetto al dato degli avvocati over 65).
Emerge, in conclusione, una giovane avvocatura attenta e protesa ad accogliere e supportare il cambiamento, in antitesi con un’avvocatura più tradizionale e meno attenta alla trasformazione epocale a cui la professione sta andando incontro.