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1. La sostenibilità è oggi un tema che il mercato non può trascurare. Le organizzazioni necessitano sempre più di professionisti esperti. In questo contesto in evoluzione, l’Università di Bari si fa pioniera di uno dei primi corsi nel panorama nazionale dedicati al tema: Professoressa Ventrella ci può raccontare come nasce il corso di laurea magistrale in Diritto dello sviluppo sostenibile e quali sono gli obiettivi didattici che vi siete prefissati?
Il corso risponde alla crescente domanda di formazione proveniente da imprese e amministrazioni pubbliche alla ricerca di esperti con competenze giuridiche approfondite nell’ambito dello sviluppo sostenibile, articolato nei diversi aspetti ambientale, etico e sociale. Le competenze giuridiche trasversali, integrate con le conoscenze economiche e linguistiche, permettono al laureato di affrontare e risolvere questioni inerenti al settore dello sviluppo sostenibile che si presentano nella quotidiana attività di imprese e di enti pubblici e privati. Possono iscriversi a questo corso di laurea coloro che sono in possesso di una laurea triennale in Scienze giuridiche, Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, Scienze economiche, Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione, Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, Servizio sociale. Gli studenti provenienti da altre classi di laurea potranno comunque accedere al corso alle condizioni previste dal relativo regolamento didattico.
2. Il concetto di sviluppo sostenibile abbraccia diverse discipline. Come si integra l’approccio giuridico con altri settori all’interno del corso, e quali competenze multidisciplinari si cerca di fornire agli studenti?
L’approfondita conoscenza del diritto nei diversi aspetti dello sviluppo sostenibile permette al laureato di svolgere consulenza legale, di gestire i rapporti con le pubbliche amministrazioni, di confrontarsi con gli altri soggetti economici e di organizzare il lavoro nell’ambito delle imprese. Il professionista è così in grado di svolgere funzioni di elevata responsabilità, di coordinare gli uffici, di individuare i necessari strumenti giuridici e pianificare le attività dirette e raggiungere i SDGs. Il percorso di formazione, orientato all’acquisizione di competenze trasversali e multilivello, lascia anche allo studente la scelta tra alcuni insegnamenti per il completamento della sua formazione con riguardo a tematiche inerenti al terzo settore, alle tecniche di risoluzione delle controversie ambientali o alla giustizia sociale, all’economia della diseguaglianza, alla dimensione organizzativa della sostenibilità o alle relative tecniche di rendicontazione e di misurazione. Sono previsti, inoltre, corsi di scrittura giuridica, laboratori di pratica del diritto e tirocini curriculari.
3. Quale è stata la risposta degli studenti a questo nuovo Corso di Laurea Magistrale? Quali sono gli sbocchi professionali possibili per un laureato e come ha risposto il mercato del lavoro (se già ci sono evidenze)?
Stando ai dati relativi all’ultima indagine sulla valutazione della didattica da parte degli studenti, il 98,81 % di loro si dichiara soddisfatto della scelta. Il principale sbocco occupazionale per gli iscritti a questo corso di laurea è certamente quello dell’esperto legale per lo sviluppo sostenibile nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni a livello locale e nazionale, nelle organizzazioni internazionali (governative e non governative), negli uffici dell’Unione Europea. Il laureato svolge attività di consulenza sugli aspetti legali finalizzati a orientare le imprese, gli enti del terzo settore e le P.A. verso lo sviluppo sostenibile, occupandosi della gestione delle pratiche amministrative, dell’accesso ai finanziamenti, degli aspetti fiscali, dell’assetto contrattuale e assicurativo, del bilancio sociale, della gestione del personale, della prevenzione del contenzioso in materia ambientale, ma anche della redazione di atti e piani, di testi normativi e regolamentari.
4. Quali crede che siano oggi le maggiori sfide e quali sono le prospettive future per l’ulteriore sviluppo e crescita di questo percorso accademico?
Il corso intende essere sempre all’altezza delle aspettative del mercato del lavoro, intercettandone in anticipo le esigenze di professionalità. A tale scopo sono stati attivati degli organi stabili di consultazione con le c.d. parti interessate che garantiscono il dialogo costante con queste ultime. Risulta in crescita anche il numero di enti e imprese che offrono agli studenti del corso di laurea in Diritto dello sviluppo sostenibile la possibilità di svolgere periodi di tirocinio curriculare presso le loro strutture. Nel futuro sarà necessario potenziare questa rete di relazioni tra l’Università, le imprese, gli enti del terzo settore e le amministrazioni pubbliche per essere sempre in grado di rispondere alla crescente richiesta di esperti giuridici e commerciali negli ambiti legati alla sostenibilità.